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Guerra in Ucraina: Ancora stallo sui soldati ucraini asserragliati nell’acciaieria di Mariupol. Kiev: Putin non vuole la loro liberazione.

Kiev, 16 Magg 2022 - Mentre le cancellerie internazionali discutono dell'allargamento della Nato (la Finlandia ha chiesto ufficialmente l'adesione, la Svezia dovrebbe farlo a breve), sul campo il caso dei combattenti ucraini asserragliati nell'acciaieria di Mariupol continua ad essere uno dei nodi più difficili da sciogliere di questo conflitto giunto ormai alla giornata numero 82. 

Zelensky ha dichiarato che sono in corso negoziati per far uscire le persone da Mariupol, compresi i combattenti ucraini asserragliati nell'acciaieria. Secondo il presidente ucraino le trattative sono molto difficili e delicate: ci occupiamo quotidianamente di questo, ha detto. 

"Il presidente russo Vladimir Putin non accetta il salvataggio dei soldati ucraini bloccati nello stabilimento Azovstal" ha fatto sapere da parte sua la vice ministra della Difesa Anna Malyar, come riportato dall'agenzia Ukrinform. "Lo Stato sta facendo molto per liberare i nostri difensori" ma "Putin semplicemente non è d'accordo" ha sostenuto Malyar, ricordando che "l'Ucraina ha coinvolto quasi tutti i leader mondiali e le organizzazioni internazionali nei negoziati con Putin". Sarebbero circa 600 i soldati, di cui 40 gravemente feriti, ancora nei rifugi dell'impianto metallurgico della città sul Mar d'Azov. 

Intanto il presidente ucraino ha cambiato il vertice delle forze di difesa territoriale. Yurii Halushkin, in carica dal primo gennaio, viene infatti sostituito per decreto dal Maggiore Generale Ihor Tantsiura. 

Le forze russe hanno sparato contro diversi obiettivi a Severodonetsk, tra questi l'ospedale: così Serhii Haidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Luhansk, sul suo canale Telegram. Secondo Haidai, 9 civili sono rimasti feriti e hanno ricevuto cure mediche presso la stessa struttura, che ha continuato a funzionare anche durante i bombardamenti. 

Nella regione di Kharkiv, i soldati ucraini di uno dei battaglioni di difesa hanno respinto le truppe russe e sono arrivati fino alla zona di confine con la Federazione Russa. Lo riporta l'agenzia UkrInform, citando il Ministero della Difesa ucraino. 

A proposito di Kharkiv. L'operatore del sistema di transito del gas ucraino ha dichiarato di aver ripreso le operazioni in due stazioni di distribuzione nella regione e di aver riavviato la fornitura di gas a più di 3.000 consumatori. "Entrambe le stazioni erano state chiuse a causa di danni al gasdotto principale di Kharkiv, a seguito delle ostilità", ha dichiarato l'operatore, citato dalla Reuters: i danni sono stati ora riparati. Oltre cinquanta stazioni di distribuzione del gas in sette regioni dell'Ucraina rimangono chiuse. 

Piccolo giallo, per così dire, a Kiev: stanotte c'è stata un'esplosione in una zona centrale della capitale ucraina. Secondo diverse fonti si sarebbe trattato di un'auto esplosa: l'incendio scaturito è stato subito domato ma non è chiaro cosa abbia provocato lo scoppio. Al momento dell'esplosione non era in atto l'allarme antiaereo sulla capitale. 

I giornalisti parlamentari non potranno per il momento tornare a lavorare nella Verkhovna Rada, a causa dell'alto livello di pericolo. Lo ha detto il presidente del parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, in un'intervista a Ukrinform. Non appena il livello di sicurezza sarà normalizzato - ha spiegato Stefanchuk - la Rada tornerà alle attività tradizionali con la partecipazione di giornalisti parlamentari. 

La guerra, ormai è noto, ha anche risvolti cibernetici. Alcuni dati del consiglio comunale di Leopoli sono stati rubati durante un attacco informatico il 13 maggio e poi pubblicati su canali Telegram collegabili alla Russia. Lo ha detto il vicesindaco della città ucraina Andriy Moskalenko spiegando che i servizi di intelligence ucraini e gli esperti informatici stanno lavorando al caso.

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