Roma, 28 Dic 2021 - Il Governo ha convocato il Comitato tecnico scientifico per domani mattina. All'ordine del giorno, a quanto si apprende, l'ipotesi di riduzione della quarantena per i contatti stretti di positivi che abbiamo già fatto la terza dose.
Già da ieri il governo ha avviato un'attenta riflessione sulla quarantena. Le misure attuali, viene sottolineato, non tengono conto della terza dose e della variante Omicron. Le fonti sottolineano, però, che saranno gli scienziati del Comitato tecnico scientifico (Cts) a fare una valutazione e a mettere sul tavolo una possibile modifica, prima di qualsiasi altra considerazione ufficiale.
Gli scienziati sono stati chiamati a valutare se sia possibile modificare le regole sulla base dell’andamento della curva epidemiologica e dei tamponi effettuati fino a mercoledì 29 dicembre. Tutto questo per avere una base di dati tale da poterne discutere nel corso del Consiglio dei ministri che, verosimilmente, dovrebbe svolgersi il giorno dopo, ovvero giovedì 30. Eventuali nuove misure dovranno comunque essere valutate dall’intera maggioranza.
Al momento si starebbe valutando la possibilità di ridurre i tempi di quarantena per chi ha già ricevuto il booster. Da fonti governative viene evidenziato come, qualora una persona abbia ricevuto la terza dose e venga a contatto con un positivo, debba restare in isolamento per alcuni giorni. La durata si sta valutando. Attualmente la quarantena per un vaccinato venuto in contatto con un positivo è di 7 giorni. Intanto è allo studio anche il periodo di quarantena per chi ha completato il ciclo vaccinale con 2 dosi.
La quarantena per i vaccinati con terza dose, ora di sette giorni, potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni.
"La riflessione sul numero di persone in quarantena l'abbiamo fatta questa mattina con il ministro Speranza. Gli scienziati con l'Istituito superiore di Sanità stanno studiando, le quarantene oggi sono diverse a seconda che si sia vaccinati o meno, si sta vedendo cosa mettere in campo". Così il commissario straordinario per l'emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, in visita all'hub vaccinale per bambini della Fondazione Compagnia di San Paolo, in merito a una possibile revisione dell'attuale sistema di quarantene. "Monitoriamo con molta attenzione quello che accade nei Paesi di riferimento, poi c'è una cabina di regia che vedrà cosa fare" aggiunge.
Al momento "non ci sono ancora dati che giustifichino la quarta dose di vaccino anti-Covid, perché non è ancora passato il tempo necessario di sorveglianza dopo la terza dose. Non abbiamo avuto ancora il tempo di capire se dopo la terza dose la difesa immunitaria crolla per cui c'è bisogno di una ulteriore dose. Anzi la storia della vaccinologia ci dice che la terza dose normalmente lascia una memoria immunitaria di lunga durata". Così l'epidemiologo Donato Greco, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), ospite di Sky, rispondendo a una domanda sull'annuncio di Israele di avviare le vaccinazioni con la quarta dose per gli over 60 e i soggetti a rischio, subito dopo però stoppato in attesa di ulteriori dati.
"Si sbaglia a prendere Israele come riferimento - afferma Greco - perché ha una popolazione, ma soprattutto una situazione organizzativa, anche di tipo paramilitare, che non ha eguali in Europa. Per cui prenderlo come esempio è interessante, ma non è la stessa cosa che fare un paragone con altri Paesi quali Spagna, Francia o Inghilterra. Loro stanno correndo molto perché sono stati più colpiti di parecchi Paesi europei e dell'Italia, dunque la quarta dose è stata un'anticipazione, ma non ci sono ancora dati che la giustifichino".
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, torna a chiedere la revisione delle quarantene. "Omicron è una variante molto contagiosa. Ogni positivo - ha detto a Radio Cusano Campus - può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta".
"Dobbiamo entrare in una gestione sanitaria, economica e sociale della pandemia. Ad esempio sono un fautore della mascherina Ffp2 nei locali al chiuso, quella chirurgica può considerarsi ormai un rimedio 'omeopatico', protegge molto poco", ha detto Cartabellotta. "L'obbligo di mascherina all'aperto ha più una funzione di tipo sociale. Ci vuole buon senso - ha aggiunto. Sono anche un fautore dell'obbligo vaccinale. Basta parlare di prime, seconde e terze dosi. Bisogna che il vaccino diventi una misura di sanità pubblica che andrà somministrato periodicamente. Del resto il vaccino, nonostante il virus circoli, permette di non affollare gli ospedali".
"È ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato", ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel consueto punto sul Covid, precisando che andrebbe rivista "in particolare quella prevista per chi ha fatto la terza dose, ora uguale a quella degli altri".
"Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese". Lo scrive su Twitter, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni.
"Il Natale 2021 è completamente diverso dal Natale 2020: non possiamo continuare a mettere in atto le stesse misure di un anno fa, quando nessuno era vaccinato". Lo afferma, intervistato dal Corriere della Sera, Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive all'Ospedale San Martino di Genova, che propone di mettere in quarantena solo chi è contagiato e non i suoi contatti.
"La quarantena andrebbe riservata solo ai positivi - prosegue Bassetti - non ha senso chiudere in casa anche i familiari e i contatti stretti, se sono in salute. Per non parlare dell'isteria da tamponi: i vaccinati dovrebbero farselo solo se hanno sintomi. Peraltro ricordiamo ancora una volta che il tampone dà una falsa sicurezza, perché è l'istantanea di un attimo e può dare falsi negativi".
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