Roma, 26 Giu 2021 - "Oggi chiediamo la proroga del blocco" dei licenziamenti "e chiediamo che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro. È il momento di unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali". Così il leader della Cgil, Maurizio Landini a Torino, a margine della mobilitazione promossa dai sindacati confederali che oggi scendono in tre piazze d'Italia: Torino, Bari e Firenze. "Le riforme e gli investimenti che vanno fatti debbono creare lavoro stabile, basta precarietà e soprattutto è importante che tutte le persone che lavorano abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele" ha sottolineato Landini.
"Siamo qui a Bari per ribadire, tutti insieme, che l’unico modo per far ripartire questo Paese è il lavoro. Ecco perché prolungare il blocco dei licenziamenti per tutti fino a fine ottobre è una priorità urgente. Noi siamo pronti" scrive su twitter il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri. "Ci sono persone che soffrono, che vedono messo a rischio il loro futuro e ci sono situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dal primo luglio " ha poi dichiarato il segretario della Uil. "Noi lo denunciamo da un po' di tempo - ha detto - quando lo facciamo noi ci dicono che siamo dei terroristi. Noi abbiamo, purtroppo o per fortuna, la capacità di ascoltare ogni giorno le persone che soffrono, che oggi vedono messo a rischio il loro futuro. Bisogna fare attenzione, ci sono crisi e ci sono situazioni che rischiano di esplodere", ha concluso.
A Firenze, in piazza Santa Croce, il leader della Cisl, Luigi Sbarra. "Oggi mandiamo un messaggio forte unitario al governo alle associazioni datoriali sulla necessità di ripartire insieme. Sollecitiamo il governo a aprire urgentemente una fase di confronto unitario di ascolto e dialogo per rimettere al centro come priorità il lavoro, la crescita, lo sviluppo, la coesione sociale. Una grande discussione per arrivare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l'equità" ha detto a margine della manifestazione in piazza Santa Croce.
Dopo quelli dei leader anche gli interventi di sei delegati sindacali, in ciascuna delle tre piazze, in rappresentanza delle categorie dei lavoratori e dei pensionati. Le piazze dove sono collegate tra loro virtualmente grazie a dei maxi-schermi.
"Io credo che l'ascolto sia fondamentale. Siamo in una fase in cui credo che vada rafforzato il dialogo sociale. È fuori discussione che ci sia attenzione alle questioni che pongono i sindacati. In che termini queste questioni verranno accolte chiedono è una discussione che si sta facendo". Lo ha detto il ministro del lavoro Andrea Orlando a Live In Firenze di SkyTg24, replicando alle richieste che arrivano dai sindacati che oggi manifestano in tre città. Il rischio sociale "esiste, non va drammatizzato, credo che ci siano gli strumenti per gestirlo, mail rischio esiste e credo sia sbagliato rimuoverlo o negarlo come si è fatto nel dibattito pubblico. Il rischio esiste perché anche quando ci sarà la ripresa non è detto che porti con se una proporzionale ripresa dal punto di vista occupazionale e non è detto che l'occupazione ritorni nei settori in cui si è perduta" ha detto Orlando.
L'intervento del governo Sarà il governo ad intervenire per trovare una soluzione al nodo licenziamenti, ancora una volta puntando sulla mediazione del presidente del Consiglio, e lo farà, con ogni probabilità, usando la formula della selettività. L'approvazione del decreto Sostegni, prevista nella seconda metà di luglio, avrebbe richiesto troppo tempo considerando la scadenza del primo del mese. E la tensione nel Paese non manca: "Garanzie per i lavoratori è necessario che ci siano, sennò - ha denunciato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese - esiste un rischio sociale".
La discussione sui criteri per identificare i settori è ancora aperta: finora tra i comparti considerati più vulnerabili si è parlato di tessile e calzaturiero, ma la messa a punto della misura potrebbe portare a una scelta meno tranchant, inglobando forse anche le aziende su cui sono aperti tavoli di crisi.
"Il Paese non ha bisogno oggi di rotture sociali. Sarebbe un disastro sommare al milione di persone che hanno perso il lavoro, una nuova ondata di licenziamenti. Bisogna invece rispettare i lavoratori e le tante famiglie che hanno fatto sacrifici immensi in questi mesi terribili di pandemia. Per questo stiamo chiedendo di allineare l'uscita del blocco dei licenziamenti prevista con quella degli altri settori in difficoltà prevista a fine ottobre. Avremo così più tempo per consolidare da un lato la ripresa economica, il recupero di produzione industriale e dall'altro dare profondità alle riforme sul lavoro, sugli ammortizzatori sociali e sul rilancio delle politiche attive". È quanto sottolinea in un'intervista a La Stampa il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nel giorno delle tre manifestazioni unitarie.
Quanto all'ipotesi sempre più concreta di prolungamento del blocco selettivo per alcuni settori, Sbarra spiega che "non ci sono oggi settori produttivi che oggi possono dirsi indenni dalla crisi economica e dalle conseguenze della pandemia. Le realtà produttive sono fortemente interconnesse fra di loro. Occorre senso di responsabilità da parte del Governo e del Parlamento".
"Molte associazioni datoriali sono disponibili a fermarli anche fino al 31 dicembre". Ad affermarlo, in un'intervista a 'La Repubblica'. È il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri in merito al tema del blocco dei licenziamenti e all'orientamento del governo per una proroga del blocco a favore dei settori maggiormente in crisi. Bombardieri sottolinea: "ai partiti chiediamo di spiegare meglio cosa c'è dietro la proposta inattuabile della divisione per settori". All'interno dei comparti, rileva, "non tutti hanno lo stesso contratto. Se decidiamo per esempio di aiutare la filiera tessile, non vi rientrano tutte le aziende che fabbricano i bottoni, che fanno parte del comparto gomma e plastica. A meno che non si vogliano ritirare fuori i codici Ateco, c'è una procura che sta ancora indagando su come siano stati utilizzati, in riferimento alle violazioni degli accordi sulla sicurezza".
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