Roma, 4 Feb 2022 - "Dignità". È questa la parola chiave del discorso di insediamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rieletto per un secondo mandato di sette anni al Quirinale. Una parola ripetuta decine di volte davanti ai grandi elettori riuniti nell'Aula della Camera dei deputati, nel corso di un discorso che ha toccato molti temi ed è stato salutato da prolungati e ripetuti applausi.
Poco prima il capo dello Stato aveva giurato: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione". Dopo aver pronunciato la formula di rito, Sergio Mattarella è stato salutato da un primo, intenso applauso dell'Aula di Montecitorio. In contemporanea dal Gianicolo sono partiti i tradizionali 21 colpi di cannone.
Le attese degli italiani "sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana", dice Mattarella in apertura del suo discorso. E aggiunge: "E' questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno".
"Viviamo in una fase straordinaria in cui l'agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L'Italia è al centro dell'impegno di ripresa dell'Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l'economia all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione, nell'ambito della transizione ecologica e digitale. La stabilità di cui si avverte l'esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune", dice il capo dello Stato davanti al Parlamento. "I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini".
"Su tutti questi temi - all'interno e nella dimensione internazionale - è intensamente impegnato il Governo guidato dal Presidente Draghi; nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell'emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell'Europa. Al Governo esprimo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro". Così il presidente della Repubblica.
"Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro; in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale. Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l'aggressione da parte dei suoi vicini - ha ribadito -. I popoli dell'Unione Europea devono esser consapevoli che ad essi tocca un ruolo di sostegno ai processi di stabilizzazione e di pace nel martoriato panorama mediterraneo e medio-orientale. Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità".
"Quel che appare necessario - nell'indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese - il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione".
"Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell'inviare un saluto alle nostre Magistrature - elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società -mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività", sottolinea Mattarella. "È indispensabile che le riforme annunciate" per la giustizia "giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all'Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore".
"Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità". Poi: "E' doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni".
"Nell'ultimo periodo gli indici di occupazione sono saliti - ed è un dato importante - ma ancora tante donne sono escluse dal lavoro, e la marginalità femminile costituisce uno dei fattori di rallentamento del nostro sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile, culturale, umano. Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali".
"La dignità. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società".
"Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".
"Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi".
Dignità è contrasto alla povertà, rispetto degli anziani, combattere la tratta degli esseri umani, non dover scegliere tra lavoro e maternità
"La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri. E' anzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani". E ancora: "Dignità è diritto allo studio, lotta all'abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale. Dignità è rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga". "Dignità - prosegue Mattarella - è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone. Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità".
"Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile".
"L'Italia è, per antonomasia, il Paese della bellezza, delle arti, della cultura. Così nel resto del mondo guardano, fondatamente, verso di noi. La cultura non è il superfluo: è un elemento costitutivo dell'identità italiana". "Facciamo in modo che questo patrimonio di ingegno e di realizzazioni - da preservare e sostenere - divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e un fattore di sviluppo economico. Risorsa importante particolarmente per quei giovani che vedono nelle università, nell'editoria, nelle arti, nel teatro, nella musica, nel cinema un approdo professionale in linea con le proprie aspirazioni".
"Consentitemi di ricordare una grande protagonista del nostro cinema e del nostro paese: Monica Vitti". Con una frase a braccio il presidente della Repubblica ricorda l'artista scomparsa ieri a Roma. E l'aula di Montecitorio saluta l'omaggio con una standing ovation e un lungo applauso.
"Desidero ricordare in quest'aula il presidente di un'altra Assemblea parlamentare, quella europea, David Sassoli. La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti, è entrata nell'animo degli italiani. 'Auguri alla nostra speranza' sono state le sue ultime parole in pubblico. Aveva appena detto: "La speranza siamo noi", cita il capo dello Stato.
"Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l'Italia". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conclude il suo intervento nel corso della cerimonia di insediamento a Montecitorio.












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