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Oggi attesa in Emilia Romagna la presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen che sorvolerà le zone alluvionate.

Bologna, 25 Magg 2023 - La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen oggi visiterà anche Cesena accompagnata dal Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. La seconda tappa della visita della numero uno Ue all'Emilia Romagna alluvionata avrà inizio subito dopo la conclusione della conferenza stampa con la Premier Giorgia Meloni all'aeroporto di Bologna, intorno alle 16,30, al termine del sorvolo insieme in elicottero della Romagna alluvionata. Cesena, invece, sarà raggiunta in auto da von der Leyen e Bonaccini. Mentre la presidente del Consiglio sarà in volo per Roma per presiedere alle 18 a palazzo Chigi la nuova riunione del Consiglio dei Ministri per interventi a sostegno zone alluvionate.

"È prevista l'assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l'autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati". Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull'alluvione in Emilia Romagna. Gli eventi hanno interessato zone limitrofe delle regioni Marche e Toscana. Musumeci ha anche fatto riferimento al provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali.

"Dal punto di vita idrogeologico i danni hanno riguardato 23 fiumi, oltre 30 frane, 500 strade sono state chiuse per allagamenti o smottamenti. Sono state evacuate 23mila persone, la maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno". 

"Consentitemi di rivolgere insieme a voi un pensiero affettuoso alle quattordici vittime, a cui si aggiunge il recupero del quindicesimo cadavere il cui decesso non sembra strettamente collegato all'evento alluvionale". Così il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, annunciando un contributo di "1500 euro per ciascuna vittima per le esequie". L'omaggio del ministro è stato accolto dall'aula della Camera con un applauso.

In Emilia Romagna "l'evento complessivo è stato composto da due distinte precipitazioni, la prima tra il 2 e 3 maggio e la seconda tra 16 e 17 maggio: in quattro giorni è caduta metà ed oltre della quantità di precipitazioni che si registrano in un anno". In quei giorni "sono state registrate precipitazioni intense in tutta l'Emilia Romagna, con cumulate massime che hanno fatto registrare valori superiori a 500 millimetri, raggiungendo una media di 200 millimetri nella regione", ha aggiunto il ministro.

Rimangono oltre 23mila le persone che, alle 12 di ieri, risultano aver dovuto lasciare la propria casa: la maggior parte nella provincia di Ravenna con 17mila evacuati. Stamattina è sceso a 1.767 (- 933 unità) il numero delle persone accolte in strutture di Protezione civile dei Comuni o in albergo, di cui 92 minori: sono 1.209 nel ravennate, 311 nel bolognese, 241 nel forlivese-cesenate e 6 nel riminese.  

Per quanto riguarda la viabilità, sono 672 le strade chiuse, di cui 258 chiuse parzialmente e 414 totalmente. A Bologna sono 213 (83 parziale e 130 totale), 252 in provincia di Forlì-Cesena (85 parziale e 167 totale), 164 nella provincia di Ravenna (78 parziale e 86 totale) e 39 nel riminese (10 parziale e 29 totale).  

Dopo l'emergenza sono stati avviati almeno 63 cantieri sui corsi d'acqua. Di questi 21 nel ravennate di cui 9 di riparazione di brecce e altri 11 per rimozione legname o sistemazione altri danneggiamenti. Almeno 25 cantieri nel bolognese: 15 cantieri tra riparazione di brecce (5) e sistemazione di danneggiamenti arginali (10), oltre a una decina di interventi di rimozione rifiuti dal letto dei fiumi; 3 cantieri nel riminese (2 di sistemazione di danni arginali e 1di rimozione dei rifiuti). Sono 14 i cantieri già in corso nel forlivese-cesenate: 4 di riparazione delle rotte sugli argini principali e 10 cantieri di pulizia dei fiumi.

Una quantità di rifiuti forse mai vista tutta assieme. E' un'altra "misura" della portata del maltempo e dell'alluvione che hanno flagellato l'Emilia-Romagna. E che ora si trasforma in un ennesimo 'fronte' che richiede un super-lavoro. Dalle case, dai negozi o dai capannoni invasi da acqua e fango o danneggiati dalle frane esce di tutto ed è tutto da buttare. Hera, la multiutility che gestisce il servizio di raccolta rifiuti in gran parte delle zone colpite, in base alle attività di raccolta già avviate senza sosta in questi giorni, stima di raccogliere nei territori oltre 100.000 tonnellate di rifiuti, una quantità che normalmente nelle stesse aree viene raccolta in 10 mesi.  

Insomma, un'enorme massa di oggetti, spesso molto ingombranti, da smaltire: la procedura, in accordo con la Protezione civile, prevede che vengano lasciati lungo le strade (in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni: non sotto alberi, portici o cavi aerei, non appoggiati a recinzioni, non davanti ai contatori) in attesa che i mezzi di raccolta abbiano l'autorizzazione per passare a caricarli e portarli in uno dei depositi temporanei da cui poi prenderanno la strada per inceneritori o centri di smaltimento. Si possono lasciare in strada senza limiti di quantità e senza fissare appuntamenti per il ritiro. Unica raccomandazione è separare gli ingombranti dai rifiuti elettrici ed elettronici, i materiali come bombole a gas o batterie (per prevenire rischi di scoppio-incendio), e il resto dei rifiuti "indifferrenziati". I cittadini, fanno sapere da Hera, si stanno comportando benissimo nel rispettare le indicazioni. Una volta giunti ai centri di smaltimento i rifiuti vengono pesati e quindi solo più avanti si potrà avere un dato certo. Per ora già 'pesa' la stima di 100.000 tonnellate fatta da Hera.

Risultano attive 376 frane principali, concentrate in 57comuni. Ma sono attive anche migliaia di micro-frane. Sono invece 173 le pompe idrovore complessivamente impegnate nell'emergenza ad oggi: 112 messe a disposizione dai Consorzi di Bonifica, 20 dalla Regione Emilia-Romagna, 36 da altre Regioni e 5 da altri Stati dell'Unione Europea.

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