Kiev, 23 Apr 2023 – Da ieri gira in rete, il video di un’esplosione all'ingresso della trincea, il fumo, le granate, le urla, gli insulti, gli spari tra gli alberi scheggiati e i rami spezzati, sdraiandosi a terra per non farsi colpire. Tutto, ripreso in prima persona, nello sguardo di un soldato ucraino a Bakhmut.
È l'impressionante video diffuso dal battaglione ucraino "Da Vinci Wolves", che mostra la cruda realtà di una guerra di trincea per il controllo della città dell'Ucraina orientale. Nel video, i soldati di Kiev difendono quella che ormai è conosciuta come la "strada della vita", il collegamento tra Bakhmut e Chasiv Yar. Le immagini provengono dalla telecamera attaccata a un elmetto di uno dei soldati del battaglione, che porta il nome di Dmytro Kotsiubailo, 27 anni, tra i più giovani comandanti dell'esercito ucraino ucciso il 7 marzo vicino a Bakhmut. "Da Vinci" era il suo nome di battaglia. Nel filmato, si vede un soldato, segnale di chiamata "Tihiy", attraversare una terra di nessuno prima di rifugiarsi in una trincea con un gruppo di altri soldati. Qui trova il corpo di un soldato ucraino morto. "Ca**o, uno in più. È morto. Riposa in pace. Sì, fratello, così è la guerra", dice nel video. Qualche istante dopo, la trincea viene colpita da una esplosione, colpendo il soldato più vicino all'ingresso. "Lekha, stai bene? Lekha, sei vivo?" chiede qualcuno, e il militare colpito alza il pollice in risposta. Presto, i soldati ricevono un messaggio radio che "gli orchi" - così vengono definiti i russi nel video - sono "saltati nelle trincee" ucraine. I soldati emergono dalla buca e parte un intenso scontro a fuoco, con proiettili d’artiglieria che esplodono in più punti. A un certo punto, si vede un soldato russo lanciare una granata contro la trincea, e i soldati ucraini rispondono con colpi prolungati. Il resto del video, della durata di circa 11 minuti, mostra i soldati ucraini che continuano a individuare e prendere di mira i soldati russi, in un paesaggio segnato dalla guerra. Un combattimento tanto ravvicinato da essere a tiro di voce: "Che succede orchi? È il nostro campo, fottetevi", grida "Tihiy" verso i russi. Il video, pubblicato sui canali social del battaglione, è presto diventato virale con migliaia di visualizzazioni.
Nella notte "gli occupanti hanno attaccato la città di Kharkiv e il distretto di Kharkiv". Lo fa sapere in un messaggio via Telegram Oleg Synegubov, dell'amministrazione regionale. "Il nemico ha sparato con missili S-300", si legge nel messaggio, "uno dei missili nemici ha colpito il settore privato del villaggio di Kotlyary", mentre "a Kharkiv è stata colpita un'infrastruttura civile e i soccorritori stanno spegnendo un incendio di vaste proporzioni".
Le forze ucraine hanno raggiunto la riva sinistra del fiume Dnepr della regione di Kherson, secondo quanto riferisce l'Istituto per lo Studio della Guerra (Isw), citato da Ukrainska Pravda. Gli analisti dell'istituto hanno affermato che i "corrispondenti militari" russi hanno fornito ampie riprese video georeferenziate e messaggi di testo che confermano che le forze ucraine hanno preso posizione sulla costa orientale del fiume.
“Ieri la Federazione Russa ha lanciato 8 attacchi missilistici, 37 attacchi aerei ed ha sparato circa 45 razzi contro le posizioni delle nostre truppe ed aree popolate”, così lo stato maggiore delle forze armate ucraina, nel suo bollettino giornaliero. “Ci sono morti e feriti tra la popolazione civile, edifici residenziali privati distrutti e danneggiati - prosegue l'esercito di Kiev - il nemico sta concentrando i suoi sforzi principali sulla conduzione di azioni offensive nelle direzioni Bakhmut, Avdiiv e Marinka, respinti 58 attacchi nemici”.
Le battaglie più feroci "continuano per Bakhmut e Marinka", ha detto lo stato maggiore.
Le squadre di ricerca ucraine affermano di aver recuperato i corpi di centinaia di soldati ucraini morti, insieme a un numero simile di russi, che intendono rimpatriare. Nel frattempo, Kiev chiede la restituzione di ogni ucraino catturato dalle forze di Mosca. Lo scrive la Cnn.










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