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Agenti della polizia sgombera varco nel porto di Trieste: usati idranti e lacrimogeni sui manifestanti.

Trieste, 18 Ott 2021 - Dopo lo sgombero da parte della polizia del varco 4 del porto di Trieste, la protesta si è spostata nelle strade della città. Molti i momenti di tensione con gli agenti che procedono usando idranti e lacrimogeni per disperdere i manifestanti che continuano a gridare "Libertà, libertà" e usano i cassonetti della spazzatura per bloccare i mezzi della polizia.

E sembra esserci una spaccatura nel fronte della protesta che i portuali hanno provato a trasformare in un sit- in nel parcheggio. "Avevamo detto ai no vax di indietreggiare quando le forze dell'ordine avanzavano ma non ci hanno ascoltati. Così la manifestazione pacifica è stata rovinata", dice un lavoratore riferendosi al movimento cittadino no pass e no vax.

Dispersi inizialmente dopo il lancio di gas lacrimogeni e di acqua dagli idranti, i manifestanti si sono raggruppati poco dopo ai Campi Elisi davanti alla Piscina Bianchi dove è nuovamente dispiegata la polizia per impedire alle persone di tornare indietro. 

Una lunga fila di manifestanti sta sfilando verso piazza Unità d'Italia. La folla, con tamburi e scandendo i soliti slogan, si sta allontanando dalla Piscina Bianchi per raggiungere il centro.

Il coordinamento lavoratori portuali Trieste ha emesso un comunicato dove si legge che "condanna con molta forza l'odierno pesante intervento delle forze dell'ordine con idranti, manganelli e lacrimogeni contro una pacifica folla di manifestanti al varco IV del porto di Trieste. Una folla assolutamente pacifica, che in nessun momento aveva impedito il libero transito da e per il porto attraverso il Varco IV".

Il coordinamento ringrazia poi i portuali "per aver dimostrato ancora una volta la loro immensa generosità e il loro grande senso di responsabilità interponendosi tra le forze dell'ordine e la folla al fine di tutelare l'incolumità di tutti ed evitare il degenerare della situazione".  Il comitato prende atto che "il presidio è finito e conferma quanto espresso nel comunicato non rettificato del 16/10/2021. Conseguentemente riafferma di non aver alcuna intenzione di recedere dalla battaglia contro l'infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare".

Questa mattina, alcuni mezzi della polizia sono giunti davanti al presidio. I manifestanti li attendevano seduti dall'altro lato del Varco lungo la strada intonando slogan come "La gente come noi non molla mai" e "Libertà". I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa e li hanno più volte invitati a disperdersi "in nome della legge" poi sono stati azionati gli idranti. "Dobbiamo rendere fluida l'attività del porto. Voglio evitare che vi facciate male", ha spiegato un dirigente.

Quando gli idranti sono stati chiusi, i manifestanti si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi. Tra i portuali anche Stefano Puzzer, leader della protesta, che ha annunciato le sue dimissioni dal Coordinamento dei portuali. "Sono in lacrime. Sono triste per queste persone. Stiamo pregando. Siamo tutti qui tranquilli", ha detto, inginocchiato, mentre tiene per mano i colleghi.

La polizia ha poi formato una sorta di barriera tra uomini e mezzi per avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green pass lontano dal Varco stesso. "Non siamo violenti, toglietevi gli scudi", "Arretrate", "Pace, amore e libertà". Così urlavano i manifestanti ai poliziotti. Poi, i lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare appunto contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti. "Vogliamo che nessuno si faccia male" spiegano. "Poi ci metteremo nel parcheggio e staremo lì o faremo un corteo". La polizia ha continuato progressivamente ad avanzare e gli altri ad arretrare. Poi le prime cariche e i lanci di lacrimogeni nell'ultima fase dello sgombero.

Secondo appuntamento letterario a Cagliari, al festival de La Fabbrica Illuminata Dialoghi di Carta, in collaborazione con la Biblioteca Ragazzi e il Centro Regionale di Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Città Metropolitana di Cagliari.

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