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Il criminale dittatore russo Putin aumenta le minacce contro tutti cercando un pretesto per nuove aggressioni contro civili in Ucraina: “Nessuno potrà cancellare la Russia. L’Occidente ci vuole sterminare, come i nazisti”.

Cagliari, 27 Ott 2022 – Con un crescendo di false accuse contro il resto del mondo, che quasi tutto lo hanno isolato, il sanguinario dittatore russo in un infamante rosario di balle, il dittatore russo si è scagliato contro tutto il mondo e sentendosi abbandonato e umiliato sul campo militare dopo l’aggressione all’Ucraina, dove i suoi  eroici combattenti, hanno mortificato starminandogli quasi 70 soldati e lasciandoli quasi senza mezzi a terra lasciati dai soldati occupanti sul terreno o perché sono morti durante i combattimenti o perché non volevano morire in una guerra che loro non sentono voluta esclusivamente dal satrapo russo e non il suo popolo.

Ma, oggi, come preannunciato dal suo cagnolino e portavoce Dmitri Peskov: "Il discorso che il presidente russo Vladimir Putin sta per pronunciare al Valdai Club sarà piuttosto corposo e probabilmente il suo contenuto dovrà essere analizzato per molti giorni a venire, da studiare, leggere e rileggere". Il forum ha annunciato che il titolo dell'incontro è "Un mondo post-egemonico: giustizia e sicurezza per tutti", con la partecipazione di 111 esperti, politici, diplomatici ed economisti di 41 paesi. E le parole dure e decise di Putin non hanno tradito le aspettative.

"Il cosiddetto occidente, che è un conglomerato complesso senza grande unione, con le sue azioni alimenta l'instabilità e la crisi, come per la guerra in Ucraina, la situazione di Taiwan e destabilizza il mercato energetico mondiale". "L'Occidente vuole detenere il potere, e conduce un gioco sporco e sanguinoso, negando la sovranità degli altri Paesi". "Negli ultimi mesi l'Occidente ha fatto un numero di passi per fomentare l'escalation in Ucraina". "Il cosiddetto Occidente ha fatto un gioco sporco, un gioco sanguinoso, senza considerare gli interessi degli altri Paesi". "Le proposte della Russia per costruire la sicurezza collettiva sono state negate, buttate via. Non possiamo fare finta di niente, chi semina vento raccoglie tempesta".

"L'Occidente soffre di una cecità da superiorità". Il presidente russo Vladimir Putin ha citato Alexander Solgenitsin per condannare l'atteggiamento di europei e americani nei confronti della Russia in apertura del suo discorso alla Conferenza del Club di Valdai a Mosca. 

L'Occidente "non dovrebbe cercare di imporre dozzine di generi e parate gay" agli altri Paesi. L'Occidente può "fare quello che vuole ma non ha diritto di richiederlo agli altri".

"I nazisti hanno bruciato i libri, e in occidente ora hanno censurato Dostoevskij e Tchaikovsky". "Neanche durante la Guerra fredda si è arrivati a negare l'esistenza della cultura e dell'arte dei propri avversari come sta facendo l'Occidente moderno". 

"Gli Stati Uniti non hanno nulla da offrire al mondo se non il loro dominio". 

L'Occidente "ricorre a sanzioni, rivoluzioni colorate, colpi di Stato" e azioni illegali per ostacolare l'aspirazione alla democrazia di "miliardi di persone" al mondo che cercano di rendersi indipendenti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, ricordando tra l'altro l'uccisione a Baghdad nel gennaio 2020 di Qassem Soleimani, capo della Forza Qods dei Pasdaran iraniani. "Si può pensare qualsiasi cosa di lui, ma è stato ucciso in un Paese terzo", ha sottolineato Putin parlando alla conferenza del Club di Valdai a Mosca. 

"Nessuno è stato o sarà in grado di distruggere la Russia o di cancellarla dalle mappe geopolitiche". La Russia difende il suo "diritto di esistere" a dispetto dell'Occidente.

L'Occidente dovrà avviare "colloqui equi sul futuro condiviso negli affari globali". "Prima è, meglio è". La Russia, ha aggiunto il presidente russo, "ha cercato di costruire legami con l'Occidente e la Nato, il suo messaggio era chiaro: siamo amici".

Il periodo di dominazione dell'Occidente "è finito". La Russia non è una "semi-colonia" dell'Occidente e "sotto le sanzioni si è rivelata ancora più forte di quanto si sarebbe aspettata".

Putin nel suo intervento al club Valdai ha suggerito di considerare la questione del cambiamento della struttura dell'Onu e del Consiglio di sicurezza affermando che dovrebbe "riflettere la diversità delle regioni del mondo".

"Il decennio più imprevedibile è di fronte a noi". Putin ha detto che sono in corso "massicci movimenti tettonici" negli equilibri mondiali, con alcuni "centri di potere" che stanno perdendo la loro predominanza mentre altri si affermano in Asia e in altri continenti. 

"L'espansione della Nato era inaccettabile per la Russia, l'Occidente lo sapeva ma lo ha ignorato".

Il presidente russo dice di pensare "sempre alle vittime della Russia nell'operazione speciale" in Ucraina. Putin rinnova poi le sue accuse all'Occidente: "Non la Russia, ma l'Occidente ha portato alla situazione di oggi in Ucraina" aggiungendo che, "con il sostegno dei curatori occidentali, il regime di Kiev ha rifiutato pubblicamente gli accordi di Minsk".

Vladimir Putin ha risposto "no" alla domanda, rivoltagli durante il club Valdai, se non crede di aver sottovalutato il nemico in Ucraina. Lo riportano le agenzie russe.

L'obiettivo principale dell'operazione speciale in Ucraina "è aiutare il Donbass". Lo afferma Putin che nel suo discorso afferma, come riportano le agenzie russe, che "i russi e gli ucraini sono un unico popolo e che questo è un fatto storico". "Solo la Russia, che ha creato l'Ucraina, potrebbe garantirne la sovranità". 

La Russia sa dove gli ucraini stanno fabbricando la bomba sporca. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al Club Valdai, citato dalla Tass, ribadendo di fatto le accuse di Mosca a Kiev di preparare una provocazione con un'arma non convenzionale.

"Non abbiamo bisogno di usare un'arma nucleare in Ucraina, non avrebbe senso, né politicamente né militarmente". 

La Russia è pronta a "risolvere qualsiasi questione" attraverso un dialogo con gli Stati Uniti. "Nel dicembre dell'anno scorso - ha affermato Putin - abbiamo proposto agli Usa di continuare il dialogo sulla stabilità strategica. Non ci hanno risposto. Se vogliono siamo pronti, prego. E se non vogliono, che non vogliano".

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