Cagliari, 8 Magg 2021 - "Il momento è la fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali. È un processo che iniziò nel 2017. Ci sono voluti 4 anni per condividere una prima forma di coordinamento nel campo del lavoro e soprattutto dei diritti sociali". Così il premier Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il consiglio europeo informale di Porto, in Portogallo.
"Credo - aggiunge - che non sarebbe stato possibile se il Regno Unito fosse ancora membro dell'Unione europea", visto "che si era tenacemente opposto a un intervento in questo senso ritenendo che fosse un campo di esclusiva competenza nazionale. Ora i Paesi cominciano ad accettare che ci può essere un'azione di miglioramento e della tutela dei diritti sociali". Draghi aggiunge: "Al di là dell'apparenza della dichiarazione che è relativamente contenuta nei contenuti è un passo importante".
Il momento è quanto mai appropriato, gli obiettivi sono importanti. Il mercato del lavoro sta subendo mutamenti importanti, anche dovuti alla transizione ecologica. Avere un complesso di standard minimi di protezione di diritti sociali è una garanzia importante", ha spiegato il presidente del Consiglio. "E' il primo passo per un mercato del lavoro comune", dice Draghi sottolineando che le politiche di bilancio non siano ritirate troppo presto
"Io voglio riaprire, che le persone tornino fuori a lavorare, a stare insieme, a divertirsi. Ma bisogna farlo in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre. I dati sono incoraggianti". Lo ha detto il premier Mario Draghi, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di allargare le maglie sulle misure anti-Covid. "Se l'andamento dovesse continuare in questa direzione la cabina di regia procederà ad altre aperture. L'importante è essere graduali ed essere prudenti. Aspettiamo la riapertura alla stagione turistica", ha spiegato Draghi.
“Durante il vertice informale dell'Unione europea si è discusso anche sui tempi e le modalità del certificato verde europeo. È stata soprattutto l'Italia a porre il tema, ha spiegato il presidente Draghi.
Il governo italiano durante il consiglio europeo ha chiesto con forza che Commissione e Parlamento Ue definiscano "con la massima rapidità" il 'Green pass', per evitare che ogni paese si muova in maniera autonoma sul turismo. Serve "un modello europeo su cui confrontarsi per le misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione", ha aggiunto Draghi.
"Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi a cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma farlo con la testa", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi.
"Liberalizzare il brevetto non garantisce la produzione di vaccini, che è molto complessa. Poi la produzione dev'essere sicura, la liberalizzazione dei brevetti non la garantisce. La situazione è molto molto più complicata. Prima dovremmo fare cose più semplici, come rimuovere il blocco delle esportazioni. L'Ue esporta tanto quanto ha dato ai suoi cittadini: il 50% è andato a mercati che hanno il blocco alle esportazioni. Questa è la prima cosa, la seconda è accelerare la produzione, stiamo facendo tutto questo. Ma va fatto nei Paesi e versi i Paesi i cui abitanti stanno morendo. Ci sono vari programmi di aiuto finanziario ai vari Paesi. Il merito di questa proposta è aver aperto una porta". Lo dice il premier Mario Draghi al termine del vertice europeo di Porto.
"In Europa dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e in sicurezza aumentando la produzione": è questa la linea che il premier Mario Draghi ha assunto nel suo primo vertice Ue in presenza a Porto dedicato ai temi sociali. Una posizione che - riferiscono fonti di palazzo Chigi - ha raccolto ampio consenso da parte dei leader e che ha orientato il dibattito nel corso della cena di preparazione al primo vertice informale in presenza per il premier. Il monito di Draghi - si aggiunge - è rivolto anche a quei Paesi che ancora pongono blocchi alle esportazioni mentre l'Ue esporta l'80% della propria produzione.
