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Elezioni presidenziali Brasile, terminato lo scrutinio: Lula per meno del due per cento non vince al primo turno. Tutto rinviato al 30 ottobre per il ballottaggio.

Cagliari, 3 Sett 2022 – I sondaggi questa volta in Brasile si sono sbagliati e ieri si sono tenute le elezioni con cui i 156 milioni di aventi diritto al voto avevano la possibilità di scegliere il prossimo Presidente della Repubblica Federale che resterà in carica 4 anni. L'ex presidente di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva, e il presidente di destra uscente, Jair Bolsonaro, si sfideranno al ballottaggio il 30 ottobre. Lo scrutinio del primo turno, vinto da Lula, non è ancora terminato, ma il Tribunale Elettorale Superiore (Tse) ha già comunicato che, con il conteggio elettronico al 96,9%, Lula non può più ottenere più della metà dei voti, cosa che gli avrebbe consentito di essere eletto subito presidente e, allo stesso tempo, Bolsonaro non è più in grado di batterlo. Con il 99,24% dei voti scrutinati, Lula è al 48,25% contro il 43,35% di Bolsonaro.

“I voti ottenuti da Bolsonaro al primo turno sorprendono e mettono in evidenza la forza della destra in Brasile — dice al Corriere Gerson Camarotti, analista politico di GloboNews — Il ballottaggio aumenterà la tensione politica in Brasile. Il risultato al primo turno era considerato strategico dalla campagna dell’ex presidente Lula per indebolire un’eventuale reazione del presidente Jair Bolsonaro. C’è allerta da parte delle istituzioni brasiliane per le possibili contestazioni al risultato elettorale di Bolsonaro, come accaduto con Donald Trump, negli Usa, nel 2020. Gli attacchi di Bolsonaro al sistema elettorale brasiliano e le minacce di non rispettare i risultati delle urne hanno trasformato le elezioni del 2022 in un grande plebiscito. La posta in gioco in queste elezioni non è solo la scelta di un nuovo presidente. La posta in gioco è la stessa democrazia brasiliana in uno scenario di polarizzazione che aumenterà nelle prossime settimane”.

In Brasile, dove il voto è obbligatorio, i cittadini non scelgono solo il presidente della Repubblica, che ha un mandato di 4 anni con possibilità di un'unica rielezione, ma anche i governatori regionali, senatori, deputati nazionali e regionali.

Lula, 76 anni, puntava alla terza presidenza al primo turno, sostenuto dalle classi popolari, dalle donne e dai giovani, dopo aver governato il Brasile dal 2003 al 2010 e aver lasciato il potere con un indice di popolarità invidiabile. Ma Lula non è riuscito a scrollarsi di dosso la macchia della corruzione agli occhi di buona parte della società. È stato condannato e in seguito le sue condanne sono state annullate per motivi procedurali per lo scandalo "Lava Jato", un giro di corruzione nella compagnia petrolifera statale Petrobras. Se diventerà presidente, Lula promette di combattere la fame, di far uscire il Paese dal suo isolamento diplomatico e di cancellare l'immagine di un Brasile paese “paria” dell'ambiente, a causa della massiccia deforestazione dell'Amazzonia voluta da Bolsonaro. Dopo il risultato dello spoglio ha dichiarato: "Vinceremo le elezioni, si tratta appena di un rinvio".

Bolsonaro, 67 anni, ex capitano dell'esercito, ha concentrato la sua strategia di campagna sui valori morali ("Dio, patria, famiglia") e sugli attacchi al suo avversario, che definisce "ladro" e "ex detenuto". Mantiene un solido sostegno tra gli evangelici, che rappresentano un terzo dell'elettorato, dell'agrobusiness e dei settori popolari che non perdonano il Partito dei Lavoratori di Lula per gli scandali di corruzione in cui è stato coinvolto. Il suo mandato è stato caratterizzato da una gestione turbolenta della pandemia, che ha provocato 686.000 morti (il Brasile secondo solo agli usa) un aumento della povertà e della fame, livelli record di deforestazione in Amazzonia e attacchi alle istituzioni giudiziarie e alla stampa. "Ci sono molti voti risultato della condizione del popolo brasiliano che ha sentito l'aumento dei prodotti, in particolare del paniere alimentare di base. Capisco il desiderio della popolazione di cambiare, ma a volte si cambia in peggio. Evidentemente non abbiamo raggiunto lo strato più importante della popolazione" ha dichiarato dopo l'esito dello scrutinio.

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