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Negli Usa ancora un morto per la brutale violenza omicida dei poliziotti americani. Ma ora il giudice autorizza la pubblicazione del video degli assassini di Tyre Nichols picchiato a morte dalla polizia.

Cagliari, 28 Gen 2023 - Erano stati lungamente attesi i video dell'arresto di Tyre Nichols, 29 anni, l'afroamericano morto il 10 gennaio in ospedale per le conseguenze dell'aggressione brutale di cinque poliziotti, afroamericani come lui. Pubblicate in queste ore, le immagini rendono la violenza con cui i poliziotti si accaniscono su una persona inerme, disarmata, in manette. 

Il primo video (di una body cam in dotazione agli agenti) documenta lo stop per una presunta infrazione stradale, vede Nichols consegnarsi subito e dire "ok", "va bene". I poliziotti appaiono aggressivi e l'uomo si divincola e scappa, seminando i poliziotti, che restano lontani, con il fiatone. Gli altri video delle body cam non aggiungono molto altro, se non che i poliziotti presenti sulla scena sono molti, e nessuno interviene per proteggere il giovane dalla brutalità dei colleghi.

In un altro video, il terzo in ordine di pubblicazione, c'è solo l'audio perché la telecamera è girata verso l'interno. L'aggressione è documentata invece da una telecamera di sicurezza piazzata in alto, all'incrocio della strada, di cui gli agenti (quasi certamente) non hanno avuto consapevolezza. 

È l'occhio di questa telecamera che registra immagini sconvolgenti, come aveva ammesso qualche ora prima il direttore dell'Fbi, Christopher Wray. Nichols è a terra, le mani legate dietro la schiena, tenuto fermo da due poliziotti, quando a un certo punto arriva un terzo poliziotto e comincia a colpire Nichols alla testa: uno, due, tre calci, poi due pugni, poi un altro calcio. L'uomo arrestato si accascia a terra, poi viene appoggiato con la schiena sulla portiera di un'auto, in attesa dei soccorsi. Trattandosi di una telecamera di sorveglianza non c'è audio.

Nei tre video con l'audio Tyre continua a dire "mamma, mamma", così come "mamma" aveva invocato George Floyd, l'afroamericano ucciso nel maggio 2020 durante un arresto a Minneapolis. Ricoverato in ospedale per gravi fratture al cranio, al collo e in altre parti del corpo, e varie lesioni interne, Nichols muore tre giorni dopo, il 10 gennaio. Adesso la famiglia chiede giustizia. I cinque agenti sono stati licenziati e incriminati per una serie di reati che vanno dall'omicidio di secondo grado al sequestro aggravato e all'aggressione aggravata.

"Il filmato che è stato rilasciato questa sera lascerà le persone giustamente indignate", ha detto il presidente Joe Biden in una dichiarazione, esortando i manifestanti a rimanere pacifici. "Coloro che cercano giustizia non dovrebbero ricorrere alla violenza o alla distruzione". 

In numerose città degli Stati Uniti sono scoppiate proteste a seguito della diffusione dei video. A Menphis- riferiscono i media locali - i manifestanti hanno bloccato il ponte dell'interstate 55 che attraversa il Mississippi e porta verso l'Arkansas. A Washington decine di manifestanti si sono radunati a vicino a Black Lives Matter Plaza, mentre a Boston hanno marciato lungo Tremont Street. Manifestazioni di protesta anche a Sacramento, San Francisco, Atlanta, Asheville, Filadelfia, Providence, Dallas e New York. 

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