Kiev, 25 Feb 2023 – Ad un anno dall’aggressione da parte dello stato terrorista russo dell’Ucraina il presidente della nazione aggredita ha detto ieri, che "Se tutti faranno la loro parte, ognuno nel suo campo, noi vinceremo. Ne sono sicuro". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Kiev.
Inoltre Zelensky ha aggiunto che "La Cina ha iniziato a parlare dell'Ucraina e questo non è un brutto segno. Ma bisogna capire, dopo le parole, quali passi seguiranno". Lo ha detto Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev rispondendo ad una domanda sul piano di pace di Pechino. "Nel piano c'è il rispetto dell'integrità territoriale, anche se non è citata esplicitamente l'Ucraina, e questo coincide con i nostri interessi. Così come le questioni della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale. Dobbiamo lavorarci insieme alla Cina", ha aggiunto.

Da parte sua durante la riunione "Il G7 ha affermato che non riconoscerà mai l'ingresso delle repubbliche di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporozhye e Kherson nella Federazione Russa, come nel caso della Crimea e di Sebastopoli". Lo si legge nel comunicato congiunto dei paesi del G7, dopo il vertice online con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"La Russia sarà costretta a ritirare le proprie truppe dal territorio ucraino sotto alla pressione militare, sotto alla pressione di processi politici interni e sotto alla pressione della diplomazia" internazionale, "altrimenti questo condurrà al crollo del regime. Non ha altra soluzione": lo dice il capo dell'intelligence militare ucraina, generale Kyrylo Boudanov, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Le Monde a un anno dall'inizio della guerra russa in Ucraina. La fine della guerra, ha inoltre affermato, "non sarà possibile senza il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina nei confini internazionalmente riconosciuti del 1991. Ogni altra opzione non è accettabile per noi. Ogni concessione territoriale potrebbe solo condurre a un nuovo conflitto, più tardi".
Per il generale ucraino, "la realtà è che dopo un anno di guerra, la Russia non ha più l'esercito di cui disponeva all'inizio" del conflitto, il 24 febbraio 2022. "Molte unità russe sono alla seconda, se non alla terza ondata di soldati, che non hanno evidentemente la stessa qualità delle unità iniziali. La mia logica è molto semplice: se le prima unità hanno fallito nel compiere la loro missione, non è realistico che la seconda o la terza componente abbiano il minimo successo".

"L'invasione russa dell'Ucraina è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale". Lo ha ribadito ieri il segretario generale Antonio Guterres aprendo il Consiglio di Sicurezza. "Gli scopi e i principi della Carta Onu non sono una questione di convenienza, non sono solo parole, ma sono al centro di ciò che siamo e riflettono la missione guida delle Nazioni Unite", ha aggiunto, ricordando che un anno fa aveva chiesto di dare una possibilità alla pace, "ma la pace non ha avuto possibilità".
"Nel breve termine l'Ucraina deve ristabilire la sua sovranità e integrità territoriale all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti. Nel lungo termine la giustizia deve essere servita". Lo ha detto il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba in Consiglio di Sicurezza Onu. Kuleba ha "ribadito la richiesta di istituire un tribunale speciale per l'aggressione russa dell'Ucraina". Ha inoltre affermato: "L'Ucraina resisterà come ha fatto finora, l'Ucraina vincerà, e Putin perderà prima di quanto pensi".
Il "ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius, con la partecipazione dei suoi consiglieri militari, ha deciso di consegnare all'Ucraina altri quattro carri armati Leopard 2 A6", provenienti dalle scorte dell'esercito tedesco. La Germania aumenterà così il numero di panzer consegnati all'Ucraina da 14 a 18. Lo riporta una nota del ministero.
"Nessun membro del Consiglio di sicurezza deve invocare la pace mentre sostiene la guerra della Russia in Ucraina e cadere nella falsa equivalenza di chiedere ad entrambe le parti di fermare i combattimenti, perché c'è un aggressore e un aggredito": lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken parlando al consiglio di sicurezza all'Onu, lanciando una stoccata alla Cina.
"Un anno fa il G7 si era riunito dopo l'aggressione di Putin all'Ucraina. Ora non solo l'Ucraina resiste, ma la coalizione globale a sostegno dell'Ucraina è più forte che mai, con il G7 come ancoraggio. Abbiamo parlato ancora per rinnovare il nostro impegno a imporre a Putin costi senza precedenti". Così il presidente Usa, Joe Biden, in un tweet al termine della riunione virtuale del G7 sull'Ucraina.
Sempre ieri a New York si sono svolte manifestazione di protesta fuori dalle Nazioni Unite, a New York. Un gruppo di manifestanti ha portato un fantoccio del presidente russo Vladimir Putin con le mani insanguinate e un cartello appeso al collo con scritto "assassino".
Vlad Spektor, conduttore radiofonico ucraino negli Stati Uniti per un pubblico russofono, ha commentato: "È dura pensare che sia passato già un anno, così come vedere che la Russia mantiene ancora il suo posto al Consiglio di sicurezza. È incredibile”.
Infine la dittatura russa sempre ieri, ha bloccato i tentativi di commemorare l'anniversario della guerra russa in Ucraina sono stati bloccati dalle forze di sicurezza russa a Mosca e San Pietroburgo. Tre persone sono state fermate a Mosca dopo che avevano deposto fiori ai piedi di un monumento intitolato alla poetessa ucraina Lesya Ukrainka, secondo quanto denunciato dal gruppo indipendente russo Ovd-Info. Altre 15 persone sono state detenute mentre deponevano dei fiori sul monumento allo scrittore ucraino Taras Shevchenko a San Pietroburgo. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, oltre 4300 persone sono state arrestate in Russia durante le proteste contro l'invasione lo scorso anno.










Comments are closed.