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Ucraina, i leader europei a Irpin. Draghi: “Avete il mondo dalla vostra parte”.

Kiev, 16 Giu 2022 - "Tutto questo deve essere visto e conosciuto. Vi sono grato" per la testimonianza. Così il premier Mario Draghi a Irpin rivolgendosi al capo dell'amministrazione militare regionale Oleksiy Kuleba. Draghi è stato accolto a Kiev dalla vicepremier ucraina Olha Stefanišyna. "Avete il mondo dalla vostra parte'' ha dichiarato a un comandante ucraino nel corso della visita a Irpin, a nord di Kiev, diventato uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino a causa dei massacri di civili scoperti dopo che la città è stata riconquistata dalle forze ucraine a fine marzo. Dopo la visita l'incontro con il presidente Volodymyr Zelensky insieme al cancelliere tedesco e al presidente francese.

"Qui è un luogo di distruzione ma anche di speranza. Molto di ciò che mi hanno detto riguarda il futuro e la ricostruzione. È un popolo che è stato riunito dalla guerra, che può fare cose che forse non avrebbe potuto fare prima della guerra" ha commentato il presidente del Consiglio parlando con i giornalisti a margine della visita con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. ''Ricostruiremo tutto, hanno distrutto gli asili, i giardini dell'infanzia. Tutto verrà ricostruito e hanno già iniziato''.

All'Ucraina ''servono armi di difesa più efficaci'' ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. 'La Francia ha fatto la sua parte'', ha aggiunto. ''Ricostruiremo questa città, questo Paese devastato dalla guerra. Abbiamo già iniziato a collaborare e sosteniamo progetti'' di ricostruzione. All'arrivo a Kiev il presidente francese, accompagnato anche dal ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, ha ricordato gli obiettivi di questo viaggio: "Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili. Questo viaggio è molto importante per l'Ucraina, l'Europa e la stabilità globale", ha detto.

È "importante" che i capi di governo delle tre principali nazioni dell'Unione europea si rechino a Kiev e mostrino il loro sostegno all'Ucraina" ha detto alla Bild il cancelliere tedesco. "Non vogliamo solo dimostrare solidarietà, vogliamo anche assicurare che l'aiuto che organizziamo - finanziario, umanitario, ma anche per quanto riguarda le armi - proseguirà" anche in futuro. "E che lo continueremo finché sarà necessario per la lotta per l'indipendenza dell'Ucraina", ha commentato Scholz. Le sirene di allarme anti-aereo sono risuonate in città mentre nel corso della visita dei tre leader europei. 

La missione di Draghi, Macron e Scholz ha un significato forte, all'insegna dell'unità e della piena coesione dei Paesi europei nel condannare l'invasione dell'Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell'aiutare Kiev, come spiegano fonti di Palazzo Chigi.  L'Italia, aggiungono le stesse fonti, ha costantemente contribuito a livello europeo in un duplice binario: nell'approvazione dei vari pacchetti di sanzioni senza precedenti alla Russia; nel garantire l'unità e il coordinamento in tutti gli aspetti del sostegno all'Ucraina: politico, militare, finanziario e umanitario. 

L'intento della missione è anche fare il punto sugli ultimi sviluppi della situazione del Donbass, ma anche un'analisi sulle forze in campo e sull'esercito ucraino in particolare. Draghi - si ricorda ancora - ha sempre sollecitato ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati di pace e ha affermato più volte che dovrà essere l'Ucraina, e nessun altro, a decidere che pace accettare. Non una pace imposta, anche perché se non fosse accettabile non sarebbe neanche sostenibile.    

La visita dei tre leader Ue servirà anche a fare il punto sullo sblocco dell'export del grano ucraino. Dall'inizio della guerra si assiste infatti a una crisi alimentare senza precedenti che richiede azioni multilaterali concrete. Occorre garantire corridoi marittimi sicuri per consentire l'accesso e la partenza delle navi mercantili dai porti ucraini, in particolare Odessa.

L'Italia sostiene un ruolo attivo delle Nazioni unite e Draghi già durante il viaggio a Washington ha posto l'attenzione e la massima priorità al tema, anche quale primo esempio di dialogo che si costruisce tra le due parti per salvare decine di milioni di persone, mentre in Israele ha ribadito che "dobbiamo operare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano".    

Il nostro Paese resta impegnato costantemente anche con gli altri partner Ue e G7 per trovare alternative al trasporto di cereali fuori dall'Ucraina, con il coinvolgimento di attori e infrastrutture italiani chiave e, in stretto coordinamento con la presidenza tedesca del G7, l'Italia ha ospitato la scorsa settimana il primo Dialogo ministeriale mediterraneo sulla crisi alimentare, incentrato sull'impatto della crisi alimentare sull'intero Sud e sulle soluzioni congiunte attraverso mezzi innovativi di cooperazione. 

Nei primi giorni della guerra l'Italia ha fornito 110 milioni di euro come supporto al bilancio generale del governo ucraino, e ha previsto altri 200 milioni di aiuti a Kiev, come annunciato ad aprile dal ministro Franco. Un sostegno, si fa notare ancora, che si concretizza anche negli sforzi del processo di ricostruzione, che è già un argomento di discussione prioritario con l'Ucraina e i partner e le istituzioni finanziarie internazionali.  

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