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Consiglio Sardegna – L’ora delle domande, interrogazioni a risposta immediata.

Cagliari 3 Ago 2021 – La seduta sull’ora delle domande è stata aperta dal vice presidente Piero Comandini che, constatata l’assenza della Giunta, ha aggiornato i lavori alle 10.45.

Alla ripresa, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la prima interrogazione del Psd’Az (Fancello e più) sulla necessità di adeguare il budget delle strutture private accreditate di Nuoro, dopo la chiusura del laboratorio di analisi dell’ospedale “Zonchello”.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, sull’ordine dei lavori, ha ricordato che nella precedente seduta il suo gruppo aveva formulato un quesito sulle servitù militari che non ha avuto risposta. Questo fatto, ha sottolineato, vanifica lo stesso istituto di questa ora dedicata alle domande perché non ci possono essere risposte a discrezione della Giunta. Agus ha infine annunciato che il suo gruppo non parteciperà alle sedute di questo tipo se non sarà data risposta al quesito formulato.

Il vice presidente Comandini ha assicurato il suo intervento presso la Giunta, ricordando però che Agus, nella sua veste di capogruppo, può porre il problema anche in conferenza dei capigruppo.

Tornando all’ordine del giorno la Fancello, nella sua esposizione, ha evidenziato che, dal mese di giugno ad oggi, la situazione è di gran lunga peggiorata ed i cittadini sono costretti a pagare le prestazioni. Insufficienti, inoltre, i fondi stanziati dalla Regione a copertura del volume programmato di prestazioni (che in molti casi non possono essere effettuate negli ospedali) fino al 31 dicembre.

L’assessore della Sanità Mario Nieddu ha comunicato che nello scorso mese di aprile è stato avviato un piano di rideterminazione dei tetti di spesa per le strutture accreditate, con uno stanziamento di 3 milioni per il 2021, anche nell’ottica di riequilibrio territoriale nel territorio regionale. I privati, ha aggiunto, sono stati inseriti anche nel piano di abbattimento delle liste d’attesa, portando l’investimento complessivo ad oltre 13 milioni.

In replica, l’esponente del Psd’Az si è dichiarata totalmente insoddisfatta, sottolineando che l’aumento del budget di appena il 3% si è rivelato ininfluente in un periodo molto complesso caratterizzato dalla forte della pandemia.

Successivamente il vice presidente Comandini ha accorpato perché di identico argomento, due quesiti, posti dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus e dal consigliere di Leu Eugenio Lai sul ridimensionamento del centro regionale contro la sclerosi multipla presso l’ospedale “Binaghi” di Cagliari.

Agus, in particolare, ha messo l’accento sul fatto che ogni anno, in Sardegna, si verificano 200 nuovi casi di sclerosi multipla, patologie che colpisce 70000 malati, dei quali 5000 solo a Cagliari. A fronte di questa elevatissima incidenza della patologia, ha proseguito Agus, l’organico è di soli 4 neurologi, mentre ormai da mesi i pazienti sono costretti nelle diverse sedi sul territorio, attivare dopo che anche alcuni reparti del Binaghi sono stati riconvertiti per la lotta alla pandemia. Chiediamo quindi, ha concluso, cosa è stato fatto per potenziare organico (che va almeno raddoppiato) e poi cosa si intenda fare in futuro per riportare al Binaghi l’unica sede del centro regionale sulla sclerosi multipla.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha invece denunciato con forza le gravi responsabilità della Giunta e dell’assessore, sia per la carenza totale di programmazione che per l’assenza di attenzione nei confronti di una patologia che merita ben altri interventi. La verità, ha sostenuto Lai, è che tantissimi malati non possono essere curati perché la maggioranza ha scelto di attivare al Binaghi reparti Covid “spalmando” il centro in due tronconi; ora non basteranno le solite parole perché situazione è sotto gli occhi di tutti e servono quelle risposte concrete che i pazienti sardi meritano,

