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Crisi Ucraina: Mosca annuncia la fine delle esercitazioni in Crimea. Cautela dell’Ue.

Cagliari, 16 Feb 2022 - Nel giorno indicato dall'intelligence Usa come data del possibile attacco russo contro l'Ucraina la Russia ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea annessa a Mosca, dove il dispiegamento di truppe aveva alimentato i timori di un'invasione. I soldati, ha reso noto oggi il ministero della Difesa in un comunicato, stanno tornando alle loro guarnigioni. La tv pubblica ha mostrato immagini di truppe che attraversano un ponte che collega la Crimea con la Russia.

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha espresso cautela di fronte all'annuncio, sottolineando che è necessario prima "verificarlo". Commentando la notizia ai microfoni di radio France Inter, l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera ha detto che il ritiro, "se fosse vero, senza dubbio" sarebbe un segnale di distensione. Tuttavia ha aggiunto: "Bisogna sempre controllare".

Anche in Bielorussia, dopo la fine delle esercitazioni congiunte delle truppe di Mosca e Minsk alla frontiera con l'Ucraina, "non resterà un solo soldato", ha detto il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, ripreso dall'agenzia Ria Novosti.

Già ieri Mosca aveva inviato segnali di distensione, autorizzando l'inizio del ritiro delle truppe dal confine. Ma Biden e la Nato avevano espresso dubbi su una reale de-escalation sul terreno. "Un attacco resta sempre possibile", ha detto il presidente americano, che tuttavia cerca di allargare gli spiragli per la diplomazia: "Siamo pronti a un accordo scritto con la Russia per risolvere problematiche di sicurezza qualora questo sia il loro auspicio. Ieri il governo russo ha proposto pubblicamente di continuare la diplomazia. Sono d'accordo", ha detto Biden parlando ieri in diretta tv.

Certo, la disponibilità del leader del Cremlino a dialogare sulla sicurezza regionale - espressa ricevendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz - non ha chiarito come si scioglierà il nodo più intricato della partita: il braccio di ferro sull'ingresso di Kiev nella Nato. Per Mosca non dovrà accadere mai, ma gli occidentali non possono accettarlo, almeno formalmente e per iscritto, come vorrebbe il Cremlino.

Oggi a Bruxelles è in programma la riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica. Draghi sarà a Parigi da Macron. Di Maio domani a Mosca.

"Con il conflitto tra Ucraina e Russia, provocato dalla Russia, vediamo un rischio abbastanza evidente di interruzione totale o parziale di fornitura del gas all'Europa. Per questo dallo scorso mese abbiamo lavorato in modo molto sodo per mitigare questo rischio". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista rilasciata a un ristretto gruppo di agenzie stampa internazionali tra cui l'AGI.

"Siccome siamo ora a un mese e mezzo alla primavera, periodo in cui sappiamo che la domanda di energia si riduce perché diminuisce l'esigenza di riscaldamento, i nostri modelli mostrano che per una parziale interruzione della fornitura o ulteriore riduzione delle consegna da parte di Gazprom, siamo al sicuro", ha chiarito.

"Abbiamo parlato con altri fornitori affidabili di gas, soprattutto Gnl (Gas naturale liquefatto). Per esempio Stati Uniti, Qatar, Egitto, Azerbaigian, Nigeria per incrementare la loro fornitura all'Unione europea. Abbiamo parlato anche ai grandi acquirenti di Gnl per chiedere se possono trasferire dei contratti a favore dell'Unione", ha spiegato la leader dell'esecutivo europeo.

"La scorsa settimana ho parlato con il primo ministro della Corea del Sud e questa mattina ho parlato con il premier del Giappone che è deciso a trasferire i contratti a favore dell'Ue, in modo che i fornitori, come ad esempio il Qatar, possano dirottare le loro consegne in eccesso, previste inizialmente per il Giappone, verso l'Unione europea", ha raccontato von der Leyen. "Questi sforzi stanno ora dando i frutti. E questo è buono. Vediamo ad esempio che a gennaio l'Unione europea ha avuto consegne record di Gnl: 120 navi che equivalgono circa a 10 miliardi di metri cubi di gas", ha concluso la presidente.

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