Cagliari, 21 Sett 2022 - Gli elettori del centro destra possono scegliere fra alcuni partiti storici ma, che ripropongono leader come Berlusconi che, dopo 30 anni circa dovrebbe ritirarsi e lasciare spazio ai giovani, come potranno i leghisti confermare fiducia a Salvini che nell’ultima legislatura ha governato dapprima con Conte e poi con Draghi ed ora tenta di accreditarsi come il leghista sovranista di cinque anni orsono?
Come potranno i sovranisti di destra votare per l’onorevole Meloni, pronta ad eseguire qualunque ordine provenisse dagli Usa o dalla Ue, ancorché pregiudizievole con quell’interesse nazionale che – a parole- sostiene di proteggere?
Gli elettori di sinistra (ma esiste ancora la sinistra o sono invece partiti liberali che fanno gli interessi dei padroni?) potranno scegliere fra: il PD e i suoi alleati che hanno governato ininterrottamente da molti anni, senza aver mai vinto le elezioni; i cinque stelle che andrebbero giudicati per essersi imborghesiti e per non aver brillato, né con la politica estera di Di Maio ( ormai ex) né con la mala gestio della pandemia ( lookdown inutile ed anticostituzionale); nonché con il duo Calenda- Renzi, due generali senza gloria e senza esercito.
Le uniche novità mi paiono le forze sovraniste per davvero, cioè Italia sovrana e popolare guidata da Rizzo- un comunista serio e fedele ai propri ideali, nonché Italexit dell’onorevole Paragone.
Queste ultime due formazioni sono le uniche forze di vera opposizione al sistema, le uniche non sottoposte alle influenze e ai desideri della finanza mondiale, costituite da politici che pensano che l’idea debba prevalere sulla materia, che l’uomo debba essere il fine e non il mezzo, che governanti onesti debbano pensare solo al bene del popolo italiano a prescindere dalla tirannia dei mercati.
Comunque c’è poco da stare allegri, perché qualunque nuovo governo avrà pochi spazi di manovra, la politica estera la impongono gli USA, quella economico finanziaria la comunità europea, quella giudiziaria la corte europea e si tratta sempre e solo di decisioni contrarie al nostro “interesse nazionale”. A.B.
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