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Invasione russa in Ucraina – Ancora raid a Mariupol, colpite case e università.

Ucraina, 10 Mar 2022 - "L'ospedale pediatrico di Mariupol era usato come base del battaglione Azov", non c'erano pazienti. È la lapidaria spiegazione fornita oggi dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov, facendo riferimento al reparto militare neonazista inquadrato nelle forze armate di Kiev all'indomani dei bombardamenti di ieri, durante i quali secondo fonti locali sarebbero rimaste uccise tre persone tra cui una bambina. Da parte occidentale “assistiamo a pianti patetici”, ha aggiunto. Stride tuttavia, rispetto alla sicurezza di Lavrov, quanto dichiarato più o meno in contemporanea dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: "Chiederemo senz'altro informazioni ai nostri militari perché, come voi, non abbiamo una informazione chiara su ciò che è accaduto e i militari ci daranno spiegazioni".

Nella notte invece, in un messaggio in russo, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky aveva parlato del raid sulla struttura sanitaria come di "crimine di guerra", aggiungendo: "Un ospedale per bambini, un reparto maternità. Come minacciavano la Federazione Russa? Non abbiamo fatto né avremmo mai niente come questo crimine di guerra nelle città del Donetsk o del Lugansk, o di qualche altra regione"

Intanto, dopo i molteplici tentativi falliti di evacuare la popolazione civile (non ce ne sarebbero altri all'orizzonte), prosegue l'assedio della città, di grande importanza strategica per Mosca perché il suo controllo permetterebbe una continuità territoriale tra Donbass, Crimea e la regione di Kherson conquistata all'inizio dell'offensiva, e taglierebbe fuori l'Ucraina da ogni accesso al Mar D'Azov: "Ora a Mariupol c'è un attacco aereo degli occupanti russi - si legge oggi sul canale Telegram del municipio - Le bombe hanno colpito le case. Colpito anche l'edificio dell'università nel centro della città. Registrato anche una attacco nell'area del Teatro Drammatico". 

 In mattinata il ministro della Difesa russo ha fatto sapere di avere il controllo dei quartieri occidentali della città. Le autorità locali stimano che in "nove giorni di continui bombardamenti della popolazione civile" i morti siano oltre 1.200, e che ci siano "mezzo milione di persone senza luce, acqua, riscaldamento e comunicazioni". La stima sulle vittime potrebbe essere parziale: "Non sappiamo quanti sono perché non riusciamo a raccogliere tutti i corpi e contarli", ha detto il vicesindaco Sergei Orlov.

Questa mattina, l'agenzia Associated Press ha pubblicato alcune fotografie, come quella qui sotto, che mostrano uomini che, a Mariupol, gettano corpi chiusi in sacchi di plastica nera in una fossa comune. Il fotoreporter di AP Evgeniy Maloletka, che ha scattato le immagini, riferisce di "quaranta (corpi) arrivati martedì e almeno altri 30 mercoledì".

“Nella città di Mariupol in questo momento c'è una catastrofe”, racconta padre Pavlo Tomaszewski, un sacerdote cattolico che è riuscito a fuggire sabato dall'assedio. "La città - prosegue - viene bombardata ogni giorno. La zona dove si trova il nostro monastero è stata bombardata per quattro giorni senza sosta. Ogni 2-5 minuti qualcosa volava sopra nel cielo. Hanno sparato dappertutto. Ho visto nel 2014 quando ci hanno attaccato alla periferia della città. Ma un attacco così, non l'ho mai visto prima. Hanno sparato senza fermarsi un attimo! La gente si è rifugiata negli scantinati. La città è circondata dai russi. Non consentono l'arrivo degli aiuti umanitari. A causa dei bombardamenti, non c'è acqua, luce o gas. Le persone hanno cominciato a saccheggiare i negozi. Tutto sembra una catastrofe, come un'apocalisse! Non ci sono quasi più riserve di acqua e cibo". A confermare resoconti come questo ci sono le foto satellitari diffuse in questi giorni, che mostrano chiaramente gli ingenti danni alle infrastrutture civili dentro e intorno alla città, comprese aree residenziali, grattacieli, negozi di alimentari e centri commerciali.

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