Sanremo, 6 Gen 2022 - Mahmood e Blanco vincono la Settanduesima edizione del Festival di Sanremo, seconda Elisa e terzo Gianni Morandi. È il televoto a decretare il podio mentre la vittoria viene consacrata dalla combinazione di pubblico, sala stampa e giuria demoscopica.
Il palcoscenico questa sera è stato impreziosito dalla presenza della co-conduttrice della serata, Sabrina Ferilli. Super ospite della serata è stato Marco Mengoni. "Spettacolare" l'omaggio reso a Raffaella Carrà.
Colore bianco e trasparenze sensuali per Mahmood e Blanco che portano biciclette di diamanti sul palco dell'Ariston, così come dice il testo della canzone "Brividi". Il palco si infiamma con la loro presenza passionale e appassionata. La loro interpretazione è amore, è sesso, è trasporto, è emozione, è musica, è brividi. Lottano per la vittoria del Festival e partono, a ragione, dalla prima posizione in classifica.
È la Banda della Guardia di Finanza ad aprire ufficialmente la finalissima del 72mo Festival della canzone italiana di Sanremo. Tutti in piedi nell'Ariston. E sono subito brividi.
Il giovanissimo tiktoker è il primo a cantare nella serata finale. Look total black, elegantissimo, per lui. Matteo Romano è dodicesimo nella classifica generale ferma alla quarta serata del Festival. Emozionata, ma impeccabile la sua interpretazione di "Virale". Probabilmente è riuscito a scacciare definitivamente l'emozione delle prime sere. "Esperienza pazzesca, è stato il sogno che si realizza", ha detto appena terminata l'esibizione".
Parte dalle posizioni basse della classifica, ma questo probabilmente la mette in condizione di esprimersi al meglio. Molto bello e sensuale il suo look, anche per lei nero. Davvero brava nel riempire da sola il palco.
Le chitarre rock suonano ancora nel Teatro Ariston. Gran ritmo per Rkomi che canta "Insuperabile" anche lui totalmente vestito di nero, in realtà di pelle nera. Ottima la sua esecuzione. Buono l'impatto sul pubblico. Si concede anche una passeggiata in platea in favore delle telecamere magistralmente guidate dalla regia di Stefano Vicario. Rkomi parte dalla posizione numero 19 dopo le prima quattro serate. A fine esibizione Rkomi ha ringraziato tutti e ha detto: "Magari non prendo tutte le note, ma ci metto il cuore".
Per l'attrice romana si tratta della terza volta al Festival: la prima nel 1996 al fianco di Pippo Baudo come co-conduttrice, la seconda nel 2002 come ospite. Sabrina Ferilli ha alle spalle una lunga e pluripremiata carriera: sei Nastri d'argento, un Globo d'oro, sei Ciak d'oro e quattro candidature al David di Donatello. La consacrazione è arrivata nel 2013 con il film 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Oscar al miglior film in lingua straniera.
Posizione numero 17 dopo le prime quattro serate per la Zanicchi nazionale. Stasera il nero impazza e anche per lei il vestito è tutto nero, ed estremamente sexy, oltretutto portato con eleganza. Iva mette in campo tutta la sua esperienza, con una interpretazione di cuore di "Voglio amarti" apprezzatissima dal pubblico in sala.
Arriva dalla quattordicesima posizione della classifica generale, stilata dopo le quattro serate del Festival, il giovanissimo "Aka 7even. La sua canzone è "Perfetta così" anche per quanto riguarda l'esecuzione. E regala una botta di ritmo e di giovinezza al Festival. È il primo cantante della serata a non essere vestito esclusivamente di nero. A "spezzare" è una maglietta color argento, trasparente, sotto la giacca. In platea ci sono anche i genitori del cantante.
È forse il più "deluso" da questo Festival. Lo immagina anche Amadeus che riserva al "maestro" della canzone italiana delle parole dolcissime di stima e di ringraziamento per aver preso parte alla competizione. Massimo Ranieri dà tutto sé stesso nell'interpretazione di "Lettera di là dal mare" un brano molto difficile, ma che colpisce al cuore e regala emozioni forti. Messa da parte l'emozione, Ranieri mette in scena una interpretazione memorabile che accende l'entusiasmo nel pubblico dell'Ariston. Massimo Ranieri in classifica generale è all'ottavo posto. Anche per lui il look è nero, ma con un revers argentato ad animare la giacca.
Spezza la "dittatura" del nero sul palco dell'Ariston con un vestito aderente e sensuale, tutto ricoperto di frammenti di specchio che riflettono la luce e la fanno diventare una stella. "È fatta Sanremo" dice alla fine dell'esibizione, quasi come un sospiro di sollievo. Noemi è giunta all'esibizione di questa sera partendo dalla quindicesima posizione della classifica generale. Perfetta la sua interpretazione di "Ti amo non lo so dire". La sua voce "graffiata" ormai è un marchio di fabbrica.
