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Prima manovra economica varata dal governo Meloni: “Aiuto ai ceti medi e non ai ricchi. Data priorità a crescita e giustizia sociale”.

Roma, 22 Nov 2022 - "Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto: primo perché abbiamo scritto questa legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa delle scelte politiche. La presentiamo in appena un mese, è una manovra che ricalca e racconta di una visione politica".

Lo ha affermato in conferenza stampa stamane a Roma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa sulla manovra economica del governo.

"Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto: primo perché abbiamo scritto questa legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa delle scelte politiche. La presentiamo in appena un mese, è una manovra che ricalca e racconta di una visione politica". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa sulla manovra economica del governo.

"La considero una manovra coraggiosa, coerente e che scommette sul futuro. Le due grandi priorità sono la crescita e la giustizia sociale, cioè l'attenzione alle famiglie e alle categorie più fragili", dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

"Sono contenta che l'approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo, è quello di un bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai li a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi", afferma la premier Giorgia Meloni.

"Alla base delle norma che conta complessivamente 35 miliardi di euro ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo" e, dall'altra parte "la giustizia sociale a dire l'attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi", ha detto Giorgia Meloni parlando della manovra in conferenza stampa.

"Come promesso la voce maggiore di spesa riguarda il caro bollette, su 35 miliardi 21 vanno al caro energia. Ovviamente le due scelte fondamentali sono il credito di imposta per le aziende, li confermiamo e aumentiamo, e l'altra scelta fondamentale è per le famiglie: lo Stato interviene per calmierare le bollette, portiamo l'Isee a 15 mila euro, la platea si allarga e la misura si concentra sulle famiglie più bisognose". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa.

Nella manovra ci sono "tre tasse piatte", tra cui quella "sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora". Lo dice la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. Meloni ricorda l'aumento della flat tax a 85mila euro e "l'introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3 mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit".

"I provvedimenti per la famiglia e la natalità cubano quasi 1,5 miliardi, una scelta che non ha molti precedenti nei governi degli ultimi anni. L'assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per primo anno di vita del bambino e del 50% per le famiglie con 3 figli e più per tre anni. L'Iva sui prodotti per l'infanzia e gli assorbenti viene portata al 5%. Vengono confermate le misure per l'acquisto per la prima casa per le giovani coppie", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa.

"C'è il taglio del cuneo: non solo confermiamo quello del 2% redditi fino a 35 mila euro interamente lato lavoratore ma aggiungiamo un ulteriore punto per i redditi fino a 20 mila euro". Lo ha detto Giorgia Meloni durante la conferenza stampa. "E' la misura più costosa di tutta la legge di bilancio: costa 4 miliardi di euro e questo indica che l'altra priorità del governo è per aumentare" lo stipendio a "coloro che hanno redditi più bassi".

"Rinviamo l'entrata in vigore della tassa sulla plastica e tassa sullo zucchero di un anno. Così la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo l'approvazione della manovra. "Introduciamo i buoni per lavori in agricoltura e nel settore della cura della persona in particolare per lavori domestici fino a 10 mila euro. È una misura per regolarizzare il lavoro stagionale e occasionale che si deve accompagnare a controlli molto rigidi per evitare storture".

"Abbiamo anche deciso di aiutare le pensioni minime, rivaluteremo tutte le pensioni ma con una percentuale diversa", le "minime saranno rivalutate non del 100% ma del 120%, quindi l'aumento maggiore lo avranno quelle", ha detto Giorgia Meloni.

Nella manovra "c'è una misura molto importante sul congedo parentale, ora retribuito al 30%. Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potevano permettere. Abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all'80% utilizzabile fino al sesto anno. Una specie di piccolo salvadanaio del tempo". Un'altra misura è la maggiorazione per i figli disabili nell'assegno unico, che non era strutturale", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa.

Nell'ambito delle misure relative all'assegno unico "abbiamo reso strutturale la maggiorazione peri figli disabili", una "misura che può sembrare scontata" ma che non era così perché era "transitoria. Credo sia fondamentale" mettere in campo aiuti per "i bimbi disabili", dice la premier in conferenza stampa.

