Cagliari, 16 Giu 2023 – È iniziato il trasferimento dei 104 migranti sopravvissuti al naufragio a Sud del Peloponneso dal porto di Kalamata alla struttura di accoglienza di Malakasa, a Nord di Atene. I superstiti sono tutti uomini, per lo più siriani (47), egiziani (43), oltre a 12 pachistani e due palestinesi, secondo le autorità greche. Più di venti persone rimangono ricoverate a Kalamata. Tra loro ci sono alcuni minori che saranno trasferiti prima nel campo di accoglienza per completare le procedure di identificazione e poi verranno ospitati in alcune strutture minorili.
L'operazione di ricerca e salvataggio per trovare le persone ancora disperse è proseguita nella notte senza successo e il numero dei morti accertati è rimasto invariato a 78, non sono stati trovati nuovi sopravvissuti. Una fregata della Marina ellenica, un elicottero della Marina e tre navi vicine stanno attualmente operando nell'area di ricerca.
Nove presunti scafisti egiziani sono stati arrestati in Grecia, dopo il drammatico naufragio. Una fonte portuale ha riferito all'Afp che tra gli arrestati figura il capitano dell'imbarcazione che si è capovolta prima di affondare. Secondo la stessa fonte, il peschereccio aveva lasciato l'Egitto vuoto prima di imbarcare i migranti a Tobruk, città portuale nella Libia orientale, ed era poi salpato per l'Italia. I sospetti arrestati a Kalamata, il porto della penisola del Peloponneso dove sono stati trasferiti i sopravvissuti, sono sospettati di "traffico illegale" di esseri umani, secondo l'agenzia greca Ana.
"Non abbiamo ancora tutte le informazioni di quello che è successo, ma sembra essere la tragedia più grande nel Mediterraneo", ha detto la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson."I trafficanti che mettono queste persone su queste barche non le stanno mandando verso l'Europa, le stanno mandando verso la morte. È assolutamente necessario impedirlo", ha aggiunto la commissaria.
Si riunisce oggi il gruppo di contatto di ricerca e soccorso Sar dell’Unione europea, "rilanciato dalla Commissione per aiutare gli Stati membri in vista delle tragedie, ma anche in vista della necessità di garantire pratiche comuni per lo scambio di informazioni e per garantire la prevenzione delle perdite di vite umane". Lo ha annunciato la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa.
Un peschereccio che trasportava migranti si è rovesciato nelle acque della Grecia all'alba di mercoledì 14 giugno, a circa 75 chilometri a Sud-Ovest della regione meridionale del Peloponneso. Le autorità greche hanno lanciato una vasta operazione di ricerca e salvataggio. Sei navi della guardia costiera, una fregata della marina, un mezzo di trasporto militare e un elicottero dell'aeronautica hanno partecipato alla ricerca di altri dispersi. Si ritiene che l'imbarcazione, diretta in Italia, sia partita dalla zona di Tobruk, nella Libia orientale.
“Avevamo allertato la Guardia Costiera ellenica alle 16:53 per questa imbarcazione in difficoltà, poiché le persone ci avevano chiamato per chiedere aiuto. Le autorità greche, e a quanto pare anche quelle italiane e maltesi, erano già state allertate diverse ore prima. Le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata. Non è stata avviata un'operazione di salvataggio” aveva denunciato Alarm phone.
Non solo lacrime di dolore, ma anche di gioia, quelle immortalate al porto di Kalamata. Sono quelle di due fratelli Fadi, originario della Siria, arrivato dall’Olanda per incontrare Mohammad, sopravvissuto al naufragio.
Secondo l'Onu, nelle ultime settimane, le forze di sicurezza libiche hanno fatto irruzione nei centri di migranti nella capitale, Tripoli, e in altre città e almeno 1.800 migranti sono stati arrestati e portati in centri di detenzione gestiti dal governo.
"Un'altra tragedia nell'Egeo che rafforza l'urgenza di un'azione concreta e globale da parte degli Stati per salvare vite in mare e ridurre i viaggi pericolosi, ampliando i percorsi sicuri e regolari per la migrazione". Lo ha affermato tramite un post su Twitter l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dopo la notizia del naufragio.










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