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Consiglio Sardegna – Prosegue la discussione della manovra finanziaria 2023-2025. Approvato l’art. 4 “Disposizioni in materia di ricerca.

Cagliari 30 Gen 2023 – La seduta di questa mattina è stata aperta dal presidente Michele Pais. All’ordine del giorno la prosecuzione del dibattito sulla manovra finanziaria 2023-2025”.

Acquisito il parere sugli emendamenti da parte del presidente della commissione “Bilancio” Stefano Schirru e della Giunta, il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 4 “Disposizioni in materia di ricerca e sugli emendamenti.

Sul punto è intervenuto il consigliere Massimo Zedda (Progressisti): «Nell’articolo 4 si parla di ricerca scientifica. In Sardegna abbiamo due atenei – ha detto l’esponente delle minoranza – due poli universitari che hanno un forte limite rappresentato da un sistema di trasporti inadeguato. Avrebbero bisogno di investimenti mirati per poter diventare attrattivi. Pensiamo alla sanità: noi abbiamo malattie legate al territorio e alla nostra genetica: anemia mediterranea, favismo, forte incidenza della Sla e della Sclerosi multipla. In questo ambito abbiamo sviluppato una grande esperienza che potremmo mettere a disposizione di tutto il mondo. Potenziare la ricerca potrebbe attrarre in Sardegna giovani che vogliono formarsi».

Anche per la consigliera Maria Laura Orru (Leu) l’articolo in discussione è tra i più importanti della manovra: «Occorre capire che direzione si vuole prendere – ha detto Orrù – lo sviluppo della ricerca e di tecnologie avanzate porta benefici nei territori e aumenta la competitività del tessuto imprenditoriale. Questo articolo affronta la questione in modo superficiale. Si naviga a vista, occorre capire quali sono le risorse a disposizione per rilanciare i nostri territori. Nella finanziaria non c’è una visione di ampio respiro».

Giudizio condiviso dal capogruppo del Pd Gianfranco Ganau: «L’articolo 4 ha un’impostazione grossolana – ha detto Ganau – alcuni aspetti devono essere chiariti, in particolare sulla ricerca genomica. Oltre ai beneficiari classici (centri di ricerca e   università) è prevista la partecipazione di soggetti privati. Chi sono? Chi li sceglie? Quali sono i criteri?».

Per Laura Caddeo (Leu) l’articolo in discussione non fa riferimento alla ricerca ambientale. «Si parla di genoma per la presenza in Sardegna di molti centenari – ha sottolineato Caddeo – questo va bene ma occorrerebbe approfondire anche la ricerca per capire quanto influisca l’ambiente in cui viviamo. Valorizzare una ricerca su questo fronte sarebbe importantissimo per la qualità della vita di tutti noi e uno stimolo alla ricerca a livello internazionale».

Per il capogruppo del M5S Alessandro Solinas la somma stanziata per la ricerca è cospicua: «E’ sicuramente opportuno effettuare investimenti sul patrimonio genetico che ci rende unici al mondo – ha detto Solinas – credo che per questo sia utile sentire l’assessore per capire come saranno spesi i 25 milioni di euro stanziati».

La consiglierà Desiré Manca (M5S) è tornata sulla questione sollevata dal capogruppo del Pd Ganau sulla partecipazione di soggetti privati ai progetti di ricerca genomica: «Quali sono i soggetti che parteciperanno e con quali criteri saranno scelti? – ha chiesto Manca – mi piacerebbe saperlo dall’assessore».

Pronta la replica dell’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino: «Non sono previsti soggetti privati, sono stati inseriti in previsione di una collaborazione con le università. Si può eliminare dall’articolo questa previsione con un emendamento orale».

L’Aula dopo aver respinto gli emendamenti n. 102, 103, 104, 105 ha approvato il testo dell’articolo. Successivamente è intervenuto l’assessore Fasolino che ha proposto un emendamento orale che riduce lo stanziamento complessivo sulla ricerca da 25 milioni di euro a 12,5. Sulla partecipazione di soggetti privati alla ricerca genomica, l’assessore ha ipotizzato la cancellazione di questa previsione dall’art. 4. La seduta è stata sospesa per consentire la formulazione di un testo.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Massimo Zedda ha proposto di eliminare la parte dell’articolo che prevede la partecipazione dei soggetti privati: «Se lo si lascia, la partecipazione dei privati diventa un obbligo».

L’assessore Fasolino ha quindi presentato il nuovo testo che per il programma di attività di ricerca che coinvolge unicamente le Università sarde e il sistema di ricerca regionale.

Il presidente Pais ha paventato il rischio che la nuova formulazione possa essere troppo limitante: «La finalità – ha detto Pais - è quella di attrarre nuovi investimenti anche da fuori».

