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Armi e aborto, New York e Google sfidano la corte suprema: in approvazione una nuova legge anti-armi, Google cancellerà la localizzazione degli utenti che si rivolgono a cliniche abortiste.

New York, 2 Lug 2022 - Vietato portare pistole e fucili in luoghi pubblici e più diritti per chi vuole abortire. A una settimana dalla decisione della Corte Suprema di facilitare la circolazione di armi nello Stato di New York, togliendo un divieto che vigeva dal 1911, e di vietare l'aborto, i legislatori del Congresso statale hanno approvato una nuova legge che fissa una serie di significative restrizioni al porto d'armi e avviato la procedura per votare un emendamento costituzionale che rinforzi il diritto all'interruzione di gravidanza. "Non torniamo indietro", ha commentato la governatrice, Kathy Hochul. "Pensano di cambiare le nostre vita con un colpo di penna - ha aggiunto - ma anche noi abbiamo le penne". La legge stabilisce il divieto di portare armi in luoghi pubblici come ospedali, centri per anziani, impianti sportivi, metro, bus e parchi. Per quanto riguarda l'aborto, il Senato di New York ha approvato l'Equal Rights Amendment, che oltre a garantire il diritto all'aborto e l'accesso alla contraccezione, proibisce la discriminazione basata anche sul genere e l'identità sessuale.

Nel caso della sentenza retrograda della Corte Suprema sul diritto federale all'interruzione volontaria della gravidanza, si sono mossi i giudici di aluni Stati, come nella Luisiana, che hanno sospeso gli effetti della decisione. Sono stratagemmi che hanno valore solo per un periodo breve, i ricorsi presso le corti superiori le renderanno presto nulli. Effetti assai più duraturi potrebbe avere invece la decisione di Google di cancellare automaticamente i dati di localizzazione degli utenti che visitano una clinica dove viene praticato l'aborto.

"Se i nostri sistemi identificano che una persona ha visitato una struttura (sensibile), rimuoviamo quelle voci dalla cronologia di localizzazione poco dopo la visita", ha dichiarato in un comunicato Jen Fitzpatrick, vicepresidente del gruppo californiano.

I politici democratici e i gruppi per i diritti umani temono che le informazioni personali delle donne che hanno abortito o delle persone che le hanno aiutate possano essere usate contro di loro dai procuratori degli Stati conservatori che hanno vietato l'aborto. Alcune leggi approvate anche prima della sentenza della Corte Suprema, come quella del Texas di settembre, incoraggiano i privati cittadini a citare in giudizio le donne sospettate di aver abortito o le persone che le hanno aiutate.

Oltre a Google, a raccogliere i dati dei trackers c'è Meta, la capofila di Facebook, Instagram o Whattsapp, che ancora non si è espressa. Il tracciamento online è legale ed è una pratica diffusa nel commercio elettronico. Ma nel caso delle donne che cercano di abortire, cosa oramai illegale in almeno sete Stati, il tracciamento e la condivisione di informazioni di identificazione personale potrebbero diventare un problema critico per la privacy. Polizia e i gruppi anti-aborto potrebbero richiedere o acquistare questi dati e usarli per perseguire le donne, anche quelle che vivono in Stati in cui l'aborto è ancora legale.

Su armi, aborto e ogni altro tema che divide l'America l'Amministrazione di Joe Biden ha le mani legate, e ne è consapevole. La non maggioranza al Sento, 50-50 alla pari coi repubblicani, non consente iniziative legislative decisive. Oggi Biden si è limitato a dire ai governatori democratici che sta "esaminando tutte le alternative", ma non ha fatto alcun annuncio.

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