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Ieri l’importante arrestato il boss mafioso Matteo Messina Denaro. La notizia ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. Il comandante dei Carabinieri: nessun mistero o segreto nella sua cattura.

Palermo, 17 Gen 2023 - "Nell'ultimo mese avevamo capito che il cerchio si stava stringendo e sapevamo che ogni momento poteva essere quello buono. Negli ultimi giorni eravamo più consapevoli, ma la storia ci ha insegnato che nulla è scontato soprattutto quando si tratta di un capomafia". Il comandante generale dei Carabinieri, Teo Luzi, ha commentato così in un'intervista al Corriere della Sera gli eventi che hanno portato alla natura di Matteo Messina Denaro.

"Le nostre ricerche - ha aggiunto - si sono sempre concentrate in Sicilia, eravamo pienamente consapevoli di dover trovare un buco nella rete di protezione del capo. Ma è bene sapere che si tratta di una rete stretta e non facilmente penetrabile, dopo la cattura tutto sembra semplice. Avevamo un pool di investigatori dedicati esclusivamente a questa indagine e con un gioco di squadra - che evidentemente comprende la polizia di Stato e gli altri apparati di sicurezza - siamo riusciti ad afferrare il filo giusto. Il metodo del generale Carlo Alberto dalla Chiesa è quello tuttora applicato dai colleghi del Ros che prevede la perseveranza e soprattutto la scelta di utilizzare le tecniche investigative tradizionali. Vuol dire raccolta di tantissimi dati informativi dei reparti dei carabinieri, intercettazioni telefoniche e ambientali, verifiche sulle banche dati dello Stato, interrogatori".

"Questa è una battaglia vinta - ha detto ancora il generale - non è certamente la fine della mafia. Noi continueremo la lotta contro Cosa Nostra perché il cerchio non è chiuso e anzi le indagini devono andare avanti nella consapevolezza che il nemico è tuttora forte e capace di infiltrarsi nelle istituzioni. Quando la mafia non spara non vuole dire che non sia attiva, anzi. La cattura di Messina Denaro ci dà nuovi stimoli ad andare avanti proprio seguendo il metodo applicato finora. C'è un'altra rete, quella degli affari e delle infiltrazioni, che va smantellata".

"Non ci sono misteri, né segreti inconfessabili su questo arresto - ha concluso Luzi -. Abbiamo indagato per anni e anni e abbiamo lavorato per fargli terra bruciata intorno. Fino a questo risultato straordinario che deve essere dedicato a tutte le vittime di mafia".

Dopo l’arresto l’ex latitante “è stato proposto il regime speciale 41 bis fin da subito, non possiamo rivelare la casa circondariale". Lo dice il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia.

Infine ha detto il Procuratore De Lucia: "Messina Denaro non era il capo unico di Cosa Nostra ma aveva una notevole capacità di essere presente negli affari, nel suo ruolo di garanzia  fondamentale anche nei rapporti interni di Cosa Nostra, e averlo sottotratto al governo di Cosa Nostra è un contributo importante alla lotta".

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