Kiev, 9 Apr 2022 - Le sanzioni economiche come 'arma di guerra' hanno finalmente prodotto il primo effetto concreto: il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine è stato declassato da S&P da CC a SD. Si chiama 'default selettivo', in pratica l'agenzia dice ai mercati e ai governi che Mosca non è in grado di ripagare una parte del suo debito estero, cioè la cedola da circa 600milioni di euro su un Eurobond denominato in dollari che scadeva il 4 aprile. Semplicemente Mosca non ha più dollari con cui pagare i suoi debiti, visto che il tesoro americano ha deciso di non consentire l'accesso ai dollari parcheggiati dal governo russo nelle banche statunitensi.
Li avrebbe dovuti pagare in rubli, che nessuno vuole e che comunque sono una violazione dei contratti. Mosca ha comunque un periodo di grazia di 30 giorni per far fronte al suo impegno, ma nessuno crede che riesca a farlo. È solo l'inizio, anche le prossime scadenze faranno molto probabilmente la stessa fine anche perché le sanzioni contro la Russia saranno rafforzate nelle prossime settimane.
Certo, è una scelta che ha una conseguenza prevalentemente simbolica, perché da tempo Mosca non ha più acceso ai mercati di capitale: chi mai presterebbe soldi a Mosca in questi giorni? Ma ha effetti politici duraturi: chiarisce che non vi è altro mercato di capitali se non quello in dollari o, in misura minore, in euro. A Pechino lo sanno fin troppo bene, tanto che non sono mai riusciti a crearne uno loro. La somma poi, non è grande cosa, è meno di quanto Mosca fattura in un giorno con il gas venduto all'Europa.
Proprio ieri la banca centrale russa, in una prova di grande sicurezza di sé data la già altissima inflazione, ha abbassato il tasso di interesse dal 20 al 17% dopo averlo alzato pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione quando era al 9,5% per sostenere artificialmente il rublo che stava precipitando.
Veniamo alle armi usate sul terreno. Quelle che uccidono direttamente non si sono fermate: sono 52 i morti nell'attacco missilistico in una stazione ferroviaria piena di donne, bambini e anziani in fuga dalla minaccia di un'offensiva russa nell'est. Il presidente Zelensky ha definito il colpo a Kramatorsk, la regione orientale di Donetsk, un nuovo crimine di guerra russo. "Come i massacri di Bucha, come molti altri crimini di guerra russi, l'attacco missilistico a Kramatorsk dovrebbe essere una delle accuse in tribunale". Lo ha detto Zelensky, nel suo consueto videomessaggio, ed ha promesso tutto il possibile "per stabilire ogni minuto di chi ha fatto cosa, chi ha dato quali ordini, da dove proveniva il missile, chi lo ha trasportato, chi ha dato il comando e come è stato concordato questo attacco", così che i responsabili ne rispondano.
L'Ucraina continua a chiedere più armi, ma Regno Unito e Germania non invieranno carri armati. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto in una conferenza congiunta con la controparte tedesca Olaf Scholz che "non sarebbe appropriato" per gli alleati occidentali soddisfare tutte le richieste di armi dell'Ucraina. Invece, il Regno Unito invierà 100 milioni di sterline di attrezzature militari difensive all'Ucraina, compresi più missili antiaerei Starstreak e altri 800 missili anticarro.
Siccome al peggio non c'è mai fine, il ministero della salute ucraino ha ordinato altre dosi di atropina contro gli effetti delle armi chimiche. L'organizzazione umanitaria non-profit Direct Relief fornirà al Paese 220.000 fiale di atropina, che possono essere usate per contrastare i sintomi di vari agenti nervini. Lo scrive il Wall Street Journal.
Tra il 15 e il 20 per cento della forza mobilitata da Mosca in Ucraina è andata perduta, lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby specificando che molti battaglioni sono stati riportati in Russia e Bielorussia per riprendersi e rifornirsi prima di essere spostati verso il Donbass. Non è chiaro quanti siano esattamente i morti tra gli invasori: la Nato ritiene che in Ucraina siano rimasti uccisi tra i 7.000 e i 15.000 soldati russi, gli ucraini alzano l'asticella quasi ai 20 mila, e Mosca la riabbassa sotto ai due mila.
A proposito di soldati russi, la Bbc sostiene che sia cambiato il comando delle truppe in Ucraina: visto lo scarso coordinamento finora tra i diversi comandi, il generale Aleksandr Dvornikov, finora comandante del distretto militare meridionale e tristemente noto per le sue azioni in Siria, sarebbe stato incaricato di dirigere le operazioni. A quanto pare potrà aggiungere alla lista dei suoi successi anche i 52 morti nella strage della stazione di Kramatorsk. Com












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