Cagliari, 15 Apr 2023 - Il fondatore del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, dopo che si è appreso che i suoi criminali mercenari avrebbero decapitato prigionieri ucraini, ha pubblicato un testo che afferma che "l'opzione ideale" sarebbe che la Russia cessasse la fase attiva della guerra e "si trincerasse saldamente" nei territori occupati. "L'opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati pianificati e, in un certo senso, li abbiamo davvero raggiunti", ha scritto Prigozhin, secondo cui il compito principale della Russia in futuro dovrebbe essere quello di "stabilirsi saldamente e trincerarsi" nei territori occupati. Allo stesso tempo, Prigozhin ha affermato che l'Ucraina è uno "stato completamente orientato al nazionalismo" piuttosto che uno che si considera parte della Russia. Secondo quanto ha scritto Prigozhin, la Russia "non può accettare alcun compromesso" con l'Ucraina, compresi i negoziati, e che se le forze armate dell'Ucraina non possono essere sconfitte "in una lotta leale", allora la Russia dovrebbe prendersi il tempo per "costruire i muscoli" e combattere ancora una volta.
E nel frattempo nel terribile fronte di Bakhmut, dove i russi cadono come birilli perché mandati allo sbaraglio dai loro comandanti e loro se ne stanno al sicuro lontani dai proiettili, tanto basta la carne da cannone, i lanciarazzi proseguono nella loro scia di morte per le vie deserte di questa cittadina diventata ormai il quartier generale delle truppe ucraine che ancora resistono a Bakhmut.
“Questa non è ancora la prima linea del fronte, ma potrebbe diventarlo presto”, afferma un soldato che corre verso il suo carro armato appostato nella piazza principale. E nella zona sono visibili i danni dei bombardamenti.
E alle 12 circa di ieri, è giunta la notizia dalle agenzie, per cui l’intelligence britannica riporta che alcuni avamposti ucraini a Bakhmut, hanno dovuto ripiegare incalzati dalla montante pressione russa. La viceministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar, scrive su Telegram che i russi stanno inviando le loro unità migliori. Da qui noi possiamo testimoniare che gli ucraini sparano di continuo e le risposte russe giungono puntuali subito dopo ogni salva. Ma non vediamo alcun segnale di una ritirata importante. Le strade verso Bakhmut restano semivuote.
“Tutti gli otto carri armati Leopard 2 promessi dal Canada all'Ucraina sono arrivati in Polonia”. Lo ha annunciato su Twitter il ministro della Difesa canadese Anita Anand, a conferma del sostegno da parte di Ottawa alla causa ucraina. Il modello Leopard 2 è tra i più avanzati dell'arsenale militare canadese. Il Canada, che aveva annunciato a febbraio che avrebbe inviato il doppio dei carri armati inizialmente promessi a Kiev, si aggiunge alla lista dei paesi che hanno fornito tank all'Ucraina, fra cui la Germania e la Gran Bretagna, che il mese scorso hanno consegnato 18 Leopard avanzati e 14 Challenger 2.
A Slovyansk i russi hanno bombardato brutalmente uccidendo persone in pieno giorno. Lo Stato malvagio dimostra ancora una volta la sua essenza rovinando e distruggendo. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Ci sarà una giusta responsabilità per ogni manifestazione di terrorismo. Non lasceremo una sola traccia della Russia sulla nostra terra e non lasceremo nemmeno nessun nemico impunito», ha aggiunto Zelensky.
La guerra in Ucraina ha falcidiato le forze speciali russe, le cosiddette "Spetsnaz", e ci vorranno «anni» per ricostruirle. Lo rivela una valutazione dell'intelligence Usa contenuta nei file del Pentagono trapelati nei giorni scorsi di cui il Washington Post ha preso visione. Quando Mosca ha lanciato l'invasione lo scorso anno, si legge nelle carte classificate, le forze d'elite che di solito vengono utilizzate in missioni segrete e ad alto rischio sono state mandate a combattere in prima linea dai generali di Mosca «scettici sulle capacità delle normali unità di riuscire a prevalere» e per questo hanno subito così tante perdite.
E infine, tra le terribili notizia che giungono dal fronte, si è appreso ieri sera, che Alexei Navalny, il primo grande oppositore di Putin che già ha mandato i suoi sicari ad ucciderlo, ora sta per raggiungere nel suo intento, in modo da placare i suoi sostenitori in vista delle prossime presidenziali del prossimo anno, “è critica, siamo tutti molto preoccupati”.
Lo ha affermato al Guardian Ruslan Shaveddinov, vicino all'oppositore russo in carcere, che venerdì notte avvertito un forte dolore di stomaco. «Abbiamo capito che la situazione doveva essere molto grave perché è stata chiamata un'ambulanza», ha aggiunto, affermando che le autorità carcerarie si sono rifiutate di far ricoverare Navalny in ospedale. «La nostra teoria è che lo stiano gradualmente uccidendo, usando un veleno ad azione lenta attraverso il cibo», ha detto Shaveddinov.










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