"Rivaluteremo le pensioni" con le "minime al 120%" ma con un meccanismo di aumento fino a 2000 euro ma poi "mano a mano l'aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5 mila per le quali l'indicizzazione la finiamo al 35%", ha detto la premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa.

"Non abbiamo fatta quella scelta perché non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe andata anche a chi non ne aveva bisogno". Così la premier Giorgia Meloni spiegando perché non è stata introdotta la cancellazione dell'Iva su beni primari come pane e latte. Meloni l'ha detto nella conferenza stampa dopo l'approvazione della manovra.    

"Abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti - ha aggiunto - e usare 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni e abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci. Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse".

A proposito del Reddito di Cittadinanza: "Vedo forze politiche che chiamano la piazza, va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C'è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all'infinito io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro" ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.

Presentando la Nadef avevamo indicato una linea "prudente, responsabile e sostenibile: credo che l'abbiamo dimostrato", con l'aggiunta di un approccio "coraggioso e giusto. Quando si ha il coraggio di prendere scelte anche impopolari è qualcosa di importante". Lo ha detto il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il varo della manovra in Cdm. "La presentiamo in modo orgoglioso agli italiani e a tutti i risparmiatori continuano ad aver fiducia, ricordo il successo del Btp Italia".

"Ci avevano raccontato di essere 'pronti', eppure la legge di Bilancio si conferma una manovra davvero misera che, incapace di rispondere al disagio del Paese, apre una guerra agli ultimi". Lo scrive il leader del M5s, Giuseppe Conte.    "Nella conferenza stampa di oggi il presidente Meloni ha parlato di una manovra coraggiosa, nel segno della crescita e della giustizia sociale: parole impudenti che suonano come una presa in giro degli italiani. La realtà è che dopo la 'prudenza draghiana' oggi conosciamo 'l'austerity meloniana'.

A detta dello stesso governo 21 miliardi sui 35 previsti serviranno solo a coprire i primi mesi del caro prezzi. Nessuna forma di investimento è stata prevista il che spiega una crescita che nelle più rosee previsioni non supererà, a detta del governo stesso, il + 0,6% di Pil", nota.

"Sabato 17 la nostra manifestazione contro una manovra improvvisata e iniqua. Inadeguata rispetto al rischio recessione e all'impennata dell'inflazione. Lo avevamo anticipato nella nostra Assemblea di sabato. Ora, dopo le decisioni di ieri lo confermiamo con ancora più convinzione". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

È una manovra responsabile", ma su Reddito di cittadinanza e prezzi dei carburanti "rischiamo di perdere consenso". Così in una intervista a La Stampa il sottosegretario all'Attuazione del Programma Giovanbattista Fazzolari. Il RdC "costa tra gli 8 e i 9 miliardi di euro l'anno: siamo sicuri che con tutti quei soldi non si sarebbero potute fare cose più utili per le persone in difficoltà?".

Rispetto al cuneo fiscale gli viene chiesto se sia stata scontentata Confindustria: "Abbiamo rinnovato la misura esistente e la rafforziamo. L'operazione costa 4,2 miliardi, ed è la più costosa, al netto dell'intervento sull'energia. Le misure a favore delle imprese, in ogni caso, sono tantissime". Ventuno miliardi per l'energia, dice ancora, "sono pochi. Ma chi ci critica dovrebbe dirci dove avremmo potuti trovarne cento". Una manovra 'draghiana', gli viene fatto notare, chiedendo dove sia la discontinuità: "C'è la giusta continuità con le politiche di interesse nazionale - risponde Fazzolari - E c'è la discontinuità di un governo politico. Ci sono delle voci obbligate: il caro energia. Sul resto c'è discontinuità: RdC, flat tax, limite al contante, pace fiscale". Rispetto al prezzo dei carburanti "il sostegno ci costava un miliardo al mese. Questo sconto non distingue tra chi ne ha bisogno e chi no. So che daranno la colpa a noi dell'aumento della benzina, ma se il cuneo costa 4,2 miliardi possiamo spenderne 12 sulla benzina?"

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