Visti i dubbi interpretativi, il presidente ha rimandato il chiarimento sul comma 2 dell’art.4 al collegato alla Finanziaria e messo in votazione l’emendamento orale sulla riduzione dello stanziamento per la ricerca proposto dalla Giunta che è stato approvato.

Respinto invece l’emendamento n.4. Mentre sull’emendamento n.5 è intervenuto il consigliere del Pd Roberto Deriu «Esistono risorse idriche sotterranee che possono essere rese disponibili per usi civili tramite brevetti di ricerca sarda disponibili grazie alla facoltà di ingegneria di Cagliari – ha detto Deriu – la Giunta assuma questo emendamento almeno come raccomandazione».

Bocciati gli emendamenti n.6, 300, 359, 325, 326, mentre è passato l’emendamento della Giunta n. 1404 sostitutivo totale dell’emendamento n.1129 che prevede uno stanziamento per il triennio di 6,3 milioni di euro per il progetto Aria diretto alla realizzazione e sperimentazione di una torre di distillazione criogenica per la produzione di isotopi stabili arricchiti ad altissima purezza dalle miniere di Seruci e Nuraxi Figus.

L’Aula ha approvato l’emendamento 1130 della Giunta. Il testo prevede che dopo il comma 3 “sono aggiunti i seguenti commi. 3 bis. La Regione promuove la valorizzazione scientifica internazionale del patrimonio archeologico e storico della civiltà della Sardegna, con particolare riferimento al complesso statuario dei Giganti di Mont'e Prama, quale segno fondamentale dell'identità, della storia e della cultura isolana, attraverso collaborazioni scientifiche al più alto livello internazionale con istituzioni museali e istituzioni scientifiche di riconosciuto prestigio mondiale. Le collaborazioni possono riguardare l'organizzazione di mostre e convegni internazionali anche con temporaneo mutuo scambio di opere in modo da favorire le ricadute scientifiche ed economiche nell'intero territorio sardo. 3 quater. Il programma di attività coinvolge le principali realtà sarde attive nella promozione e salvaguardia del patrimonio archeologico e culturali della Sardegna e in collaborazione con il sistema di ricerca regionale e, laddove funzionali all'attività, prevede, nel rispetto delle regole sulla concorrenza, la partecipazione di soggetti privati. Le attività devono essere realizzate in sinergia con il "Grande Progetto Mont'e Prama"” e autorizza a favore della Fondazione Mont'e Prama la spesa di euro 1.200.000 per l’anno 2023, euro 2.200.000 per l’anno 2024 e dì euro 1.600.000 per il 2025. 

Sul testo è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che ha chiesto chiarezza sulle notizie apparse sulla stampa riguardanti la gestione della Fondazione Mont’e Prama, in particolare sulle spese effettuate e sui benefici prodotti a fronte dei nuovi finanziamenti che la Giunta ha previsto in questo emendamento. D’accordo anche Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, che ha ribadito la richiesta del collega evidenziando che quando si parla di fondi pubblici non ci possano essere dubbi. Domenico Gallus (Psd’Az) ha riferito che il presidente della Fondazione Anthony Muroni ha già smentito le notizie apparse sulla stampa.

È quindi intervenuto l’assessore al Turismo, Gianni Chessa, che ha sottolineato come la politica del sospetto possa diventare un boomerang e non faccia bene a nessuno. L’esponente dell’Esecutivo ha ricordato che sui Giganti di Mont’e Prama è stato portato a termine un progetto voluto dalla precedente Giunta. La diatriba personale tra la stampa e la Fondazione, ha continuato, non deve mettere in ombra un progetto di valorizzazione e promozione così importante. E ha ricordato che 500mila persone hanno visitato i musei in cui erano ospitati i Giganti. Chessa ha anche sottolineato che Archeologika, che ha dato alla Sardegna un’enorme visibilità, ha promosso tante associazioni archeologiche sarde e non soltanto la Fondazione Mont’e Prama. L’assessore ha anche ricordato che la Fondazione, oltre alla funzione di ricerca e studio, ha anche quella di promozione. Per portare i turisti in Sardegna, ha detto, dobbiamo portare la nostra cultura e la nostra storia nel mondo. Chessa si è detto d’accordo sui controlli per monitorare la spesa dei fondi, ma si è detto contrario alla politica del sospetto.

