Cagliari, 6 Feb 2023 - È salito ad oltre 2.300 morti il bilancio del terremoto che ha colpito il confine tra Turchia e Siria. Sono 810 i morti del sisma nella sola Siria, che si aggiungono a circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280.
Due scosse devastanti hanno causato almeno 1500 vittime e ingenti danni da entrambe le parti del confine tra Siria e Turchia. La prima di magnitudo 7.8 sulla scala Richter e' stata registrata alle 4.15 locali (le 2.15 in Italia) e dopo un quarto d'ora è stata seguita da un di magnitudo 6.7. Una seconda scossa di magnitudo 7.5 alle 13.25 locali (11.25 italiane) con epicentro un centinaio di chilometri più a nord. Solo nelle dieci province tuche colpite per ora sono oltre 2.800 gli edifici crollati. Secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sono oltre 2.400 le persone estratte vive dalle macerie in Turchia. I feriti sono diverse migliaia. La prima scossa è stata seguita da oltre 100 scosse di assestamento di cui 53 sopra la magnitudo 4. Il terremoto ha provocato diversi danni alle infrastrutture energetiche e in particolare ai gasdotti, che hanno subito spaccatura e incendi. La compagnia di stato turca Botas ha temporaneamente sospeso il flusso di gas in tre diverse province. Per una fornitura regolare che raggiunga tutte le aree interessate serviranno 48 ore. Ingenti i danni al patrimonio culturale. È stata spazzata via la grande fortezza di Gaziantep, patrimonio Unesco, che da quasi duemila anni svettava sull'altipiano sito nella parte più occidentale dell'Anatolia sud-orientale della Turchia.
Taglia in due le popolazioni curde, è stato punto di ingresso in terra siriana delle milizie dell'Isis e poi delle truppe di Ankara. Strategico anche perché vi passano due oleodotti.
Quando c'è stata la scossa di 7.8 in piena notte, è "corso giù dalle scale come un pazzo" con in braccio il bambino e aiutando la moglie incinta, racconta il 37/enne Anas Habbas, che vive ad Aleppo, duramente colpita dal sisma e città martire di 11 anni di guerra civile siriana. "Una volta in strada, abbiamo visto decine di famiglie in preda a terrore e shock. Alcuni cadevano in ginocchio piangendo o pregando, come se fosse il Giorno del Giudizio.
È molto più difficile di cannonate e pallottole. Non ho mai avuto questa sensazione nemmeno nei lunghi anni della guerra", dice Anas. A Idlib, altra città martire della guerra, nell'ospedale Al-Rahma, è ricoverato con ferite alla testa Abdel Hamid, che vive nel vicino villaggio di Azmarin, non lontano dal confine turco. "Dormivamo profondamente quando abbiamo sentito un terremoto pazzesco. Mi sono svegliato e con i miei bambini e mia moglie sono uscito dalla porta di casa. Un attimo dopo che ho aperto la porta l'intero edificio (di quattro piani) è venuto giù. Le mura ci sono cadute addosso, ma mio figlio è riuscito a uscire. I nostri vicini sono tutti morti, ma la mia famiglia si è salvata". Abdel dice di aver cominciato a strillare e la gente si è radunata intorno: "E così ci hanno tirato fuori dalle macerie". I figli sono stati portati all'ospedale di Darkush.
"La situazione ad Aleppo è drammatica, i palazzi crollati, le macerie che rendono le strade non percorribili, la gente terrorizzata e infreddolita ha bisogno di tutto. Il terremoto è una crisi arrivata dopo tutte le altre che affliggono la Siria, non ultima l'epidemia di colera". A raccontare una città in ginocchio è, da Aleppo, Filippo Agostino, coordinatore dei progetti della Fondazione Avsi in Siria, un’organizzazione non governativa cattolica.
Il governo turco fa sapere in una nota che "finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati" per il violentissimo terremoto che ha colpito le zone tra la Turchia e la Siria.
Salvatore Stramondo, direttore dell'osservatorio nazionale terremoti Ingv, ha spiegato, ai microfoni di RaiNews24, che il sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito la Turchia la scorsa notte ha prodotto un rilascio di energia che è circa mille volte superiore al sisma di amatrice. L'intervista di Stefano Corradino.
Asfalto sollevato, le auto inghiottite. Sono terribili le immagini che arrivano dalla Turchia. Un uomo ha raggiunto la pista dell’aeroporto di Hatay mostrando i segni del terremoto. Lo scalo di Hatay è inutilizzabile così come sono impraticabili numerose strade. Sospesi i voli commerciali negli aeroporti di Hatay e Gazantiep.
Infine nel tardo pomeriggio di oggi nuove scosse di terremoto sono state registrate nelle coste siriane e libanesi dopo il devastante sisma di questa notte con epicentro il sud della Turchia. Secondo le autorità siriane e libanesi, citate dalle rispettive agenzie di notizie governtive Sana e Nna, le scosse sono state udite nelle città costiere siriane di Latakia,Tartus, Baniyas e Jabla, e in quelle libanesi di Tripoli e Beirut. Altre, riferisce la Nna libanese, sono state avvertite sul Monte Libano. Il centro nazionale libanese di geofisica fa sapere, tramite i media, che una scossa con magnitudo 2.9 è stata avvertita sul Monte Libano a sud-est di Beirut.
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