Lampedusa, 10 Magg 2021 - Altra notte di sbarchi a Lampedusa dove sono approdati 635 migranti a bordo di quattro imbarcazioni. Il primo soccorso, eseguito dalla Capitaneria di porto, è stato di un peschereccio con a bordo 352 persone, di varie nazionalità a 9 miglia dalla costa. A seguire, una motovedetta ha trasbordato altri 87 uomini intercettati a 15 miglia: l'imbarcazione è stata lasciata alla deriva. Alle 3,20 il terzo sbarco di 101 migranti, fra cui 10 donne e 3 bambini, soccorsi a 12 miglia. Quasi in contemporanea, infine, sono arrivati altri 95 immigrati, fra cui 3 donne e 5 bambini. In 24 ore, con gli ultimi approdi a Lampedusa, sono 20 gli sbarchi per un totale di 2.128 persone, tutte trasferite al punto d’accesso. Le 635 persone sbarcate nella notte hanno dormito all'addiaccio sul molo Favaloro.
Altri 97 migranti, fra cui 4 donne e 2 bambini, sono sbarcati - ed è il terzo sbarco dalla mezzanotte in poi -dopo che la loro imbarcazione era stata intercettata a 12 miglia dalla costa e dopo il trasbordo sulla motovedetta Cp Sar 306.
Intanto Alarm phone, dopo i naufragi dei giorni scorsi con centinaia di vittime, continua a ricevere telefonate disperate da carrette del mare in difficoltà davanti alle coste libiche. "Una barca si è capovolta al largo delle coste libiche e si temono cinque morti, tra i quali un bambino" afferma Alarm Phone, spiegando che i superstiti sono stati soccorsi "da pescatori, non da mezzi europei o della cosiddetta Guardia costiera libica". Poi lancia allerta su cinque barche in pericolo in zona Sar maltese con 419 migranti a bordo, spiegando che "80 persone senza benzina, cibo, acqua" stanno imbarcando acqua. Stessa condizione per altri 96 e per un barcone con 97 persone a bordo in mare da due giorni. Su un'altra imbarcazione con 91 migranti, anche loro senza cibo, acqua e benzina, ci sarebbe anche una persona malata.
Infine, scrive Alarm Phone su Twitter, con con altri 55 migranti si è perso il contatto ieri alle 9.30. "Queste 419 saranno soccorse?", chiede. La Guardia costiera libica fa sapere di aver soccorso 291 migranti di diverse nazionalità su un gommone in difficoltà al largo delle coste della Libia.
La Prefettura di Agrigento lavora senza sosta al piano di trasferimenti per svuotare il punto d’accesso di contrada Imbriacola, ormai al collasso dopo la raffica di sbarchi che da ieri all'alba si susseguono senza soluzione di continuità sulla più grande delle Pelagie. Arrivi di massa che hanno messo sotto pressione il punto d’arrivo dell'isola, dove a fronte di 250 posti sono oltre 2.100 le presenze.
Sono 313 i migranti che sono stati imbarcati sulla nave quarantena Allegra. Altri 200 sono stati invece caricati sul traghetto di linea Sansovino e giungeranno in serata a Porto Empedocle (Ag) da dove verranno poi trasferiti in centri d'accoglienza del Ragusano. Al punto d’accesso di Lampedusa, dopo questi trasferimenti, restano complessivamente 900 persone, ma sono circa 700 i migranti sistemati alla meno peggio su molo Favarolo, in attesa appunto di entrare nella struttura di prima accoglienza di contrada Imbriacola.
"Stiamo trasferendo oltre 150 persone sulla nave quarantena Splendid, altre 200 sono pronte per partire con la Sansovino, stiamo aspettando un'altra nave per cercare di svuotare il centro di accoglienza. Quando a gennaio abbiamo avuto i primi sbarchi, i segnali erano molto chiari, bastava un giorno di bel tempo per vedere arrivare 700-800 persone". Così il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello a Radio Cusano Campus. "Ognuno si stupisce, ma se in Italia il fenomeno delle migrazioni viene preso in considerazione solo quando c'è l'emergenza o quando c'è la campagna elettorale, non si riesce mai a capire quale sia la grandezza del fenomeno e del problema d'affrontare. Quando chiedo a Draghi di mettere al centro dell'agenda il fenomeno delle migrazioni non parlo solo degli sbarchi, bensì di una questione che è molto più ampia rispetto a quello che si crede. L'Italia non ha mai approvato e discusso il Global Compact, che si occupava di come affrontare il fenomeno dell'immigrazione in sicurezza e in maniera ordinata. Sono preoccupato perché fino a certi numeri il sistema dell'accoglienza regge, ma siamo in emergenza Covid e l'attenzione deve essere doppia sia per noi che per loro. Se questo sistema di accoglienza viene meno perché questi numeri sono esagerati, bisogna capire che non si può intervenire solo nel momento in cui si arriva, ma anche nel momento in cui si parte. Se si continua a parlare dal punto di vista ideologico il fenomeno non sarà affrontato e risolto. Non si può solo parlare con slogan, se le parole non vengono pesate, si alimenterà solo odio e rancore nei confronti di chi cerca di sforzarsi per avere un sistema regolare. Meloni parla di blocco navale? Dovrebbe fare la prova sul campo per capire che quello che dice non è attuabile, a meno che non si dica: chi si avvicina alle coste italiane sarà colpito e affondato".
Viminale, 12894 sbarcati da inizio anno, triplo del 2020 Dall'1 gennaio a oggi sulle coste italiane sono sbarcati 12.894 migranti, il triplo rispetto ai 4.184 dello stesso periodo dell'anno scorso. Secondo l'ultimo aggiornamento (alle 8 di oggi) del report quotidiano online del ministero dell'Interno, dei 3.881 arrivi di maggio, più della metà (2.146) si sono concentrati negli ultimi due giorni. Sulla base di quanto dichiarato in fase di identificazione, il 13% dei migranti sbarcati quest'anno è originario della Tunisia, il 10% della Costa d'Avorio, il 9% del Bangladesh e il 7% della Guinea. I minori stranieri non accompagnati sbarcati dall'1 gennaio al 3 maggio sono 1.373, a fronte dei 4.687 arrivati in tutto il 2020.
Da gennaio 500 vittime "Più di 700 migranti sono stati intercettati ieri al largo della Libia dalla Guardia costiera(libica). Almeno cinque persone, tra cui un bambino, sono annegate quando la loro barca si è capovolta, mentre i sopravvissuti sono stati portati a riva dai pescatori": lo riferisce in un tweet Safa Msehli, una portavoce dell'Oim, l'Organizzazione mondiale per le migrazioni con sede a Ginevra.
"Siamo preoccupati che sempre più persone intraprendano questo viaggio pericoloso e la perdita di vite umane è intollerabile. Finora almeno 500 persone sono annegate nel Mediterraneo centrale quest'anno rispetto ai circa 150 morti registrati nello stesso periodo" del 2020 ha sottolineato la portavoce. "Gli Stati non possono ignorare le proprie responsabilità e obblighi ai sensi del diritto internazionale. Abbiamo bisogno di più mezzi guidati dallo Stato per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo", ha aggiunto.
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