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Aggressione da parte dello stato terrorista russo all’Ucraina: nella regione di Kiev disponibile solo il 50% del fabbisogno elettrico.

Kiev, 27 Gen 2023 – Dopo il massiccio lancio di missili russi, quasi tutti abbattuti, ma quelli che sono caduti hanno creato seri problemi a infrastrutture energetiche. Infatti, nella regione di Kiev, il 27 gennaio, durante le ore di punta, i consumatori domestici, le imprese industriali e le infrastrutture critiche riceveranno il 50% dell'elettricità di cui hanno bisogno. Lo ha annunciato - come riportato da Ukrinform -  la Dtek Kyiv regional electric networks, impresa ucraina del settore energetico. "Il sistema elettrico del paese - ha spiegato l'azienda - ha ancora un significativo deficit di elettricità dopo gli attacchi russi. Il 27 gennaio, Nek Ukrenergo ha fornito limiti di consumo per la regione di Kiev a un livello medio di 708 Mw al giorno e 609 Mw a notte. Nelle ore di punta questo rappresenta il 50% della domanda di elettricità della regione, compresi i consumatori domestici, l'industria e le infrastrutture critiche".

Inoltre è stato segnalato che lungo l'intera linea del fronte nella regione di Donetsk c'è un significativo aggravamento della situazione. Lo dichiara - come riporta l'agenzia Unian - il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, sostenendo che a causa della mancanza di successi sul campo di battaglia gli occupanti russi hanno intensificato il bombardamento degli insediamenti. "La situazione è peggiorata in modo significativo - ha detto - dal sud al centro della regione. La parte più calda era e rimane la direzione Bakhmut, tuttavia ora c'è un inasprimento dei combattimenti anche ad Avdiivka". In particolare sono finiti sotto il fuoco i distretti di Avdiivka, Vugledar, Toretsk e Bakhmut.

Tra i vari bombardamenti e attacchi, le esportazioni di grano dai porti del Mar Nero dell'Ucraina hanno raggiunto un minimo storico a causa dell'attacco da parte della Russia. Lo ha affermato - secondo quanto riportato dal Kiev Independent - il ministero dell'agricoltura ucraino sottolineando che "in media" due o tre navi mercantili hanno lasciato i porti ogni giorno a gennaio nell'ambito della "black sea grain initiative", accordo sostenuto dalle Nazioni Unite e firmato a luglio da Ucraina, Russia e Turchia per sbloccare le esportazioni di grano ucraino durante l'invasione russa del paese. Secondo il ministero, le navi cariche di "solo 2,4 milioni di tonnellate di grano" hanno lasciato i porti ucraini a gennaio, in calo rispetto alle 4 tonnellate di ottobre.

Ma ieri sempre in campo per il sostengo a Kiev il governo polacco che ha affermato che se la Nato deciderà di inviare all'Ucraina caccia, la Polonia è pronta a questa iniziativa. Lo ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, intervistato dell'emittente francese LCI, sottolineando che l'Alleanza deve essere "più audace". Il premier polacco ha poi aggiunto che Varsavia non presenterà la proposta di inviare i caccia a Kiev, perché questa deve essere una decisione Nato, ma è pronta a sostenere un'iniziativa in questo senso.

Dal canto suo e vista la nuova aggressione con droni e missili russi, il presidente ucraino ha dichiarato: "L'ennesimo tentativo di un paese terrorista di intimidirci con un massiccio attacco missilistico è ancora una volta fallito, come presto accadrà per l'intera Russia". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commenta su Telegram gli attacchi russi di oggi in Ucraina.

Zelensky spiega che nella riunione di oggi dello Stato maggiore "abbiamo discusso con i partecipanti della questione della ricezione di armi ed equipaggiamenti e la loro distribuzione operativa tra i gruppi di truppe e una particolare attenzione è stata rivolta all'addestramento dei soldati ucraini all'estero".

Il presidente Volodymyr Zelensky ha riunito ieri pomeriggio lo stato maggiore ucraino: al centro della riunione le conseguenze del massiccio attacco di oggi e le relazioni dei comandanti al fronte in particolare in direzione di Bakhmut. Lo riferisce Ukrinform. Dopo la decisione degli Usa di inviare i tank Abrams e della Germania di inviare i Leopard e di consentire l'esportazione ad altri paesi, i partecipanti all'incontro hanno discusso le questioni relative alla ricezione di armi e di attrezzature. L'addestramento dei difensori ucraini all'estero è stato discusso separatamente.  All'incontro hanno partecipato il capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Oleksiy Danilov, il ministro della difesa Oleksiy Reznikov, il comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina Valery Zaluzhny, il capo della direzione principale dell'intelligence Kyrylo Budanov, capo del servizio di intelligence estero dell'Ucraina Oleksandr Lytvynenko, comandante delle forze di terra Oleksandr Syrskyi delle forze armate ucraine e comandanti delle truppe delle direzioni operative. All'incontro hanno partecipato anche il Ministro degli Affari Esteri Dmytro Kuleba, il vice Primo Ministro per la Ricostruzione dell'Ucraina - Ministro dello Sviluppo Comunitario, Territori e Infrastrutture Oleksandr Kubrakov, il Ministro delle Finanze dell'Ucraina Serhiy Marchenko.

E in serata si è appreso che Joe Biden valuta la possibilità di un viaggio in Europa, forse in Polonia, in coincidenza con il primo anniversario della guerra in Ucraina, il 24 febbraio prossimo. Una trasferta che potrebbe essere accompagnata dall'annuncio di ulteriori nuovi aiuti a Kiev nella sua battaglia contro la Russia. Al momento non c'è ancora nulla di definito, ma dietro le quinte si lavora ai dettagli del possibile viaggio che, comunque, non includerebbe una tappa in Ucraina per motivi di sicurezza. La trasferta - è l'idea della Casa Bianca - sarebbe un messaggio chiaro per Vladimir Putin, in quanto metterebbe in evidenza l'unità degli Stati Uniti con l'Europa e la Nato.

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