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Mosca annuncia il ritiro da Kherson, i vertici ucraini non si fidano.

Kherson (Ucraina), 10 Nov 2022 - Sergei Shoigu, ministro della Difesa della Federazione Russa, ha dato ordine all'esercito di ritirarsi dalla città di Kherson, occupata dallo scorso primo marzo, e stabilire una nuova linea di difesa sulla riva orientale del fiume Dnipro. Se confermata, si tratterebbe di una delle più grosse ritirate della Russia e un possibile punto di svolta della guerra.

Kherson è infatti la più grande città conquistata dai russi nelle prime settimane dell'invasione e la capitale della regione omonima, una delle quattro di cui Vladimir Putin proclamò l'annessione a settembre, affermando che sarebbero rimaste russe “per sempre” e protette dall'ombrello nucleare di Mosca. Le stime dell'estensione di territorio finora occupato a ovest del Dnipro variano tra i 3700 e i 4300 metri quadri.

Il generale Sergei Surovikin, comandante di tutta quella che il Cremlino chiama “operazione speciale”, ha riferito a Shoigu, ripreso dalla televisione di stato, che non era più possibile inviare rifornimenti sulla sponda occidentale del fiume: “Comprendo che sia una decisione difficile, ma allo stesso tempo così facendo preserviamo ciò che è più importante, la vita dei nostri soldati e, in generale, l'efficacia dell'esercito, che sarebbe futile concentrare in un'area limitata della sponda occidentale”. Shoigu ha risposto di essere d'accordo: “Per noi la vita dei soldati russi è sempre una priorità, e dobbiamo anche tenere in considerazione la minaccia alla popolazione civile. Si proceda al ritiro e si prendano tutte le misure necessarie per trasportare in sicurezza personale, armi e mezzi oltre il fiume".

"Apparentemente lasceremo la città, non importa quanto sia doloroso scriverne ora", ha scritto il blog militare War Gonzo, che ha più di 1,3 milioni di abbonati su Telegram. "In parole povere - ha proseguito - Kherson non può essere tenuta a mani nude. Sì, questa è una pagina nera nella storia dell'esercito russo. Dello stato russo. Una pagina tragica."

Una delle conseguenze che avrebbe il ritorno sotto il controllo ucraino di questa zona c'è il fatto che una porzione della Crimea, con depositi di munizioni e stazioni ferroviarie, ricadrebbe entro i 70 chilometri di gittata dell'artiglieria di cui dispone l'Ucraina.

Kiev per ora si attesta su una linea di prudenza: “Bisogna separare le parole dai fatti”, ha detto all'agenzia Reuters Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, “finché la bandiera ucraina non sventolerà su Kherson, non ha senso parlare di ritiro russo, non prendiamo in considerazione questi annunci" da parte della Russia. Podolyak ha anche affermato che sarebbero ancora presenti militari russi in città: “Le nostre foze armate continuano a operare secondo i piani: ricognizione, valutazione del rischio, e poi l'eventuale contrattacco”. 

Nei giorni scorsi il presidente Volodymyr Zelenskyy aveva suggerito che i russi potessero stare fingendo di ritirarsi da Kherson per tendere una trappola alle forze di Kiev. 

In questi giorni diverse foto e video sui social network hanno mostrato numerosi checkpoint russi abbandonati, e la sparizione di gran parte delle bandiere delle Federazione di cui la città era disseminata.

Nelle settimane precedenti si erano susseguite le notizie degli avanzamenti di Kiev in direzione della città e del tentativo russo di evacuare oltre centomila civili trasportandoli via traghetto al di là del Dnipro, mentre le forze ucraine usavano i lanciarazzi Himars forniti dagli Stati Uniti per colpire ripetutamente i ponti sul Dnipro e una grande diga usata anch'essa come attraversamento. Questi attacchi avevano costretto Mosca a ricorrere a ponti di barche e traghetti, anch'essi colpiti ripetutamente dai difensori. Questa mattina si era appreso di combattimenti notturni che avrebbero consentito la liberazione di Snihurivka, un centro abitato circa 50 chilometri a nord di Kherson. La geolocalizzazione della foto nel tweet seguente non è stata finora confermata, ma l'avanzata ucraina in questa località è riportata anche da alcuni blogger militari filorussi.

Sempre stamattina sui social network si erano inoltre diffuse immagini, la cui geolocalizzazione è confermata, che mostrano la distruzione di un ponte dell'autostrada Kherson-Melitopol sopra il fiume Inhulets, un affluente del Dnipro. Secondo commentatori ucraini, l'avrebbero fatto saltare i russi in preparazione della ritirata.

Un'altra notizia di oggi è infine la morte in un presunto incidente stradale del vice capo dell'amministrazione militare-civile filorussa della regione di Kherson, Kirill Stremousov.  Secondo la Tass è deceduto vicino a Genichesk, città sul Mar D'Azov nella porzione della regione a est del Dnipro. Pochi minuti prima aveva parlato sul suo Telegram delle difficoltà russe a Snihurivka. Il capo dell'autorità regionale di Zaporizhzhia istituita da Mosca, Vladimir Rogov, ha detto in serata che l'incidente sarebbe stato causato dalla manovra pericolosa di un camionista.

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