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Draghi da Elmau: “Avanti con le sanzioni a Mosca”. Putin non parteciperà al G20.

Cagliari, 28 Giu 2022 - Ringrazia lo stato della Baviera e dice “Questo G7 è stato un successo”. Sono le prime parole di Mario Draghi a chiusura del G7 a Elmau.  Condanna all'invasione russa, sostegno "inflessibile" a Kiev, ma soprattutto un accordo sul tetto al prezzo del gas che potrebbe arrivare già a ottobre. Questi i temi toccati dai leader del G7 sull'Ucraina sintetizzati dal premier italiano. 

“C'è stata grande unità di vedute sulla guerra a livello umanitario economico e sociale”. Per Mario Draghi la tenuta sociale deve partire dal sostegno all'economia e al contrasto alla crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina.

"Abbiamo avuto modo di sentire il presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuto per il conflitto e la ricostruzione futura", ci ha detto che la Russia ha lanciato 3800 missili sull'Ucraina, ci ha detto che i massacri aumentano, quindi che bisogna proteggere la popolazione, ha raccontato della situazione economica che vede 5 miliardi al mese di deficit". 

“Noi abbiamo risposto che il G7 sosterrà l'Ucraina fino a che servirà”. L'ex capo della Bce lo sottolinea anche in inglese "we will stand for Ukrine as long as it needed", come scritto nel comunicato finale, dice.

Per il premier è importante non mollare sui negoziati: “Portare la Russia sul tavolo dei negoziati e come dice Biden essere sempre pronti a prendere spazi negoziali se questi si presentassero”.

Il capo del governo italiano riferisce della sessione considerata "importante" anche con i presidenti dei paesi che non partecipano direttamente al G7 come India, Sud africa, Argentina e Indonesia: “una discussione interessante soprattutto col Sud Africa sulla questione climatica". Il presidente del Senegal e dell'Unione Africana, Macky Sall, al G7 di Elmau, in Germania, ha detto che "in Africa vive il 30% della popolazione mondiale e contribuisce solo per il 3% alle emissioni globali". Sall ha aggiunto che "se l'Africa usasse tutti combustibili fossili che ci sono arriverebbe al 3,4%. Sono solo stime ma si capisce che il peso di questi provvedimenti per salvare il clima ricade in maniera sproporzionata sull'Africa e paesi più poveri". Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice in conferenza stampa dal G7.

E aggiunge "Il G7 resta ancora il punto di raccordo, di coordinamento più importante al mondo per la politica tout court: sicurezza, economica, internazionale. Occorre però essere consapevoli che ormai rappresentiamo una minoranza nel mondo, potente". Ad esempio "gli Stati Uniti e l'Unione europea sono di gran lunga i più grandi donatori al mondo di vaccini". I componenti del G7 "sono i Paesi più ricchi nel mondo, quindi restano Paesi fondamentali, però sono una minoranza della popolazione del mondo, anche in termini di opinione".

Perciò, ha aggiunto il premier, "il G7 è consapevole che se vuole che i propri temi", quelli "della difesa delle democrazie, dell'avversione alle autocrazie, si diffondano del mondo, occorre avvicinare gli altri Paesi, renderli compartecipi dei momenti fondamentali". Infatti, dalla discussione durante il G7 "quel che è venuto fuori è che quei Paesi che hanno un atteggiamento abbastanza neutrale tra Russia e Ucraina non sono stati avvicinati. E nella discussione che c'è stata si è visto subito come ci fosse desiderio di essere coinvolti". "Alcuni di questi Paesi sono poveri. Mi viene sempre in mente un proverbio africano -ha concluso Draghi- che veniva citato a metà degli anni Ottanta quando ero alla Banca mondiale: quando gli elefanti lottano è l'erba che soffre. Quindi se i Paesi si sentono erba soffrono, ed è difficile chieder loro di prendere parte". 