Fabrizio Moro mette in campo carica emotiva, grinta, esperienza per rendere indimenticabile la sua interpretazione di "Sei tu". E ci riesce. Parte dalla nona posizione in classifica e sembra più che soddisfatto del suo Festival.
Alla fine Amadeus gli dice simpaticamente "Sta' zitto" per poter completare la presentazione "canonica" di Dargen D'Amico che canta la sua "Dove si balla". È incontenibile, simpatico, estroverso, e la sua canzone mette ritmo a tutti e sfida chiunque a restare immobile con le mani, con i piedi, con la testa. In classifica è tredicesimo, ma il suo Festival di Sanremo l'ha già vinto.
Dargen D'Amico rivolge "un ringraziamento al governo italiano che tende a dimenticarsi delle piccole realtà musicali". Lo fa prima della sua ultima esibizione nella 72esima edizione del Festival di Sanremo.
Seduta sulle scale del palco del Festival, accanto a Amadeus al quale poco prima aveva detto: "Ma come fai a stare ancora in vita, tu non sei normale, Mentana ti fa un baffo. Ci eravamo tutti meravigliati di lui, ma tu lo sorpassi a sinistra, ma dove ce l'hai le pile?". "Quando va dietro le quinte non lo fa per bere ma perché c'ha la colonnina, sei un presentatore ibrido, la forza tua ce l'hanno in pochi: Iva Zanicchi, Morandi e Mattarella. Anzi, se tante volte non dovessi fare più il festival, stasera questa falla brutta, brutta, brutta, perché se tante volte questi della Rai non decidono con chi sostituirti ti rifai sette anni: hai visto come butta in Italia...". Poi, da seduta, ha dato vita al suo "non monologo" nel quale, ha detto, "ma perché la presenza mia stasera deve essere legata per forza a un problema, per giustificare perché sto qua".
Vestita come in un'ambientazione da principessa gotica, scalza, ma tutta di bianco con scollatura vertiginosa, Elisa, con la semplicità e la facilità che la contraddistingue, interpreta la sua canzone in gara "O forse tu" in modo semplice e perfetto, a tratti imperioso. Ne esce fuori un momento di grande impatto emotivo e musicale. Del resto parte dalla terza posizione nella classifica generale delle prime quattro serate del Festival. Il pubblico dell'Ariston sembra gradire molto la sua voce e l'atmosfera che si crea. Gli applausi finali lo confermano.
Nero anche per Emma, ma con trasparenze pazzesche. La sua "ogni volta è così" le permette in alcuni tratti di dare fondo alla sua voce e l'effetto è dirompente. Perfetta, come sempre, la sua esecuzione, così come la partecipazione emotiva che entra a diventare parte attiva del brano. Il pubblico se ne accorge e risponde con entusiasmo. La sua posizione dopo quattro serate di Festival è sul numero sei, ma le potenzialità della canzone la porteranno lontano dopo il Festival. Ringraziamenti finali per Francesca Michielin, stupenda anche lei alla direzione della meravigliosa orchestra del Festival di Sanremo.
Infine Marco Mengoni sul palco della finale di Sanremo 2022 con un elogio della gentilezza, articolato tra parole di odio, parole della Costituzione, poesia e musica. Con lui sul palco Filippo Scotti, il protagonista del film di Paolo Sorrentino "È stata la mano di Dio", candidato all'Oscar per il miglior film internazionale, con cui l'attore ha già vinto il Premio Mastroianni alla Mostra di Venezia. Con lui Marco inizia un dialogo che è un escalation di commenti negativi, che arriva fino al linguaggio di odio. Poi i due richiamano gli art. 21 e 3 della Costituzione, che sanciscono la libertà di espressione e la contrarietà alle discriminazioni in base al sesso dei cittadini, la razza, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni personali e sociali.
Poi Filippo legge "A un certo punto", del poeta campano di Bisaccia, in provincia di Avellino, Franco Arminio, i cui versi finali recitano: "A un certo punto devi capire che il dolore che hai subito non lo devi subire all'infinito. Mettiti in vacanza, la povera vita adulta non può pagare a oltranza i debiti dell'infanzia. Dichiara finite le tue colpe, scontata la pena. D'ora in poi ogni giornata sarà come prima ma dentro di te più netta e vera, più limpida e sincera. Tu devi solo la più grande dolcezza possibile a chi verrà e a chi andrà via. È festa nel tuo cuore, festeggia in qualche modo il cuore degli altri".
Qui, Marco attacca 'L'essenziale', il brano con vinse nel 2013 il Festival di Sanremo.
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