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Ancora un atto criminale del criminale di guerra Putin contro abitazioni civili: Attacco missilistico a Kharkiv, un morto e tre feriti.

Kiev, 30 Gen 2023 - Il governatore Oleh Syniehubov ha affermato che la Russia ha preso di mira la regione della città di Kharkiv con un missile S-300. Tre civili sono rimasti feriti e uno è stato ucciso, secondo il governatore. Lo riferisce Kyiv Independent. L'edificio di quattro piani preso di mira nel distretto centrale di Kyivskyi della città è stato parzialmente distrutto. Sul posto stanno lavorando i primi soccorritori. Precedenti allarmi di raid aerei erano attivi nei territori di Kharkiv, Sumy, Poltava, Donetsk, Luhansk, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Zaporizhzhia e Kirovohrad.

Il ministero della difesa ucraino ha ordinato 105 droni da ricognizione Vector dalla società tedesca Quantum-Systems. Secondo l'annuncio dell'azienda, la fornitura sarà finanziata dal governo tedesco, riferisce Ukrinform. Kiev ne aveva già ordinati 33 in agosto.

Ieri sera, l'ex primo ministro britannico Boris Johnson racconta di essere stato "in qualche modo minacciato" dal presidente russo Vladimir Putin poco prima dell'inizio dell'invasione in Ucraina, partita il 24 febbraio dell'anno scorso. In un'intervista alla Bbc ha raccontato che il capo del Cremlino gli aveva detto che "per un attacco missilistico basterebbe un minuto".

La minaccia fu pronunciata in occasione di una lunga telefonata fra i due leader, seguita a una visita di Johnson a Kiev all'inizio del febbraio 2022, ha ricordato l'ex premier, ovvero all'epoca in cui Putin negava di voler invadere l'Ucraina nonostante i continui rafforzamenti dei contingenti militari russi al confine. Johnson racconta che in quella telefonata ha avvertito Putin dei rischi di sanzioni e isolamento internazionale nel caso di un'invasione, e della grave catastrofe che sarebbe stata una guerra.  Ma il presidente russo, ricorda, insisteva nel chiedere se l'Ucraina non sarebbe entrata nella Nato a breve.

È probabile che le forze armate dell'Ucraina inizieranno a utilizzare i carri armati occidentali sul campo di battaglia "in primavera", ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Alexey Reznikov in un'intervista rilasciata al canale tv canadese Cbc e ripresa dai media internazionali.

Reznikov ha spiegato che i militari ucraini intendono formare almeno due battaglioni di tank con i rifornimenti promessi dai paesi occidentali, che serviranno "per continuare la controffensiva". Il ministro ha espresso quindi la speranza che l'Occidente continui a fornire carri armati a Kiev in futuro. Ha detto che le promesse dei tank “non sono la fine della storia”.

Inoltre il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha esortato la Corea del Sud ad aumentare il suo sostegno militare all'Ucraina, ricordando che altri Paesi hanno cambiato la propria politica di divieto di fornitura di armi a stati in guerra dopo l'invasione della Russia. Stoltenberg, parlando al Chey Institute for Advanced Studies di Seul, ha ringraziato la Corea del Sud per l'aiuto finora dato a Kiev, ma ha invitato a fare di più di fronte a un "urgente bisogno" di munizioni, hanno riferito i media locali. Seul ha firmato importanti accordi per fornire carri armati, aerei e altre armi alla Polonia, membro della Nato".

Nel suo ultimo rapporto sulla situazione in Ucraina l'intelligence britannica scrive che “è probabile che le autorità russe mantengano aperta l'opzione di un'altra tornata di arruolamenti nel quadro della mobilitazione parziale”. 

"Il 22 gennaio - vi si legge - i media hanno riferito che le guardie di frontiera russe impedivano ai lavoratori migranti kirghisi con doppio passaporto di lasciare la Russia, perché - così dicevano - i loro nomi comparivano sulle liste di mobilitazione". 

"Il 23 gennaio - prosegue - il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha affermato che il decreto di mobilitazione parziale continua a rimanere in vigore, perché necessario a sostenere il lavoro delle forze armate. Gli osservatori - sottolinea ancora - si erano chiesti perché la misura non fosse stata formalmente revocata: è molto probabile che la leadership russa continui a cercare il modo di reperire l'elevato numero di unità necessarie a qualsiasi futura grande offensiva in Ucraina, riducendo al tempo stesso al minimo il dissenso interno".

È "uno scenario del tutto possibile" che il trattato New Start (New Strategic Arms Reduction Treaty) sul controllo delle armi nucleari tra Stati Uniti e Russia possa finire nel febbraio del 2026. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov nel corso di una intervista all'emittente Ria Novosti.

Lo scorso novembre sono stati annullati all'ultimo minuto i colloqui che avrebbero dovuto riprendere tra Mosca e Washington per condurre nuove ispezioni ai sensi del trattato New Start. Nessuna delle due parti ha concordato un calendario per i nuovi colloqui.

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