Bruxelles, 9 Feb 2023 – "Benvenuto a Bruxelles, caro Volodymyr Zelensky. Nel cuore della famiglia europea, a cui appartiene l'Ucraina. Sosterremo l'Ucraina in ogni fase del cammino verso la nostra Unione". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto il presidente ucraino giunto nella capitale belga.
"Una giornata storica per l'Europa e sono orgogliosa di annunciare che il Presidente dell'Ucraina Zelensky sarà al Parlamento europeo questa mattina. Per rivolgersi ai popoli d'Europa dalla Casa della democrazia europea". Lo scrive in un tweet la presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola, che ha dato l'annuncio ufficiale della visita del leader ucraino a Bruxelles.
Il presidente, che ha dormito a Parigi arrivato da Londra, è appena atterrato nella capitale belga. Tra poco parlerà dinanzi al Parlamento europeo, a seguire parteciperà al vertice dei leader dei Ventisette che dovranno affrontare il tema della guerra in Ucraina, e in particolare quello della consegna di armi più potenti, in primis i caccia, al governo di Kiev. A margine è previsto anche un suo bilaterale con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Macron, che a Londra ha incontrato il premier Rishi Sunak oltre a re Carlo III, ieri sera ha già perorato la sua causa con il presidente francese Emmanuel Macron (con il quale è arrivato a Bruxelles insieme in aereo) e il cancelliere tedesco Olaf Sholz.
"È un summit eccezionale e straordinario perché abbiamo per la prima volta Zelensky in persona. Siamo estremamente uniti più che mai, il tempo ora è importante per aumentare i nostri sforzi per sostenere l'Ucraina con sforzi militari da un lato e con supporto politico dall'altro". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al suo arrivo al Consiglio europeo.
Nel frattempo si è appreso che le condizioni meteorologiche come inevitabile parte del conflitto: lo sottolinea anche oggi il ministero britannico della Difesa nel suo consueto aggiornamento sugli sviluppi militari del conflitto in Ucraina basato su rapporti di intelligence. In particolare l'indicazione oggi è che sia le forze russe sia quelle ucraine con tutta probabilità non pianificheranno mosse significative per il periodo che va dalla metà alla fine di marzo. E' allora infatti che i movimenti dei mezzi possono risultare più complicati per via del "fango". Al contrario di quanto si possa immaginare, infatti, lo sciogliersi della neve per l'aumento delle temperature rende il terreno particolarmente difficile. Da questo punto di vista, perciò, il periodo peggiore potrebbe essere la fine di marzo. Si nota anche però che queste indicazioni -per alcuni versi oggettive- possano essere scavalcate da priorità politiche e operative da parte dei vertici militari dell'una o dell'altra parte. Si pensi infatti alla decisione di Mosca di lanciare le sue operazioni un anno fa in pieno inverno.
Poi secondo il Giappone, dall'inizio dell'invasione in Ucraina oltre 20 generali russi hanno perso la vita in battaglia, sulla base di informazioni di intelligence raccolte in collaborazione con gli Stati Uniti e l'Europa. Lo riporta il Nikkei Asia. Alcuni analisti ritengono che l'Ucraina sia stata in grado di colpire i comandanti tracciando i segnali dei cellulari. Infatti da tempo Mosca ha vietato l'uso di questi dispositivi. Un alto funzionario dell'intelligence giapponese ha ipotizzato un'altra possibilità. "Potrebbero esserci informatori nelle due regioni orientali, Donetsk e Lugansk, che forniscono indicazioni all'Ucraina".
"Dobbiamo trovare una soluzione europea per usare gli asset congelati alla Russia" in favore dell'Ucraina. "Sono avvocato, abituata a trovare soluzioni. Si potrebbe fare in questo modo: la Russia ha un diritto nei nostri confronti, perché noi abbiamo congelato i suoi beni, mentre l'Ucraina ha un diritto nei confronti della Russia" per via delle distruzioni causate dalla guerra. "Se diamo all'Ucraina i fondi congelati alla Russia, sappiamo che Mosca poi ce li chiederà, ma potremo trovare un accordo più avanti". Lo dice la premier estone Kaja Kallas, arrivando a Bruxelles per il Consiglio Europeo.
"È molto importante accelerare gli aiuti militari all'Ucraina. Dobbiamo fare di più, dando un chiaro segnale all'industria della difesa", affinché produca "di più". Per accelerare e non far esplodere i prezzi, si potrebbe ricorrere ad un "sistema simile" a quello usato per acquistare a livello Ue "i vaccini" per la Covid-19, con un "procurement centralizzato" degli armamenti, che verrebbero consegnati all'Ucraina nel giro di "mesi, non di anni". Lo dice la premier estone Kaja Kallas, arrivando a Bruxelles per il Consiglio Europeo.
Le forze russe hanno ripreso l'iniziativa in Ucraina e hanno iniziato la loro grande offensiva nel Lugansk. Lo scrive sul suo sito l'Institute for the study of war (Isw) nel suo ultimo report. Il ritmo delle operazioni russe lungo la linea Svatove-Kreminna, nel Lugansk, è aumentato notevolmente nel corso dell'ultima settimana e le fonti russe riferiscono ampiamente che le loro truppe convenzionali stanno attaccando le linee difensive ucraine e stanno facendo progressi marginali lungo il confine tra Kharkive l'oblast di Lugansk, in particolare a nord-ovest di Svatove, vicino a Kupyansk, e a ovest di Kreminna.
Infine il primo ministro Polacco ha affermato:"Consideriamo la guerra in Ucraina soprattutto una minaccia esistenziale per la Polonia e per tutta l'Europa. Se la Russia la vince, tutte le analisi geopolitiche possono essere gettate via. La Polonia non ha scelto il luogo in cui si trova sulla carta geografica, ma comprende perfettamente la responsabilità che questa posizione comporta. Sconfiggere la Russia è una ragion di Stato sia polacca che europea". Così al Corriere della Sera il premier polacco Mateusz Morawiecki che si dice contrario all'idea di colloqui con il Cremlino in quanto "con i terroristi non si tratta. E la Russia è diventata oggi uno Stato terrorista. Bombardamenti quotidiani di città, attacchi a obiettivi civili, stragi di donne e bambini: la portata dei crimini di guerra della Russia è semplicemente mostruosa e fin quando ciò non avrà fine, non c'è nulla di cui parlare. E un'altra condizione per riportare la Russia nel gruppo degli Stati civili è la deputinizzazione. Ma sono i russi stessi a dover smantellare questo sistema quasi totalitario creato dal presidente Putin. Allora ci sarà la speranza di un futuro diverso per le relazioni Russia-Ue". "La Russia può ritirarsi da questa guerra già oggi. I russi e le élite russe dovrebbero finalmente accorgersi che quella che la propaganda di Putin chiamava 'operazione speciale' è di fatto una missione suicida per la Russia. C'è posto per la Russia nel mondo, ma non può essere una Russia imperiale, la Russia di Putin. La Germania è tornata nel gruppo dei Paesi civili dopo Hitler. Questo processo non è stato facile, ma ha avuto successo. Questo percorso non è chiuso neanche per la Russia".










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