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Sos Enattos – L’Olimpiade della Sardegna si chiama Einstein Telescope: ormai ufficiale la candidatura da parte del Governo italiano: in Sardegna previsti oltre 6 miliardi di investimenti contro i 4,5 per Milano-Cortina 2026.

Cagliari, 25 Magg 2023 - Con la candidatura ufficiale da parte del Governo italiano per l’Einstein Telescope, inizia la sfida della Sardegna, di Sos Enattos, di Lula e di tutta l’Italia, per aggiudicarsi la realizzazione del grande interferometro. Per Confartigianato Imprese è il primo passo verso un obiettivo che potrebbe cambiare la storia dell’Isola.

“La candidatura italiana a ospitare in Sardegna l'Einstein Telescope – afferma il Presidente Nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli – apre una prestigiosa e concreta opportunità per valorizzare, con orgoglio, la nostra cultura produttiva, di cui sono protagonisti gli artigiani e i piccoli imprenditori, e per costruire nuove prospettive di sviluppo. Si tratta di un’occasione tanto più significativa e importante in questo momento in cui abbiamo bisogno di stimoli e di occasioni per programmare il futuro e rilanciare le nostre attività”.

“L’Olimpiade che la Sardegna potrebbe aggiudicarsi si chiama Einstein Telescope: la sua realizzazione avrebbe un impatto economico addirittura maggiore rispetto agli investimenti pubblici di Milano-Cortina 2026 – è il ragionamento della Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai - una occasione unica che all’Isola potrebbe portare benefici economici, di sviluppo e di attrattività per, almeno, i prossimi 40 anni. Per questo progetto dobbiamo lottare tutti insieme e lavorare in modo coeso affinché la nostra regione e tutta l’Italia possa centrare l’obiettivo”. “Se per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 l’Italia ha stanziato 4,2 miliardi di euro – continua la Presidente Lai - per il rilevatore di onde gravitazionali che potrebbe sorgere a Sos Enattos, tra fondi statali e risorse europee, sarebbero necessari oltre 6 miliardi e mezzo di euro di investimenti, di cui più di 4 ricadrebbero in Sardegna”.

Secondo l’analisi effettuata dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, per capire la portata che l’opera potrebbe avere sul centro Sardegna e, ovviamente, su tutto il resto dell’Isola, è necessario prendere ad esempio l’effetto moltiplicatore previsto per le Olimpiadi Invernali. Infatti, secondo stime recenti del Coni, ogni miliardo di investimenti su Milano-Cortina 2026 avrebbe un impatto di 3 miliardi sul PIL nazionale: ogni euro di investimenti ne genererebbe 3 tra diretto, indiretto e indotto sull’economia sarda e italiana. In Sardegna, ogni euro investito determinerà un giro d’affari di 3,6 euro e un incremento Pil pari a 1,6 euro.

Secondo l’Associazione delle Imprese Artigiane, tante sarebbero le imprese coinvolte nell’attività che graviterebbe attorno alla grande struttura. In primis quelle delle costruzioni (edilizia, infrastrutture e installazioni), dei trasporti e del movimento terra, della meccanica e delle manutenzioni, dei servizi digitali e dell’high tech così come i professionisti dell’ingegneria e della geologia. A supporto delle migliaia di persone che per almeno 9 anni cambieranno volto e storia di Sos Enattos, anche le attività che si occupano di trasporti pubblici, di sanità, di servizi alla persona, della ricettività, della ristorazione e dei servizi turistici ma anche attività di commercio al dettaglio e del tempo libero.

Al contrario, per Organizzazione delle Imprese della Sardegna, punti negativi sono rappresentati dalle attività con un basso numero di dipendenti, con poca capacità di fare rete e con un insufficiente potere economico, aspetti non positivi per partecipare e aggiudicarsi i bandi che, man mano, verranno proposti. Non secondario anche il problema relativo alla difficoltà di reperire dipendenti con adeguata formazione.

Per Confartigianato Sardegna in tutto questo “oceano di possibilità” desta preoccupazione la cosiddetta “zona di rispetto” nella quale ricadrebbero 19 comuni tra Sassari e Nuoro, al cui interno sarebbero vietate una serie di attività che potrebbero andare a interferire con le attività di ricerca dell’interferometro: tra queste la costruzione di strade e ferrovie, la produzione di energia elettrica, l'estrazione di minerali da cave e miniere, tutte le attività connesse alla produzione di cemento, calce e gesso, e le attività di taglio, modellatura e finitura di pietre. 

“Secondo il provvedimento – continua la Presidente - d'ora in avanti le nuove autorizzazioni all'esercizio delle attività citate saranno rilasciate dalle amministrazioni competenti di concerto con il ministero dell'Università e della ricerca sentito l'Istituto nazionale di fisica nucleare”. “Ciò ci lascia molto spaventati – riprende la Lai - ricordiamo che in quell’area operano migliaia di imprese, soprattutto di micro, piccole e medie dimensioni, che danno lavoro, direttamente, indirettamente e nell’indotto, a decine e decine di migliaia di addetti, sostenendo famiglie e territori. Ci lascia perplessi il motivo per cui sia stata istituita un'area di protezione così vasta attorno alla miniera di Sos Enattos.

“Desideriamo creare un'isola in cui l'ambiente, lo sviluppo e la moderna tecnologia si integrino armoniosamente e la miniera di Sos Enattos potrebbe essere la chiave per una conversione verso uno sviluppo ultramoderno e tecnologico – sottolinea la Presidente Lai – la struttura che verrà costruita diventerebbe non solo un motore di sviluppo economico basato sulle tecnologie moderne per l'isola, ma anche un simbolo del futuro”. Com

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