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Ucraina: Gli invasori russi annunciano l’occupazione della cittadina del Sud della nazione di Kherson. Probabile slittamento dei colloqui.

Cagliari, 2 Mar 2022 – All’alba di oggi, lo spettacolo nelle città ucraine e terrificante. Infatti nel settimo dell’invasione russa dell’Ucraina.

Anche questa mattina le sirene d'allarme per gli attacchi aerei sono suonate in tutta la regione di Kiev, ma anche a Zhytomyr, a Pryluky nell'oblast di Chernihiv, e a Dnipro.

Secondo una fonte interpellata dall'agenzia di stampa Interfax è "improbabile" che un secondo round di colloqui tra una delegazione russa e una ucraina si svolga oggi. "Molto probabilmente, ciò accadrà alla fine della settimana", ha detto. "Uno scenario più realistico è una data più vicina a venerdì se la parte ucraina darà una risposta affermativa oggi o domani", ha affermato la fonte. La Tass afferma da parte sua che i colloqui "non sono stati cancellati ma rinviati". Dopo il primo incontro avvenuto lunedì, fonti avevano riferito di un secondo round di negoziati previsto per oggi in Bielorussia, mentre ieri media russi avevano riferito che si sarebbe tenuto al confine tra Ucraina e Polonia.

Intanto questa mattina l'esercito russo ha affermato di aver "preso il pieno controllo di Kherson". Lo riferisce il ministero della Difesa russo, citato da Ria Novosti. Se l'annuncio russo dovesse essere confermato, si tratterebbe della più grande città dell'Ucraina caduta in mano delle forze armate di Mosca dall'inizio dell'aggressione militare.

Decine di difensori della città, non distante da Odessa, sono stati uccisi a Kherson Park "mentre cercavano di fermare gli invasori", ha affermato questa mattina il ministro dell'Interno, Anton Gerashchenko. I difensori, scrive il rappresentante del governo di Kiev, hanno combattuto con armi improvvisate, cercando di fermare una colonna corazzata con delle semplici bottiglie molotov.

Nella notte a Kharkiv, città nella zona est del Paese pesantemente colpita ieri dai bombardamenti, sono arrivati i paracadutisti dell'esercito russo. Secondo quanto riportato dall'esercito ucraino, i militari avrebbero attaccato un ospedale, mentre per le strade si registrano gli ennesimi scontri a fuoco. Nella seconda città più popolosa dell'Ucraina almeno 21 persone sono state uccise e 112 ferite nei bombardamenti: lo ha detto oggi capo dell'amministrazione regionale Oleh Sinehubov. Durante la notte, le posizioni di difesa ucraine sono state "costantemente sotto l'influenza del fuoco nemico, dell'aviazione, dell'artiglieria e delle armi da fuoco", ha spiegato questa mattina Sinehubov in un aggiornamento sulla sua pagina Facebook ufficiale. Il sindaco ha detto che i settori Nord-Est e Nord della città sono stati attaccati, confermando un attacco a un ospedale militare. Sempre secondo Sinehubov, citato dalla Bbc, "il nemico russo ha subito perdite significative".

Lo Stato Maggiore delle Forze armate ucraine ha comunicato, questa mattina, che le forze russe "stanno provando ad avanzare in tutte le direzioni, ma trovano la resistenza dell'esercito ucraino e stanno subendo perdite". Come si legge sulla pagina Facebook del ministro della Difesa di Kiev, "visto l'insuccesso della loro avanzata, i russi continuano a bombardare e sferrare attacchi missilistici su infrastrutture cruciali, al fine d'intimidire la popolazione civile, che è coraggiosamente fianco a fianco delle Forze armate ucraine. "Il morale del nemico e la sua volontà di vincere stanno rapidamente declinando a causa della solida difesa delle nostre truppe", continua il messaggio, "gli occupanti hanno subìto perdite in tutte le direzioni".

Finora sarebbero almeno 136 i civili uccisi dall'inizio della guerra, secondo quanto riportano le Nazioni Unite. I feriti sono invece circa 400. Una portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Liz Throssell, si è però detta convinta che il bilancio delle vittime sia molto più alto. Le cifre del governo ucraino, invece, parlando di 352 civili uccisi e 1.684 feriti. 

Questa notte, nel suo primo discorso ufficiale sullo stato dell'Unione al Congresso, il presidente americano Joe Biden ha detto che gli Stati Uniti hanno la "responsabilità" di schierarsi al fianco dell'Ucraina per difendere la libertà, salvare la democrazia. "Abbiamo combattuto per la libertà, per espanderla e sconfiggere il totalitarismo e il terrore, abbiamo costruito la nazione più forte, libera e prospera del mondo - ha detto il presidente a conclusione del discorso durato circa un'ora - ora è il momento della nostra responsabilità, il test della nostra determinazione e coscienza. So che questa nazione supererà questo test, per proteggere la libertà, espandere la giustizia e le opportunità. Salveremo la democrazia". 

Nel suo discorso Biden ha ribadito che gli Stati Uniti non manderanno militari a combattere in Ucraina, ma "difenderanno ogni centimetro di territorio di Paesi Nato" se Putin volesse allargare l'offensiva. "Ho detto nel modo più chiaro che gli Usa ed i suoi alleati difenderanno ogni centimetro di territorio della Nato con tutta la loro forza collettiva", ha affermato provocando un applauso bipartisan.

Nella notte Ucraina e Polonia hanno aperto due nuovi valichi pedonali per chi fugge dal paese riducendo così le lunghe code di profughi. Lo ha detto il viceministro dell'Interno di Kiev Mary Akopyan, al Kyiv Independent. "Ci sono ancora molte macchine, ma le code di persone a piedi non sono più così estreme".  Il 28 febbraio, quasi 108.000 persone e 15.000 veicoli hanno attraversato i confini occidentali dell'Ucraina, un calo del 10% rispetto ai numeri del giorno precedente. Attualmente, ha riferito Akopyan, sono circa 8.000 le auto in coda. Nel frattempo, ha detto Akopyan, sono 80.000 gli ucraini che hanno fatto ritorno nel Paese, la maggior parte uomini, per unirsi alla lotta contro la Russia.

Il viceministro dell'Interno polacco, Pawel Szefernaker, ha confermato questa mattina che sono oltre 450mila i rifugiati ucraini entrati in Polonia da quando le truppe russe hanno invaso il paese. Szefernaker ha precisato che il numero di persone che hanno attraversato il confine è leggermente diminuito martedì a 98mila unità dal record di 100mila registrato lunedì.

Le Nazioni Unite stimano che 660mila ucraini abbiano finora lasciato le loro case. Si pensa che questo numero possa crescere fino a quattro milioni entro la fine del conflitto, suscitando timori di una grave crisi umanitaria.

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