Kiev, 30 Mar 2022 - Quella di martedì è stata una giornata da 'grandi speranze', per citare Dickens, la notte sembra invece ricordarci ancora una volta che siamo in 'tempi difficili', sempre per rifarci allo scrittore vittoriano. Dopo i negoziati di Istanbul che - pur lontani dall'essere risolutivi - hanno gettato le basi per una trattativa concreta, il mercoledì è cominciato con una serie di notizie che, se non fermano il dialogo, sembrano in qualche modo rallentarlo.
Intanto, quasi a confermare le parole di Zelensky nel suo nuovo messaggio ("I timidi segnali di pace non zittiscono i proiettili russi"), a Kiev è giunto nuovamente il rumore di bombardamenti provenienti dai campi di battaglia a nord-ovest della città. Lo ha riferito il corrispondente della Bbc, aggiungendo di non capire se gli spari venissero dalle forze ucraine o russe. In precedenza anche la Cnn aveva parlato di forti colpi di artiglieria e razzi nella capitale.
Non si spegne poi l'eco delle parole del Pentagono: la Russia ha riposizionato in piccola parte le sue forze vicino a Kiev ma non si sta ritirando e potrebbe prepararsi a condurre una "grande offensiva" altrove in Ucraina. "Quello che vediamo ora è un piccolo numero che sembra allontanarsi da Kiev, nel giorno in cui i russi dicono che si stanno ritirando", ha detto il portavoce della difesa Usa John Kirby.
Mosca, intanto, ha risposto alle osservazioni della vice del Dipartimento di stato americano. Wendy Sherman aveva accusato la Russia di aumentare la portata della crisi alimentare in Ucraina e nel mondo visto che blocca i porti impedendo alle navi che trasportano grano di raggiungere il Mediterraneo. Le accuse sulla crisi alimentare "fanno parte della guerra dell'informazione di Washington contro di noi" ha affermato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo quanto riferito dalla Tass.
"Le truppe russe stanno rafforzando le posizioni conquistate, anche installando campi minati, mentre non si registrano tentativi di espandere il loro controllo sulle città". Lo riferisce lo Stato maggiore ucraino nel suo riepilogo della situazione sul terreno come riportato dalla Ukrainska Pravda. Nella regione di Zaporiggia i russi stanno costruendo strutture di fortificazione ma resta non realizzato “l'obiettivo di raggiungere i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Luhansk così come l'accerchiamento della capitale”. In direzione sud - dice lo stato maggiore di Kiev - l'esercito russo "sta adottando misure per ripristinare la capacità di combattimento delle sue unità" frenando "le azioni delle forze armate ucraine con fuoco di artiglieria e attacchi aerei" mentre “non ci sono cambiamenti significativi nelle zone operative del Mar Nero e del Mar d'Azov”. Proseguono invece "attacchi aerei e missilistici nelle aree di Kreminna e Mariupol", che resta comunque in mani ucraine.
Abbiamo detto dei campi minati. Secondo Human Rights Watch le forze russe che combattono in Ucraina hanno usato ordigni antiuomo vietati nella regione orientale di Kharkiv. L'organizzazione afferma che "le mine antiuomo sono state localizzate dai tecnici ucraini dello smaltimento di ordigni esplosivi il 28 marzo. Le nuove mine terrestri - spiega HRW - possono uccidere e mutilare indiscriminatamente le persone in un raggio di 16 metri. Il trattato internazionale del 1997 per la messa al bando delle mine - si legge sul sito dell'organizzazione - vieta completamente l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle mine antiuomo. La Russia non è tra i 164 paesi che hanno aderito al trattato.
Parliamo ancora di mine ma stavolta ci spostiamo in mare. Russia and Ucraina si sono scambiati accuse sulle mine navali che galleggiano sul Mar Nero. Secondo l'esercito di Mosca, gli ordigni sono stati piazzati dai militari ucraini per difendere le coste ma una tempesta li avrebbe disancorati e fatti andare alla deriva. Il ministero degli esteri di Kiev replica accusando l'esercito russo di aver usato mine ucraine di cui si era impadronito dopo l'annessione della Crimea nel 2014 e di averle liberate in mare per screditare l'Ucraina agli occhi dei partner internazionali.
Chiudiamo con una nota di ottimismo. E con la musica. Ha raccolto oltre 12 milioni di sterline, poco meno di 15 milioni di euro, il grande concerto per l'Ucraina tenuto ieri sera alla Resorts World Arena di Birmingham. Lo riporta l'Independent. Sul palco si sono esibite star della musica internazionale fra cui Camila Cabello, Ed Sheeran e gli Snow Patrol. Jamala, vincitrice dell'Eurovision 2016 in rappresentanza dell'Ucraina, ha eseguito la sua canzone "1944", sulla deportazione forzata dei tartari di Crimea da parte dell'Unione Sovietica. Il ricavato del live servirà a fornire cibo, acqua, alloggio e assistenza medica ai chi fugge dalla guerra. Com












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