Kiev, 18 Apr 2022 - Per la prima volta dall'inizio della guerra, le persone entrate in Ucraina dalla Polonia sono state di più rispetto a quelle che hanno fatto il percorso opposto. Lo riporta la Bbc citando i dati del servizio di frontiera polacco: ventiduemila gli ucraini che sono andati nelle ultime 24 ore nel loro Paese contro i circa diciannovemila usciti. Intervistati dalla Bbc, alcuni hanno dichiarato di tornare per visitare le loro famiglie solo per pochi giorni, altri per restare. Può essere che molta gente ritorna perché la guerra si è spostata nel sud est dell'Ucraina dando un senso di maggiore sicurezza a chi è originario dell'ovest, o magari perché semplicemente i tempi dell'agricoltura prevalgono sui tempi della paura, ma magari anche perché la rabbia e la volontà di resistere all'occupazione prevalgono sulla paura dei soldati russi.
A proposito di quello che stanno facendo le truppe russe, arrivano notizie in parte contrastanti. "Sembra improbabile che l'esercito russo intenda o sia in grado di condurre una grande offensiva a Est nei prossimi giorni". Questo lo scrive nel suo aggiornamento quotidiano l'Institute for the Study of War, argomentando che: "Le forze russe in via di schieramento nell'Est dell'Ucraina continuano ad avere problemi di morale e di approvvigionamenti". A sud invece, a Mariupol le forze russe avrebbero annunciato la chiusura della città all'ingresso e all'uscita a partire da oggi, avvertendo che gli uomini che restano "saranno controllati" per essere "ricollocati". Lo riporta la Cnn che cita il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko. Il consigliere su Telegram ha detto anche che i russi hanno cominciato a distribuire dei pass per muoversi all'interno della città portuale e ha pubblicato una foto di centinaia di abitanti in fila per ottenere i permessi.
Addirittura, secondo il capo delle pattuglie di polizia della città, Mykhaylo Vershynin, i russi si stanno preparando a iniziare già stasera il bombardamento a tappeto di Azovstal. Nell'enorme sito dell'acciaieria si trovano gli ultimi combattenti ucraini, dal resto del reggimento Azov alle unità dell'esercito, ma anche molti civili in cerca di rifugio conferma la polizia.
Kirill Budanov, capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della difesa ucraino, si è mostrato piuttosto ottimista sul possibile uso di armi nucleari da parte di Mosca, lo ritiene improbabile: "È solo una minaccia", ha detto ai media ucraini, "anche se Putin perdesse la testa e cercasse di farlo, tecnicamente non è facile. È un ricatto verso il mondo intero e tutti lo hanno capito". Qualche giorno fa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov aveva affermato che Mosca utilizzerebbe armi nucleari solo in caso di minaccia concreta al territorio russo.
Nel video di questa notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato gli alleati ad aumentare ulteriormente le sanzioni contro il sistema bancario e finanziario russo che, ha detto, sta estendendo la 'zona del rublo' nel sud del paese. "Il mondo democratico deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti nelle regioni di Kherson e Zaporiggia. In queste zone - ha detto Zelensky - vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali vengono rapite, gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e le persone muoiono di fame".
Per il momento non ci sono conferme alle parole di Zelensky, e si spera che non ve ne saranno in futuro, ma la macchina della propaganda ucraina sta girando a pieno regime (quasi come quella russa, d'altronde). Il Centro ucraino per il contrasto alla disinformazione, citato dal Kyiv Independent, afferma che la Russia starebbe pianificando di "riqualificare" gli insegnanti ucraini dei territori temporaneamente occupati. L'autoproclamato capo della Crimea, Serhiy Aksyonov, avrebbe annunciato la creazione, sulla penisola, di "centri estivi di riqualificazione" per insegnanti provenienti dalle Oblast di Kherson, Kharkiv e Zaporiggia. I bambini ucraini sarebbero poi obbligati a fare lezioni di russo.












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