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Oggi in Ucraina festa dell’indipendenza dalla Russia e il 24 febbraio scorso, sei mesi fa appunto, il dittatore russo rivuole sottomettere di nuovo la nazione ma i coraggiosi ucraini non glielo hanno permesso.

Kiev, 24 Ago 2022 – Esattamente 31 anni fa gli ucraini votarono per essere indipendenti dalla dittatura russa. E per tutto questo tempo sono riusciti a mantenere e mantengono in parte la loro indipendenza. Ma poi il criminale di guerra Putin ha deciso, il 24 febbraio scorso che l’Ucraina doveva tornare sua e far parte della grande Russia (che esiste solo nella mente malata del dittatore e del suo Rasputin e consigliori appena scampato all’attentato che ha poi ucciso la figlia, che comunque non era migliore del padre in quanto e la pensava come il suo anacronistico e sciovinista genitore), ma questo suo desidero, che doveva avverarsi in tre quattro giorni, non si è realizzato perché i combattenti ucraini si sono rivelati meglio preparati dai russi sul campo di battaglia, dimostrando così che la grande macchina da guerra, considerata fino a sei mesi fa la seconda al mondo, non per niente tale.

Comunque all'alba del 24 febbraio 2022 Vladimir Putin ordina l'attacco: le forze russe penetrano in Ucraina da Nord - passando attraverso la compiacente Bielorussia -, dal confine russo a Est e, a Sud, dalla Crimea annessa da Mosca nel 2014. Quella che doveva essere, nelle intenzioni del Cremlino, una “operazione militare speciale” di pochi giorni per rovesciare il governo di Volodymyr Zelensky a Kiev si è trasformata in una lunga guerra di posizione con decine di migliaia di vittime - tra cui molti civili ucraini - e la distruzione di intere città. Il sesto mese di conflitto coincide oggi con la Festa dell'indipendenza ucraina, conquistata 31 anni fa in seguito al disfacimento dell'Unione sovietica dopo il crollo, nel 1989, del Muro di Berlino. Ma vere celebrazioni pubbliche non ci saranno, per il rischio di attacchi da parte russa: a Kiev è stato proibito qualsiasi assembramento. Oggi in Ucraina sarà comunque una giornata di aperta sfida alla Russia di Putin.

Dal canto suo il presidente ucraino avverte: "Nessun occupante si sente al sicuro sulla nostra terra. Tutti i collaborazionisti sanno di non avere futuro. E tutti noi non lo crediamo soltanto: vediamo che il nostro Stato ha una prospettiva". Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale. "Sono grato a tutti coloro che difendono i veri valori. Sono grato a tutti coloro che aiutano l'Ucraina. Sono grato a tutti coloro che, dal 24 febbraio, hanno scelto la strada della lotta per ciò che rende la vita reale: per la libertà, per l'indipendenza", ha detto ancora Zelensky, a sei mesi dall'inizio dell'aggressione russa. 

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