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Lo scandalo corruzione al Parlamento europeo potrebbe coinvolgere altri deputati.

Bruxelles, 14 Dic 2022 - Tre delle quattro persone arrestate venerdì nell'ambito del caso di corruzione che ha investito il Parlamento europeo oggi sono comparsi davanti ai magistrati del Tribunale di Bruxelles, in un'udienza a porte chiuse. Il fascicolo di Eva Kaili, vice presidente destituita del Parlamento europeo, è stato invece rinviato al 22 dicembre perché, riferiscono i legali della deputata a Politico.eu, nella prigione dov'è detenuta è in corso uno sciopero e pertanto non è stato possibile accompagnarla in Tribunale.  Per gli altri tre, l'ex eurodeputato socialista Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Nicolò Figà-Talamanca, arriverà in giornata la decisione della corte, che può confermare la detenzione cautelare, revocarla, o decidere misure differenti. Uscendo dall'aula i legali non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.

Intanto si apprende che la magistratura di Bruxelles sta esaminando le posizioni di altri deputati del Parlamento europeo che potrebbero avere ricevuto tangenti o benefit da un paese straniero per influenzare la propria attività politica: lo scandalo, insomma, potrebbe coinvolgere altre persone oltre alle quattro fermate e, secondo voci insistenti, non riguardare solo il Qatar ma anche il Marocco.

Il quotidiano belga Le Soir e il settimanale Knack, inoltre, hanno ricostruito la genesi delle indagini: iniziarono nel 2021, stando a quanto riferiscono le due testate, senza segnalazioni o interventi esterni, a seguito di investigazioni svolte dai servizi segreti belgi, che erano già entrati segretamente in casa dell'ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri, trovandovi 700 mila euro in contanti. A quel punto decisero di trasmettere tutta la documentazione al giudice belga che ha condotto l'inchiesta.

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