Anche Alessandro Solinas (capogruppo M5S) ha ribadito che è un dovere verificare in che modo vengano spesi i soldi pubblici, sia che si tratti della Fondazione sia che riguardi qualunque altra iniziativa finanziata dalla Regione. Per l’assessore Giuseppe Fasolino, non è questo il momento di chiedere chiarimenti sulle spese fatte perché siamo in sede di programmazione. Il vice presidente della Regione si è comunque detto favorevole a monitorare le attività svolte nelle commissioni competenti. Fasolino ha ricordato che, con questo emendamento, la Giunta ha voluto ampliare il progetto dei Giganti di Mont’e Prama con le esposizioni a Barcellona, Londra, Parigi, New York e, nel 2024-25, in Cina.

Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, ha proposto di approfondire il programma e le risorse impegnate in commissione, sottolineando che a volte non è facile capire dove stia la verità. Emanuele Cera (FI) ha ritirato l’emendamento 1076 e ha ringraziato l’assessora dell’Agricoltura, Valeria Satta, per il lavoro svolto.

Sulle problematiche legate al bonus 110% è intervenuto Francesco Agus (capogruppo Progressisti) che ha chiesto alla maggioranza di valutare il tema contenuto nell’emendamento1378, appena bocciato, per far sì che la Regioni acquisisca i crediti delle aziende attraverso la Sfirs per dare ossigeno alle tante imprese in difficoltà.

Il presidente Pais ha aperto la discussione sull’art. 5 “Disposizioni in materia di personale”.

Michele Ciusa, consigliere M5S, ha sottolineato che si tratta di un argomento importante. Per l’esponente della minoranza bisogna analizzare le problematiche del comparto Regione e ha ricordato che è stata varata una riforma del sistema regionale “che ci ha visti contrari e che non è andata a migliorare l’amministrazione regionale a fronte di un aumentato dei costi”.

Eugenio Lai, capogruppo Alleanza rossoverde, ha criticato la Giunta per non aver dato gambe alla legge su Forestas: 6 milioni non spesi, ha detto, concorsi non banditi perché sono mancati indirizzi della Giunta. Tutto questo mentre ci sono tante ragazze e ragazzi che attendono questa opportunità lavorativa. Per Lai, inoltre, la politica regionale deve avere più coraggio e ha ricordato che la minoranza ha presentato una proposta di legge per il contratto unico del sistema Regione ed enti locali, con l’obiettivo di rendere omogenee le retribuzioni. Un intervento necessario per rendere appetibili anche i posti negli enti locali e non soltanto quelli, meglio retribuiti, del sistema Regione.

Daniele Cocco (Alleanza Europa Verde) ha ripreso il tema delle assunzioni, di vitale importanza sia per il precariato del sistema Regione che, sul piano istituzionale, per la piena applicazione delle leggi approvate dal Consiglio, in questo caso all’unanimità, e nonostante questo alcune di esse sono in attesa dei provvedimenti attuativi di competenza della Giunta. Nel caso di Forestas, secondo Cocco, è positiva la nomina del nuovo direttore generale, però ora è necessario accelerare le procedure di sblocco del turnover, soprattutto perché le numerose uscite dal lavoro non sono state rimpiazzate nemmeno parzialmente da nuovi ingressi.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha evidenziato che la Regione deve fare di più per valorizzare le risorse umane, fornire servizi migliori ai cittadini e migliorare l’attività delle imprese. Purtroppo, ha lamentato, in questo momento la burocrazia è paralizzata, per una serie di ragioni: mancata istituzione del ruolo unico regionale e della legge su Forestas, e soprattutto un rallentamento complessivo dovuto all’approvazione della legge c.d. “poltronificio” che ha ulteriormente complicato le cose.

Gian Franco Satta (Progressisti), ha rilevato che la manovra ha colpevolmente trascurato l’agricoltura, un errore al quale si è cercato di porre un parziale rimedio introducendo alcune norme di settore nell’articolo riguardante il personale. E non si tratta di interventi minori perché, fra gli altri, è stato introdotto lo stanziamento di 23 milioni per compensare i tagli della politica agricole comunitaria.

Il consigliere Alessandro Solinas (M5S) ha insistito sul problema della graduatorie ricordando che il Consiglio ha assunto precisi impegni nei confronti degli idonei, che comunque sarebbero e sono indispensabili per tutto il sistema Regione, sia per motivi di carattere generale che per l’innalzamento dell’età media di molti dipendenti regionali.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, a proposito di Forestas, ha contesto alcune versioni fornite dalla minoranza, pur riconoscendo alcuni ritardi procedurali che hanno rallentato la spesa delle risorse disponibili. Non va dimenticato però, ha precisato, che le accurate verifiche condotte dall’assessorato hanno portato a risultati molti importanti legati al principio della territorialità nelle assunzioni, che potranno essere effettuate dagli gli uffici di collocamento dei Comuni interessati nel rispetto del principio di territorialità.

Il presidente, terminata la discussione generale, ha chiuso la seduta, che riprenderà alle 15.30 con la discussione degli emendamenti. Com

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