Cagliari, 13 Mar 2023 - C'è un aneddoto che riguarda l'Italia dietro la società di produzione che ha trionfato agli Oscar con 'Everything Everywhere All at Once'. La A24, società di produzione e distribuzione fondata nel 2012 da Daniel Katz, David Fenkel e John Hodges, che ha prodotto il film dei Daniels (la coppia di registi formata da Daniel Kwan e Daniel Scheinert) insieme ai fratelli Anthony e Joseph Russo, deve il suo nome all'omonima autostrada italiana (che collega Roma a Teramo, passando per L'Aquila), dove i fondatori viaggiavano quando ebbero l'idea di crearla.
A rivelarlo, durante la diretta della Notte degli Oscar su Sky e Tv8, è stato il distributore italiano di 'Everything Everywhere All at Once', Andrea Romeo fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures. La A24, che ha sede a a Manhattan, è diventata in 10 anni una società di culto nel cinema indipendente Usa. 'Everything Everywhere All at Once', con cui hanno trionfato agli Oscar, è solo la punta di diamante di una società di produzione che ha lavorato anche a “The Whale” (il film che questa notte è valso l'Oscar al miglior attore protagonista a Brendan Fraser) e che era dietro anche a un altro titolo che era andato benissimo agli Academy Award due anni fa, 'Minari', in grado di ottenere sei nomination pesanti (tra cui film e regia) e aggiudicarsi il premio per la miglior attrice non protagonista, Youn Yuh-jung. Inoltre, A24 ha lavorato pure su 'Moonlight', miglior film agli Oscar 2017, l'anno dello scambio di buste con 'La La Land'.
Miglior film: “Everything Everywhere All at Once”. La pellicola domina con sette Oscar tra cui miglior film, migliore attrice e migliori non protagonisti su 11 candidature. E' un film di avventura, azione, fantascienza, dramma familiare con tematiche Lgbt, comedy e romance tutto insieme e con lo sfondo di grandissima attrazione del metaverso, con protagonista una donna cinese americana (Michelle Yeoh). L'opera di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, noti collettivamente come i visionari Daniels, ossia la Hollywood più indipendente, tornerà in sala da domani, distribuito da I Wonder Pictures che vedendoci lunghissimo lo hanno preso in tempi non sospetti.
Miglior attrice protagonista: Michelle Yeoh per «Everything Everywhere All at Once». È la prima attrice asiatica a vincere l'Oscar nella storia del cinema come migliore attrice protagonista.
Miglior attore protagonista: Brendan Fraser, per «The Whale». Emozionatissimo sul palco ha ringraziato l'Academy e la produzione A24 e il regista Aronfoski “per la possibilità che mi ha dato di salvarmi con The Whale. Avete un cuore da balena, solo le balene riescono ad andare così in profondità”.
Miglior regista: Daniel Kwan e Daniel Scheinert per «Everything Everywhere All at Once»
Miglior montaggio: Paul Rogers per «Everything Everywhere All at Once»
Migliore canzone originale: «Naatu Naatu», musiche di M. M. Keeravani; testo di Chandrabose, per il film «RRR»
Miglior sonoro: «Top Gun: Maverick», statuetta a Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor.
Migliore sceneggiatura non originale: Sarah Polley per «Women Talking»
Miglior sceneggiatura originale: ancora Daniel Kwan e Daniel Scheinert per «Everything Everywhere All at Once»
Migliori effetti speciali: «Avatar - La via dell’acqua»
Migliore colonna sonora originale: Volker Bertelmann per «Niente di nuovo sul fronte occidentale».
Miglior scenografia: Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper per «Niente di nuovo sul fronte occidentale».
Miglior cortometraggio d’animazione: «Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo», regia di Charlie Mackesy e Matthew Freud.
Miglior cortometraggio documentario: «Raghu, il piccolo elefante», di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga.
Miglior film internazionale: «Niente di nuovo sul fronte occidentale» di Edward Berger.
Migliori costumi: «Black Panther: Wakanda Forever», premio alla costumista Ruth E. Carter.
Miglior trucco e acconciatura: «The Whale», premio ai makeup artist Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley.
Miglior fotografia: «Niente di nuovo sul fronte occidentale» premio a James Friend.
Miglior cortometraggio: «An Irish Goodbye», di Tom Berkely e Ross White.
Miglior documentario: «Navalny», di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris. Sul palco la moglie del dissidente russo: “Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro Paese. Ti amo”.
Miglior attrice non protagonista: Jamie Lee Curtis per «Everything Everywhere All at Once».
Miglior attore non protagonista: Ke Huy Quan per «Everything Everywhere All at Once».
Miglior film d’animazione: «Pinocchio di Guillermo del Toro», regia di Guillermo del Toro e Mark Gustafson.
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