"Sono felice di annunciare che la commissione Ue ha appena approvato un contratto per 900 milioni di dosi garantire con l'opzione per altri 900 milioni con BioNTech/Pfizer per il 2021-2023. Seguiranno altri contratti e altre tecnologie per i vaccini". Così la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen su Twitter.
Dopo i lavori del vertice informale dei leader europei, il summit Europa-India, cui ha preso parte in video collegamento il primo ministro indiano Narendra Modi.
"Stiamo aprendo un nuovo capitolo nel partenariato strategico tra l'Ue e l'India. All'incontro dei leader dell'Ue con il premier Narendra Modi stiamo lanciando negoziati su tre accordi su commercio, investimenti e indicazioni geografiche", aveva annunciato in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Partnership per la connettività dialogo sui diritti umani, una più stretta cooperazione in materia di sicurezza nell'Indo-Pacifico e altro", ha aggiunto il leader Ue.
"L'incontro di oggi con Nanendra Modi non poteva essere più puntuale. L'Ue è al fianco dell'India in questo periodo difficile. Discuteremo anche di come rafforzare ulteriormente la partnership strategica. Ue e India possono ottenere molto di più lavorando insieme". Così su twitter la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.
Le dichiarazioni di Modi sono state molto attente, l'apertura che l'India ha fatto su questo accordo di libero scambio è importantissima ma non credo che sia interpretabile come una mossa anticinese. C'è stata grande solidarietà nei confronti dell'India, l'atmosfera era molto solidale". Così il premier Mario Draghi, al termine del vertice informale dei leader Ue.
I capi di Stato e di Governo riuniti al vertice informale di Porto hanno adottato la dichiarazione emersa dal Social summit di ieri.
Di seguito il testo integrale della dichiarazione:
1. Sottolineiamo l'importanza dell'unità e della solidarietà europea nella lotta contro la pandemia Covid-19. Questi valori hanno definito la risposta dei cittadini europei a questa crisi e sono anche al centro del nostro progetto comune e del nostro modello sociale distintivo. L'Europa deve essere più che mai il continente della coesione sociale e della prosperità. Riaffermiamo il nostro impegno a lavorare per un'Europa sociale. 2. Dall'inizio della pandemia di Covid-19, un'azione rapida, decisiva e globale a livello dell'Ue e nazionale ha protetto milioni di vite, posti di lavoro e imprese.
3. Lo stesso spirito di unità e solidarietà ha ispirato il nostro storico accordo nel luglio 2020 sul Quadro finanziario pluriennale e lo sforzo specifico di ripresa nell'ambito del New Generation Eu. Mentre acceleriamo le transizioni verde e digitale, questo massiccio investimento europeo e le riforme associate porteranno l'Unione e i suoi Stati membri fermamente sulla via della riforma verso una ripresa equa, sostenibile e resiliente. Una ripresa collettiva, inclusiva, tempestiva e coesa rafforzerà la competitività, la resilienza, la dimensione sociale e il ruolo dell'Europa sulla scena mondiale.
4. "Accogliamo con favore i nuovi obiettivi principali dell'Ue in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e il quadro di valutazione sociale rivisto proposto nel piano d'azione che aiuterà a monitorare i progressi verso l'attuazione dei principi del Pilastro sociale, tenendo conto delle diverse circostanze nazionali e parte del quadro di coordinamento delle politiche nel contesto del semestre europeo.
5. Come stabilito dall'agenda strategica dell'Ue 2019-2024, siamo determinati a continuare ad approfondire l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali a livello dell'Ue e nazionale, nel rispetto delle rispettive competenze e dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. Il piano d'azione presentato dalla Commissione il 4 marzo 2021 fornisce utili orientamenti per l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, anche nei settori dell'occupazione, delle competenze, della salute e della protezione sociale.