L’assessore Nieddu, in apertura, ha dichiarato di non voler scendere sul terreno di Lai per rispetto dei pazienti, perché non si può dimenticare che il problemi della carenza di neurologi (come di altri specialisti) nasce del passato. Nello specifico, ha precisato, è stata indetta una selezione che purtroppo non ha dato i risultati sperati e per il futuro si sta valutando con attenzione le possibilità di stipulare contratti libero professionali a tempo determinato per almeno due posizioni nelle more del concorso, fermo restando che i medici hanno comunque bisogno di una formazione particolare.  Per quanto riguarda il “presunto” smembramento del centro del Binaghi, ha concluso, nella fase acuta della pandemia non c’erano possibilità di individuare altri spazi per i reparti Covid e del resto quella soluzione ci ha consentito di riaprire il pronto soccorso del Santissima. Trinità; in prospettiva la collocazione del centro al Binaghi è certamente auspicabile ma occorrerà attendere la cessazione della pandemia.

Nella replica il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, nel dichiararsi del tutto insoddisfatto, ha criticato la scelta dei contratti professionali che, a suo avviso, sono solo palliativi ed interverranno semmai a coprire parzialmente un vuoto durato due anni nei quali, fra l’altro, ci si è dimenticati che la misura di “quota 100” ha avuto un impatto devastante sulla sanità regionale: bisogna attrezzarsi perché è chiaro che l’emergenza ci sarà anche l’anno prossimo. Quanto alla scelta di allestire reparti Covid al Binaghi, secondo Agus non è stata una buona e la responsabilità è dovuta all’atteggiamento (per l’ennesima volta) sbagliato di Ats.

Anche il consigliere di Leu Eugenio Lai si è dichiarato insoddisfatto perché, ha spiegato, l’assessore Nieddu ha scaricato ogni responsabilità sul passato ma non c’è dubbio sul fatto che la desertificazione sanitaria della Sardegna, frutto di una assenza di programmazione che abbandona i pazienti al loro destino, sia colpa della maggioranza. Quella di aprire il Binaghi ai reparti Covid è stata una scelta sbagliata, ha concluso, perché di fatto si è smontata una eccellenza europea per affrontare una emergenza che poteva essere risolta in altro modo.

Successivamente è stata la volta del quesito del consigliere dei Progressisti Antonio Piu sull’acquisto dei dispositivi per il controllo della glicemia da assegnare ai pazienti diabetici.

Piu ha affermato che il problema consente di verificare ancora una volta i rapporti contraddittori fra assessorato e Ats, che finora hanno bloccato la distribuzione di supporti che servono moltissimo in una Regione che ha il primato di incidenza del diabete “tipo 1” con oltre 15.000 pazienti che, giustamente, chiedono risposte immediate, Il Consiglio regionale, ha poi ricordato Piu, molto tempo fa ha stanziato 4 milioni nel triennio ma i soldi non sono stati ancora utilizzati, determinando l’ennesima grave penalizzazione dei pazienti.

L’assessore della Sanità Mario Nieddu ha ricordato che la Giunta, con diversi provvedimenti adottati fra maggio e luglio, ha attivato insieme ad Ats per la parte di competenza le procedure per l’acquisizione e la distruzione dei dispositivi. I ritardi si sono verificati, ha chiarito l’assessore, perché le aziende sanitarie non hanno fornito per tempo i dati aggiornati sul fabbisogno. Comunque, ha concluso Nieddu, mi risulta che siano stati forniti in questi giorni, per cui siamo in dirittura d’arrivo.

Il consigliere Antonio Piu, in replica, si è dichiarato soddisfatto, pur sottolineando che le risposte delle aziende successive alle interrogazioni sono per certi aspetti una anomalia, anche se forse hanno sbloccato le procedure. Va ricordato tuttavia, ha concluso, che alcuni passaggi burocratici in tema di salute vanno velocizzati, se occorre, anche attraverso un ruolo di controllo incisivo del Consiglio. Com

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