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Gaza, nuovi attacchi sulla Striscia smentiscono l’invasione.

Cagliari, 14 Magg 2021 - "Attualmente non ci sono truppe di terra all'interno della Striscia di Gaza": "l'aviazione e le truppe di terra stanno attualmente conducendo attacchi su obiettivi nella Striscia",  lo ha confermato il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus, adducendo "un problema di comunicazione interno" rispetto alla notizia diffusa precedentemente che i soldati israeliani erano entrati nel nord della Striscia. Non ci sono al momento informazioni precise sui numeri dei militari di Israele stazionati lungo il confine. Secondo valutazioni del Wall Street Journal sarebbero tra i 3 e 4 mila, troppo pochi per un'invasione.

La diplomazia stenta a far sentire la sua voce. Per domenica pomeriggio, (alle 16 in Italia) è stata convocata una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu in videoconferenza che si sarebbe dovuta tenere venerdì, come richiesto da Tunisia, Norvegia e Cina. Erano stati gli Stati Uniti a opporsi a questa data chiedendo uno slittamento alla prossima settimana "per dare tempo alla diplomazia". Washington appare in una posizione di imbarazzo, stretta fra l'appoggio all'alleato israeliano e la necessità di mantenere una posizione equilibrata per evitare l'isolamento.

 ​Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha espresso "profonda preoccupazione per la violenza nelle strade di Israele". "Riteniamo che israeliani e palestinesi abbiano diritto in eguale misura a libertà, sicurezza, dignità e prosperità", ha aggiunto il capo della diplomazia Usa. Il presidente Joe Biden ha avuto una conversazione con Netanyahu e ha fatto sapere che intende sentire i leader della regione. Dopo aver ribadito "l'incrollabile sostegno per il diritto di Israele all'autodifesa", Biden ha espresso la speranza che questa escalation "possa fermarsi quanto prima".

"Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L'ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario". Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio pubblicato su Twitter dopo l'ingresso a Gaza di truppe di terra israeliane.

Hamas ha impiegato "solo una piccola parte delle sue capacità" militari contro Israele, e se lo Stato ebraico "intensificherà i suoi attacchi, faremo altrettanto e abbiamo in serbo molte altre sorprese": lo ha dichiarato il portavoce dell'ala militare di hamas, Abu Ubaida. Ubaida, le cui dichiarazioni sono state citate dal quotidiano israeliano Haaretz, ha elogiato la "fermezza" della società palestinese che in "ogni sua parte e in tutte le zone" è impegnata nella campagna attuale, alludendo ai disordini e agli scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania.

Lanci di razzi contro Israele Nuovo massiccio attacco questa notte con una cinquantina di razzi lanciati sulle città israeliane di Ashkelon, Ashdod e Beersheva. L'attacco è stato confermato dal portavoce di Hamas Abu Abadia. Al momento non vi sono notizie di vittime. Diversi razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa anti aerea Iron Dome e altri sono caduti in zone aperte. Sette finora le vittime israeliane degli oltre 1.600 razzi lanciati da Gaza a cui si sono ultimamente aggiunti i droni esplosivi e i nuovi razzi Ayash250 che avrebbero una gittata di 250 chilometri. Lo ha riferito la radio militare israeliana spiegando che di quelli diretti verso aree abitate ne è stato intercettato circa il 90%. La radio militare ha poi spiegato che in base a una inchiesta, la morte, avvenuta durante il primo giorno di conflitto, di tre bambini in un parco giochi a Gaza è da attribuire ad un razzo della jihad islamica ricaduto dentro il territorio della striscia.

Sul terreno le vittime aumentano. Sarebbero oltre 100 le vittime palestinesi negli attacchi bomba da parte di Israele: 103 i morti di cui 27 bambini. È il bilancio del ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas. Un'intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo quanto ricostruito dall'agenzia palestinese Wafa.

Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele. Più persone - ebrei, arabi e polizia - sono rimaste ferite negli scontri in cui infuriano le rivolte. Nella città mista arabo-ebraica è in vigore lo stato di emergenza dopo le violenze dei giorni scorsi. Violenze anche a Haifa dove tre giovani arabe, figlie del portavoce degli ordinari cattolici in terra santa, Wadie Abunassar, sono state attaccate ieri da estremisti ebrei. Finora ci sono stati 374 arresti per gli scontri e i disordini, fomentati da militanti di estrema destra e militanti palestinesi.

I tre razzi sparati ieri verso il nord di Israele dal sud del Libano sono stati lanciati da non meglio precisati "gruppi armati palestinesi" e non dagli Hezbollah filo-iraniani. Lo riferiscono fonti della sicurezza di Beirut citate da media libanesi mentre finora gli Hezbollah non hanno commentato la notizia del lancio di razzi dal Libano.

L'esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la sede operativa di Samer Abu Daka, capo della campagna con i droni di Hamas. Già bombardato nel conflitto del 2014, l'appartamento serviva a scopi militari, afferma l'esercito. Colpito anche un centro di comando dell'intelligence di Hamas. L'esercito ha spiegato che la struttura serviva come comando principale per la rete di sorveglianza di Hamas, ma il portavoce delle forze armate non ha precisato quanti membri dell'organizzazione islamista siano stati uccisi.

Il ministro israeliano della Difesa Benny Gantz ha deciso il richiamo di altri 9.000 riservisti. Lo scrive Haaretz, sottolineando che così il totale dei richiamati arriva a 16mila. Poco prima era stato ha annunciato il richiamo di altri 7.000 riservisti. Tra questi - secondo la tv pubblica - quelli delle unità iron done, dell'intelligence e dell'aviazione. L'Idf negli ultimi giorni aveva ammassato ulteriori truppe di terra al confine con la Striscia. Si tratta di militari della Brigata Paracadutisti, della Brigata di Fanteria Golani e della 7a Brigata Corazzata.

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