6. Accogliamo con favore i nuovi obiettivi principali dell'Ue in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e il quadro di valutazione sociale rivisto proposto nel piano d'azione che aiuterà a monitorare i progressi verso l'attuazione dei principi del Pilastro sociale, tenendo conto delle diverse circostanze nazionali e parte del quadro di coordinamento delle politiche nel contesto del semestre europeo
7. Man mano che l'Europa si riprende gradualmente dalla pandemia Covid-19, la priorità sarà passare dalla protezione alla creazione di posti di lavoro e al miglioramento della qualità del lavoro, dove le piccole e medie imprese (comprese quelle sociali) svolgono un ruolo chiave. L'attuazione dei principi del Pilastro europeo dei diritti sociali sarà essenziale per garantire la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro per tutti nel quadro di una ripresa inclusiva. A tale riguardo, il lavoro legislativo e non pertinente dovrebbe essere portato avanti a livello dell'Ue e degli Stati membri.
8. Metteremo l'istruzione e le competenze al centro della nostra azione politica. Le transizioni verde e digitale porteranno enormi opportunità per i cittadini europei ma anche molte sfide, che richiederanno maggiori investimenti in istruzione, formazione professionale, apprendimento permanente, riqualificazione e riconversione, in modo da stimolare le transizioni occupazionali verso settori in cui vi è una crescente domanda di lavoro. Allo stesso tempo, i cambiamenti legati alla digitalizzazione, all'intelligenza artificiale, al telelavoro e all'economia delle piattaforme richiederanno un'attenzione particolare al fine di rafforzare i diritti dei lavoratori, i sistemi di sicurezza sociale e la salute e sicurezza sul lavoro.
9. Ci impegniamo a ridurre le disuguaglianze, a difendere salari equi, a combattere l'esclusione sociale e ad affrontare la povertà, ad assumerci l'obiettivo di combattere la povertà infantile e ad affrontare i rischi di esclusione per gruppi sociali particolarmente vulnerabili come i disoccupati di lunga durata, gli anziani, persone con disabilità e senzatetto.
10. Intensificheremo gli sforzi per combattere la discriminazione e lavoreremo attivamente per colmare i divari di genere in materia di occupazione, retribuzione e pensioni e per promuovere l'uguaglianza e l'equità per ogni individuo nella nostra società, in linea con i principi fondamentali dell'Unione europea e il pilastro europeo dei diritti sociali.
11. Daremo priorità alle azioni per sostenere i giovani, che sono stati colpiti molto pesantemente dalla crisi di Covid-19, che ha profondamente interrotto la loro partecipazione al mercato del lavoro, nonché i loro piani di istruzione e formazione. I giovani rappresentano una fonte indispensabile di dinamismo, talento e creatività per l'Europa. Dobbiamo assicurarci che diventino la forza trainante della ripresa verde e digitale inclusiva per aiutare a costruire l'Europa del futuro, anche utilizzando il pieno potenziale di Erasmus+ per promuovere la mobilità in tutta Europa per tutti gli studenti e gli apprendisti.
12. Sottolineiamo l'importanza di seguire da vicino, anche al massimo livello, i progressi compiuti verso l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi principali dell'Ue per il 2030.
13. Accogliamo con favore, come un altro successo del dialogo sociale europeo, che le parti sociali europee abbiano avanzato una proposta congiunta per una serie alternativa di indicatori per misurare il progresso economico, sociale e ambientale, integrando il Pil come misura di benessere per una crescita inclusiva e sostenibile.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che l'Ue sta "facendo progressi" nella produzione e distribuzione dei vaccini anti-Covid.
"Ieri pomeriggio abbiamo avuto l'opportunità di affrontare nuovamente il tema Covid-19 e ci sono tre punti importanti. Il primo: stiamo facendo progressi in Europa a livello di produzione dei vaccini e distribuzione dei vaccini. Un secondo punto importante è che ieri abbiamo discusso la questione del certificato verde e abbiamo deciso che il 25 maggio, al prossimo Consiglio europeo, torneremo sulla questione per essere sicuri di poter incoraggiare tutti gli sforzi per trovare un accordo comune su questo tema importante. Il terzo punto è la solidarietà internazionale, siamo totalmente impegnati con Covax", ha affermato in un punto stampa, in riferimento al programma internazionale che punta a realizzare un accesso equo ai vaccini anti COVID-19 nel mondo.
