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Aggressione da parte dell’esercito del criminale di guerra Putin all’Ucraina: Nella notte esplosioni nella notte a Melitopol.

Kiev, 6 Apr 2023 – Diverse potenti esplosioni sono state registrate a Melitopol nella regione di Zaporizhzhia, ha scritto il sindaco in esilio Ivan Fedorov sul suo canale Telegram. Negli ultimi giorni sono stati diversi i casi di esplosioni nella città: il 3 aprile un'autobomba ha ferito gravemente un collaborazionista delle forze di occupazione russe, mentre il 28 marzo, secondo voci filorusse, un attacco ucraino avrebbe colpito un deposito ferroviario. Melitopol, una città con una popolazione di circa 150.000 persone, è stata occupata dalla fine del febbraio 2022 dalle forze russe che se ne servono come snodo ferroviario. 

L'aeronautica militare ucraina ha lanciato ieri 17 attacchi contro postazioni russe, mentre l'Esercito ha respinto più di 60 offensive delle forze di Mosca soprattutto nelle direzioni di Bakhmut, Avdiivka e Maryinka: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento del conflitto. Lo riporta Ukrinform.

"I nostri difensori hanno distrutto un elicottero russo Ka-52 e due droni Orlan e Supercam - ha affermato l'esercito -. Le unità di razzi e artiglieria hanno colpito due posti di blocco nemici, tre depositi di munizioni, tre posizioni di sistemi di difesa antiaerea e quattro stazioni per la guerra elettronica". I russi, prosegue il rapporto, continuano a concentrare i loro sforzi nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Maryinka. Ieri le forze di Mosca hanno lanciato tre attacchi missilistici, 29 raid aerei ed hanno sparato 51 razzi con sistemi a lancio multiplo.

Cinque civili sono morti e altri nove sono rimasti feriti negli attacchi delle forze russe di ieri nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform. Le vittime sono state segnalate a Oleksievo-Druzhkivka, Bakhmut e Serhiyivka.

"Siamo sicuramente alla vigilia di un grossa offensiva da parte dell'Ucraina, il cui principale obiettivo sarà probabilmente il Mare di Azov, nel tentativo di tagliare il collegamento con la Crimea". È quanto afferma, in un'intervista al Corriere della Sera, Dmitrij Suslov, consigliere del Cremlino, che dirige il Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca, uno dei più importanti istituti dove viene pensata la politica estera russa.

"La questione più importante è: cosa succederà se gli ucraini falliscono, nonostante tutti questi aiuti? L'Occidente non avrà molto per rimpiazzare questo arsenale. L'Ucraina si troverà quasi scoperta. Mentre la Russia, come hanno correttamente valutato alcuni media occidentali, mobiliterà 400mila nuovi volontari entro la fine dell'anno e sarà pronta a lanciare una vera offensiva", sottolinea Suslov.

Insomma, non sembra esserci alcuna chance per un avvio di negoziati. "La probabilità è zero. L'Occidente non permetterà all'Ucraina di entrare, né parteciperà in alcun negoziato prima dell'offensiva di primavera. La nostra lettura della posizione occidentale è che se l'attacco ucraino ha successo e la Crimea sarà minacciata, allora la situazione sarà propizia a un negoziato. Ma se questo non succede, sarà la Russia a non consentire alcuna trattativa prima della sua controffensiva in autunno. Non mi aspetto nulla sul fronte negoziale entro il 2023", commenta Suslov.

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