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Pil Sardegna – Il boom dell’inflazione frena la ripresa economica dell’Isola che chiude il 2022 con un PIL al +2,9% con prospettive di un calo dell’1,2% nel 2023.

Cagliari, 8 Mar 2023 - Sono negative le previsioni sull’economia della Sardegna per il 2023: la crescita potrebbe rallentare e inchiodare il PIL sardo al -0.2% rispetto al 2022 mentre la differenza 2019-2023 potrebbe attestarsi al -1,2%. Positivo, al contrario, l’anno appena concluso: il 2022 dovrebbe chiudere con un +2,9%. Queste condizioni sono derivate, soprattutto, dal clima di incertezza creato dall’inflazione e dall’incertezza economica internazionale derivata dal conflitto in Ucraina.

Tutto ciò emerge dall’analisi territoriale effettuata dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese Sardegna dal titolo “Inizio 2023: prospettive e criticità per le imprese”.

“Nonostante l’economia regionale stia chiudendo con una performance molto positiva, mostrando un’elevata reattività e una buona tenuta, nonostante il momento negativo a causa della pandemia e della crisi energetica internazionale - commentano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – preoccupano, al contrario, i dati sull’inflazione sul 2023: dobbiamo assolutamente evitare a ogni costo questo, possibile, colpo durissimo all’economia regionale: non possiamo permettercelo”.

Dal dossier emerge anche come la pesantissima inflazione sia il principale fenomeno che sta contribuendo a raffreddare la ripresa e a far crescere i prezzi al consumo, con una intensità mai registrata dalla nascita della moneta comune europea. A novembre 2022, infatti, i prezzi sono cresciuti in Sardegna del 13,1% sul 2021. La media nazionale è dell’11,8% e viene superata in otto regioni, cioè Sicilia (14,3%), Liguria (13,7%), Sardegna (13,6%), Abruzzo (12,9%), Umbria (12,5%), Puglia (12,5%), Emilia-Romagna (12,4%) e Toscana (12,0%). A questo si deve aggiungere la preoccupante dinamica del costo dell’energia: i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili, senza i carburanti per il trasporto, sono più che raddoppiati segnando, per la Sardegna, a novembre il +135,9%.

“Soprattutto sul costo dell’energia, da tanto tempo, chiediamo e auspichiamo una revisione finalizzata a riequilibrare il peso del fisco sulle diverse dimensioni di imprenditori-utenti – proseguono Lai e Serra - per questo occorre, innanzitutto, eliminare definitivamente gli oneri di sistema dalle bollette elettriche delle imprese. L’azzeramento avvenuto nel corso del 2022 per effetto dei provvedimenti emergenziali dimostra che è un’operazione possibile e che va resa strutturale”.

Per Confartigianato Sardegna “le politiche pubbliche si finanziano attraverso il principio di proporzionalità della contribuzione rispetto alla capacità di produrre reddito.

“Contenere i costi energetici avrebbe il duplice effetto di stimolare l’economia e ridurre l’inflazione. Contemporaneamente andrebbe dato impulso alle energie rinnovabili, anche con una forte attività di sburocratizzazione specie dei micro-progetti per laboratori artigiani e Pmi”.

A tal proposito, Confartigianato Sardegna ha presentato alcune proposte sull’efficientamento energetico aziendale per sostenere le imprese nell’istallazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e per intervenire sulla transizione ecologica e sull’abbattimento dei consumi e dei costi, chiedendo un intervento di 50 milioni di euro. Red

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