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Le critiche delle opposizioni: “Giudizio pessimo”. Il Pd: “Intervento povero nei temi economici. Ora Meloni governi, non è più all’opposizione”. Ma Calenda vota con la maggioranza sull’energia.

Roma, 21 Mar 2023 - "Sul discorso di Giorgia Meloni, il nostro giudizio è pessimo. Un intervento povero su temi economici, senza prospettiva sul nuovo modello di patto di stabilità. Oggi i cittadini italiani chiedono risposte al carovita e alla crisi economica e sociale. Invece, il governo si è trincerato dietro i soliti slogan, soprattutto sul tema migratorio. Come al solito, la presidente del Consiglio si è affidata al linguaggio securitario e propagandistico, dimenticandosi che oggi la destra è al governo e non più all'opposizione”: queste le prime parole con cui il principale partito di opposizione, il Partito democratico, ha commentato l’intervento della premier in vista del Consiglio europeo dei prossimi 23 e 24 marzo.

“Il Pd, nella sua risoluzione, ha avanzato proposte di merito molto dettagliate per dare il nostro contributo; quelle proposte che nella risoluzione di maggioranza sono completamente assenti” scandisce la presidente dei senatori dem, Simona Malpezzi. “Sull'Ucraina abbiamo mantenuto con coerenza la nostra posizione - ha aggiunto la capogruppo - che è la stessa di quando è cominciata la guerra: difendiamo la libertà dell'Ucraina e del suo popolo, contro l'invasione russa, difendiamo lo stato di diritto e i valori europei”.

Molto duro, tanto da suscitare l’accesa risposta di Meloni nella sua replica, l’intervento della senatrice democratica Tatjana Rojc, capogruppo nella commissione Politiche europee: “Fino al giorno delle elezioni proponevate un blocco navale, che sapevate impossibile; ora avete l'onere di creare un consenso europeo sulle politiche di gestione dei flussi migratori, che coinvolga il Mediterraneo e i Balcani. Certo, non è facile, lo vedete pure voi che non ci sono soluzioni semplici a cambiamenti epocali, ma questa è la prova cui siete chiamati e per cui siete stati votati. Noi, la nostra parte la faremo sempre” ha detto la parlamentare triestina, aggiungendo: “Le persone in mare vanno salvate, sempre e senza pensarci nemmeno un secondo”. Ricordando la “rotta balcanica, che anno dopo anno è diventata una delle porte di accesso più battute per entrare in Europa, e in particolare in Italia”, Rojc ha chiesto: "Cosa facciamo: alziamo un bel muro tra noi e la Slovenia? Lo proponeva la Giunta del presidente Fedriga, che oggi vuole fermare il flusso via terra con 65 foto-trappole (avete sentito bene: 65) piazzate in decine di chilometri di boschi. Ancora propaganda elettorale” ha scandito Rojc.

“Meloni chiede collaborazione alle opposizioni ma non prenda in giro gli italiani: con i soldi di chi vorrete reintegrare gli arsenali che svuotate per mandare le armi in Ucraina?” chiede provocatoriamente Ettore Licheri, senatore del Movimento 5stelle. “È vero che paghiamo tutti il prezzo dell'aggressione russa ma non tutti nello stesso modo. La Germania e la Francia si sono fatti passare dei piani sostanziosi mentre Meloni viene in Aula con una inflazione al 10% e i prezzi che volano, con un carovita che è diventato insopportabile. Questa guerra sta facendo male alle nostre famiglie ed imprese e il presidente del Consiglio ci deve dire come li aiuta, invece di usarli come un bancomat. Non è più la guerra tra Kiev e Mosca ma tra la Russia e la Nato, e ci può portare dritti alla Terza Guerra Mondiale ed al punto di non ritorno. Come disse Kennedy, non bisogna avere paura di negoziare. Per una volta Meloni smetta di dire signorsì e prenda in mano con orgoglio una iniziativa che spezzi la spirale di violenza che conviene ad altri ma non conviene né agli europei né agli italiani” ha concluso il senatore sardo.

Intanto, Carlo Calenda annuncia di votare con la maggioranza “a favore delle parti della risoluzione concernenti la tutela del mercato unico, l'energia e la necessità di rimodulare la transizione ambientale per evitare la desertificazione industriale dell'UE. Voteremo invece contro il punto sulla governance economica europea per la vostra assurda ostinazione a non ratificare il MES e contro quello che mira a giustificare la vostra folle posizione sui balneari”, dice il senatore di Azione, alleato di Matteo Renzi.

Un gesto di unità, da parte di tutti i partiti che si oppongono al governo, giunge dalla decisione di chiedere un accesso civico alle informazioni e ai documenti amministrativi relativi al naufragio di Cutro; oltre alla presidente del consiglio Meloni, la richiesta è stata rivolta anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al ministro dell’Interno Piantedosi, ai prefetti Valerio Valenti e Claudio Galzerano e al Centro nazionale di coordinamento del soccorso in mare.

Il documento è firmato dai capigruppo del Pd Debora Serracchiani, del M5S Francesco Silvestri, di Azione-Italia viva Matteo Richetti, dai deputati Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e Riccardo Magi, segretario di +Europa.

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