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Il direttore della Cia dopo aver acquisito nuove prove, William Burns, sostiene che Pechino potrebbe mandare armi a Mosca. E il presidente Usa Joe Biden boccia il piano di pace della Cina.

Kiev, 26 Feb 2023 - Le truppe ucraine hanno fatto saltare in aria una diga a Bakhmut, in Ucraina orientale, per rallentare l'offensiva russa.

Lo riferisce l'agenzia di stampa Ria Novosti che cita un funzionario filorusso. Un tempo "casa" di oltre 70mila civili, la città orientale di Bakhmut conta ora meno di 12mila residenti nella regione. Negli ultimi mesi, la battaglia in città è diventata una delle più feroci della guerra, con i residenti costretti a rifugiarsi nei bunker sotterranei e in condizioni gelide.

La sorte di Bakhmut potrebbe essere segnata. Secondo fonti sul terreno (rilanciate da #Ositdefender), le forze russe/Wagner avrebbero sfondato le linee difensive ucraine a nord-ovest della città e sarebbero avanzate verso l'insediamento di Bohdanivka. Se questo fosse confermato Bakhmut sarebbe quasi completamente circondata.

Ieri era stata una giornata di pesanti combattimenti nella zona nord e anche sulla sponda orientale del Bakhmut la situazione era critica per gli ucraini. Non è chiaro, in questo momento, quale sia la sorte dei civili, ovvero a che punto siano le operazioni di evacuazione. L'accerchiamento fosse completato prima con i civili ancora in città potrebbe diventare una seconda Mariupol.

In un'intervista con CBS News, il direttore della CIA William Burns ha confermato la possibilità che la Cina invii armi alla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina. "Siamo certi che la leadership cinese stia valutando la possibilità di fornire equipaggiamenti letali", ha dichiarato Burns, che ha sottolineato però come la Cina non abbia ancora preso una decisione in tal senso. Le parole del capo della CIA possono essere lette come pressione mediatica su Pechino, all'indomani della presentazione della bozza di piano di pace cinese, ma potrebbe anche rivelare un forte cambiamento rispetto alle passate valutazioni dell'amministrazione Biden. All'inizio del mese, Burns aveva detto agli studenti della Georgetown University che Xi era stato "molto riluttante a fornire alla Russia il tipo di armi letali da usare in Ucraina, a cui i russi sono molto interessati".

Sono ancora 1.877 le città e i villaggi ucraini nelle mani dei russi. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso ai partecipanti all'evento del presidente federale della Germania dedicato alla solidarietà con l'Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda.

"L'occupante cerca di aumentare questo numero e di aggiungere altri milioni di destini spezzati a quelli già infranti", ha detto Zelensky.

Nuovo orrore in Ucraina: lo stato maggiore di Kiev ha denunciato che i russi hanno allestito una camera di tortura nella città di Vasylivka, nella regione occupata di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale. Lo riporta il Kiev Independent, precisando che i russi stanno facendo sempre più pressioni sui civili, facendo irruzione nelle loro case nelle parti occupate delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia.

Il Kiev Independent ricorda che luoghi di tortura sono stati trovati in diverse aree precedentemente occupate dai russi dopo che sono state liberate dalle truppe ucraine, come la città di Kherson e l'oblast di Kharkiv.

E infine ieri un qualche migliaia di esuli russi hanno inscenato una manifestazione di protesta nel centro di Vilnius.

Lo ha reso noto la Radiotelevisione lituana. I manifestanti hanno sfilato mostrando striscioni di sostegno all'Ucraina, sventolando bandiere ucraine e le bandiere bianche con fascia centrale azzurra, di protesta contro la guerra, e lasciando sulla piazza della cattedrale un pupazzo raffigurante Vladimir Putin in gabbia.

Tre banche russe, Alfa-Bank, Rosbank e Tinkoff Bank, sono state incluse nel decimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Secondo un documento visionato da Ria Novosti, le tre banche sono coinvolte in settori dell'economia che presumibilmente “forniscono una significativa fonte di reddito per il governo della Federazione Russa, responsabile dell'annessione della Crimea e della destabilizzazione dell'Ucraina”.

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