E in merito al prossimo G20:"È stato molto importante vedersi (con il presidente indonesiano ndr) perché siamo riusciti a concordare una linea comune", e cioè quella di "aiutare" il presidente che organizza il prossimo G20 "a renderlo un successo". "Il G20 ha deciso di aiutare l'Indonesia.

Per quanto riguarda il problema grano e fertilizzanti “Abbiamo ascoltato Antonio Guterres che ci ha descritto lo stato dei negoziati, ora c'è in definizione un piano con la Turchia”. Questa sera il presidente Erdogan sarà a Madrid al vertice Nato proprio per discutere su questo. 

Draghi entra nello specifico sul grano bloccato nei porti ucraini. "Molti di noi erano convinti di dover sminare i porti per prendere il grano, invece ci sono dei corridoi sicuri che accorciano i tempi. Le uscite delle navi col grano devono essere protette, unica garanzia di protezione è quella delle Nazioni Unite. La Russia ha accettato ucraina Turchia e nazioni unite si adoperino a risolvere la situazione, che dovrebbe essere accettata dal Cremlino stiamo aspettando la risposta a breve. Siamo fiduciosi anche se è prematuro essere troppo ottimisti.

A Elmau “il presidente del Senegal ci ha detto che i fertilizzanti sono importanti quanto il grano perché questi sono prodotti da loro nel 4/5 % di produzione globale”.

Secondo il premier italiano “Siamo vicini alla verità sull'accordo - come dice Guterres - ma la situazione deve essere sbloccata in tempi rapidi perché occorre immagazzinare il nuovo raccolto”.

Al G7 ricorda Draghi si è discusso principalmente delle misure importanti da adottare sull' energia e cioè “limitando i finanziamenti alla Russia di Putin e le causa che portano all'inflazione, e la discussione al tetto al prezzo del gas sul petrolio, la commissione europea ci ha detto che accelererà il suo lavoro su questo, accordo che potrebbe arrivare a ottobre”.

Il senso di unità del G7 rafforzatosi con l'attacco russo alle porte dell'Europa arriverà stasera al vertice Nato a Madrid dove ci sarà anche Biden.   “Importante il senso di unità e di fermezza così come l'allargamento della Nato con Svezia e Finlandia, abbiamo visto come tutti i paesi vicini alla Russia cercano protezione” osserva Draghi.

Un giornalista gli chiede se l'Europa è a rischio recessione. “Per ora l'economia dell'eurozona sta rallentando ma non prevediamo una recessione e anzi la situazione italiana va anche meglio delle aspettative. Nei primi mesi della guerra abbiamo diversificato le forniture sostituendo i fornitori di gas russo: se eravamo al 40% ora siamo al 25% del fabbisogno dalla Russia”, Abbiamo un patto, abbiamo connesso tre volte ciò che ès tato fatto negli ultimi 4 o 5 anni. Alcuni temono che potremmo tornare indietro sul piano del clima, ma non sta succedendo, ci sono piani di emergenza ma le scorte sono al buon livello sotto il 6% pianifichiamo di andare avanti così finché non saremo completamente indipendenti dal gas russo.

“È molto difficile fare una previsione sulla guerra, all'inizio pensavamo durasse poco, ma il successo della resistenza ucraina e il sostegno del G7 e della Nato a Kiev hanno cambiato le cose. Questo summit esce con l'idea che siamo disponibili al negoziato, preparandoci ai rifornimenti di energia, alle rinnovabili nei paesi di via si sviluppo”.

E sottolinea soprattutto Draghi “Stiamo riconfermando gli obiettivi e gli impegni, non stiamo riconfermando le forniture a lungo termine di gas, è una situazione di emergenza che comunque non giustifica un distanziamento dagli obiettivi climatici, necessarie sono le sostituzioni delle forniture esistenti.” Torna sul dialogo proficuo avuto con i paesi in via di sviluppo a Elmau: “dobbiamo collaborare per investire nelle infrastrutture da costruire in modo che trasportino anche idrogeno. Incrementare i nostri investimenti in Africa, Africa del Nord”, conclude il premier prima di volare per Madrid.

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