Cagliari, 9 Ago 2021 - Nell’ambito delle attività operative finalizzate alla tutela della spesa pubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale Cagliari, in sinergia e collaborazione con l’Inps, hanno sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del “Reddito di Cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari.
Questa forma d’assistenza economica è stata introdotta con D.L. 4/2019 ed è riservata a quella fascia di popolazione che versa in condizioni reddituali disagiate o che ha da poco perso il lavoro e rappresenta uno strumento di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza ed all’esclusione sociale; la stessa spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare.
In questo contesto si inserisce il controllo operato dai finanzieri, chiamata a verificare che le risorse messe a disposizione dallo Stato vadano a beneficio di chi ne ha realmente bisogno.
Quindi a conclusione dei controlli sono state rilevate 21 posizioni irregolari dislocate su tutto il territorio della provincia (Cagliari, Capoterra, Iglesias, San Gavino Monreale, Carbonia, Muravera, Sant’Antioco, Vallermosa, Barumini, Villacidro, Villasimius, Ballao e Mandas), con conseguente indebita percezione del reddito di cittadinanza, poiché i soggetti in argomento sono risultati essere privi dei requisiti necessari previsti dalla normativa vigente.
In due circostanze, la causa della illegittima fruizione del beneficio è stata rappresentata dalla mancanza del requisito della cittadinanza: difatti la specifica norma prevede che il richiedente il particolare sussidio debba essere residente in Italia da almeno 10 anni e che lo sia continuativamente negli ultimi due anni.
In 16 casi, invece, l’irregolarità è stata legata all’omissione, nella dichiarazione sostitutiva unica, di informazioni reddituali rilevanti - – quali redditi percepiti e disponibilità immobiliari - le quali, se correttamente indicate, avrebbero posto i richiedenti al di fuori dei limiti previsti per l’ammissione all’istituto benefico in parola.
In tre altre occasioni, gli approfondimenti esperiti hanno consentito di rilevare una non corretta presentazione dell’istanza per accedere al Reddito di Cittadinanza, in quanto nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) - necessaria per l’ottenimento dell’attestazione ISEE – gli interessati non hanno fornito le complete informazioni sulla propria posizione reddituale avendo omesso di indicare gli importi relativi alle vincite derivanti dal gioco on line.
Infine le 21 irregolarità accertate hanno portato alla denuncia dei responsabili alla locale Autorità Giudiziaria oltre alla segnalazione all’INPS per la sospensione del beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite, ammontanti, complessivamente, a 134.563 euro.









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