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Alta tensione Cina-Usa dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan: la cronaca.

Cagliari, 4 Ago 2022 - L'Esercito popolare di liberazione cinese ha di fatto circondato Taiwan con le esercitazioni militari congiunte di Aeronautica e Marina senza precedenti, lanciate dopo la partenza dall'isola della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi. Lo riporta il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post.

Le manovre militari - che andranno avanti fino a domenica - interessano sei aree, secondo quanto comunicato dal Comando orientale dell'Esercito cinese che sovrintende lo Stretto di Taiwan.    Stando a fonti taiwanesi citate dall'agenzia Reuters, circa 10 navi e alcuni jet cinesi hanno già compiuto alcune incursioni, attraversando brevemente la linea mediana dello Stretto. Taipei, da parte sua, ha schierato sistemi missilistici per tracciare l'attività dell'aviazione cinese, mentre le navi della sua Marina sono rimaste vicine alla linea mediana per monitorare le manovre di Pechino.

Le forze armate di Taiwan "operano come al solito e monitorano ciò che ci circonda in risposta alle attività irrazionali" della Repubblica popolare cinese "con l'obiettivo di cambiare lo status quo e di destabilizzare la sicurezza della regione". Lo afferma in una nota il ministero della Difesa di Taipei all'avvio delle manovre militari cinesi su vasta scala intorno all'isola. "Non cerchiamo l'escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità. Sosterremo il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra e con l'atteggiamento di 'non intensificare i conflitti e non causare controversie'".

"Grazie al G7 per aver sostenuto la pace e la stabilità nella regione. Taiwan si impegna a difendere lo status quo e la nostra sudatissima democrazia. Lavoreremo con partner che la pensano allo stesso modo per mantenere un Indo-Pacifico libero e aperto". Lo scrive su Twitter la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen.

Taiwan non rappresenta una questione "regionale" ma un affare interno della Cina: lo ha fatto sapere l'ufficio per gli affari di Taiwan con sede a Pechino, spiegando in un contesto di crescenti tensioni a seguito della visita di Pelosi, che la punizione dei sostenitori dell'indipendenza di Taiwan e delle forze esterne e' ragionevole e legittima.

I ministri degli Esteri del'Asean, i 10 Paesi del sudest asiatico (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam), hanno avvertito che la crescente situazione di tensione intorno a Taiwan potrebbe innescare "conflitti aperti", mentre la Cina si prepara a tenere "manovre militari mirate" su vasta scala circondando l'isola. I ministri, in una dichiarazione congiunta, hanno affermato che la situazione" potrebbe destabilizzare la regione e alla fine potrebbe portare a errori di calcolo, gravi confronti, conflitti aperti e conseguenze imprevedibili tra le principali potenze". 

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