"I nostri cittadini si aspettano molto dalla ripresa che stiamo preparando. Si aspettano che abbia una forte impronta sociale, che abbia l'obiettivo di colmare le disuguaglianze, di rilanciare il lavoro di qualità, di accompagnare tutti nella transizione grande che ci aspetta", ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, intervenendo al Consiglio europeo informale a Porto.
"La crescita delle disuguaglianze creata dalla crisi da Covid-19 - sottolinea - minaccia di lasciare un'eredità di povertà e instabilità sociale ed economica che sarebbe devastante. Il Covid-19 ha messo in evidenza le disuguaglianze pre-pandemiche più vividamente di quanto potessimo immaginare. Ha drammaticamente esposto le disparità nella nostra capacità di affrontare la fragilizzazione dei mezzi di sussistenza, dei sistemi educativi dei nostri figli e dei sistemi sanitari. Sarebbe ingannevole pensare che le linee di frattura sociale, allargate dalla pandemia, possano rimarginarsi in fretta e che l'economia e la società possano quindi tornare alla normalità pre-pandemica".
Per Sassoli "è soprattutto in tempi di crisi che il progetto europeo deve dimostrare di essere un progetto per il bene di tutti, proteggendo le persone, sostenendo le imprese, investendo nell'uguaglianza, nel progresso sociale e nel benessere economico. Soddisfare i bisogni dei cittadini europei di assistenza, lavoro, dignità, sicurezza e prosperità per il loro futuro è il cuore di questo progetto". Il Recovery plan è un accordo di cui essere "orgogliosi" e "contiene anche una dimensione sociale indispensabile". "Con il Piano europeo di ripresa, l'Europa si sta dando i mezzi per affrontare i problemi strutturali e avanzare ulteriormente verso un'Europa sociale. Il dialogo sociale e l'impegno degli attori sociali saranno essenziali per raggiungere questo obiettivo".
"Dobbiamo continuare a dare vita, dopo questo vertice - ha detto ancora - alla necessaria ambizione sociale che deve essere al centro della strategia europea di ripresa. Per questo motivo, a nome del Parlamento europeo, vorrei invitare il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea a rinnovare e rafforzare il nostro impegno comune verso un'Unione europea sostenibile, equa e inclusiva in particolare per dare attuazione concreta ai principi e ai diritti contenuti nel Pilastro europeo dei diritti sociali. Per questo, e come sottolineato nella nostra risoluzione su un'Europa sociale forte per transizioni giuste, dovremo da subito definire un'agenda politica forte con obiettivi chiari, ambiziosi e raggiungibili e con chiari indicatori di sostenibilità sociale".
"Questo importante vertice deve essere non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per aprire questo processo che porti a dare attuazione all'agenda sociale rinnovata che insieme qui stiamo concordando. Questo processo è essenziale per garantire ai cittadini sicurezza, protezione sociale e prosperità nell'Unione e affrontare le sfide emergenti che l'Europa sta incontrando: crescenti disuguaglianze tra generazioni, lavoratori, regioni e Stati membri; disparità territoriali e accesso ineguale a servizi sociali e sanitari fondamentali, posti di lavoro e opportunità commerciali e infrastrutture sociali. È giunto il momento di fare il punto sulle lezioni apprese dalla pandemia e di costruire società resilienti e prospere nel futuro. Il Parlamento ritiene che abbiamo la legislazione, abbiamo i mezzi finanziari, abbiamo ora bisogno di una reale volontà politica e dell'impegno di tutte le autorità responsabili per trasformare i diritti sociali in una realtà per tutte le persone nell'Ue".
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