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“Sequestro preventivo di beni” da parte dei carabinieri del Ros di Cagliari in due città del nord Italia e Sardegna nei confronti di 4 persone per un valore di oltre un milioni di euro.

Cagliari, 23 Apr 2021 – Ieri, nelle Province di Cagliari, Milano e Bergamo, i carabinieri del R.O.S. di Cagliari, coadiuvati dai colleghi dell’Anticrimine e dei Comandi Provinciali Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione a un decreto che dispone il “sequestro preventivo di beni”, emesso pochi giorni prima dal G.I.P. presso il Tribunale di Cagliari, su proposta della Procura Distrettuale del capoluogo sardo, che ha disposto il sequestro preventivo di beni immobili, società e altri beni mobili a carico di Angelo Biasioli, di 63 anni, nato a Villacidro e residente a Cagliari, con precedenti per reati in materia di stupefacenti (già detenuto presso la casa circondariale di Cagliari - Uta); Jonata Matza, di 45 anni, nato a Cagliari, con precedenti per reati in materia di stupefacenti (già detenuto presso la casa circondariale di Cagliari - Uta); Sergio Palmas, 57 anni, di Cagliari, residente a Pimentel, con precedenti per reati in materia di stupefacenti (in atto sottoposto agli aa.dd.); Umberto Sanna, di 72 anni,  di Guasila ma domiciliato in Villa di Serio (BG), con precedenti per reati in materia di stupefacenti (già detenuto presso la casa circondariale di Voghera (PV)).

L’ operazione scaturisce dalle risultanze delle indagini patrimoniali effettuate nell’ambito dell’attività investigativa del R.O.S. convenzionalmente denominata “Dama” (diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari - Dda) finalizzata a disarticolare due distinti sodalizi: l’uno con a capo Efisio Mura, dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, con qualificati contatti con emissari della famiglia di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Buccinasco (MI), rigidamente e gerarchicamente organizzata ed operativa nell’area del popolare quartiere cagliaritano di S. Elia, dove aveva imposto la propria presenza sul territorio con metodi violenti e gestiva una delle piazze di spaccio (in particolare cocaina ed eroina) più importanti del capoluogo, l’altro con a capo il guasilese Umberto Sanna, radicato tra la Sardegna e la Lombardia (in particolare nella provincia di Bergamo), che si rivelava una delle principali linee di rifornimento di narcotico per la provincia di Cagliari e quella di Nuoro, capace di garantire l’immissione nel territorio isolano di circa 7 chilogrammi di Cocaina al mese.

Il provvedimento di sequestro preventivo ha riguardato nello specifico i seguenti beni a carico di Angelo Biasoli: intero patrimonio aziendale ed intero capitale sociale della società “L’Orizzonte di Antonella Usula & c. s.n.c.”, con sede a Villacidro (su), e sede operativa a Cagliari”; un’autovettura intestata alla stessa società; 1 motociclo; conti correnti, carte di debito e polizze assicurative intestati alla medesima impresa; immobile sito a Milano in Via Marco D’Agrate.

Invece a carico di Jonata Matza: è stato sequestrato l’intero patrimonio aziendale ed intero capitale sociale dell’impresa individuale a lui intestata, con sede a Guasila e fondi rurali nel territorio del medesimo comune per un’estensione approssimativa di 3 ettari; 4 autovetture, 3 autocarri e 3 motocicli tutti intestati a lui o all’omonima impresa individuale; buoni fruttiferi e conto corrente tutti intestati a lui o all’omonima impresa individuale.

Poi a Sergio Palmas sono stati posti sotto sequestro quote ideali fino alla concorrenza del valore della edificazione e completamento, suscettibile di rivalutazione in aumento in seguito a perizia di fabbricati abusivamente realizzati da Palmas Sergio a Pimentel in località S’Acqua Salida; conto corrente bancario intestato al medesimo Palmas Sergio.

Infine a Umberto sono stati sequestrati un’abitazione, sita a Villa di Serio (BG) e relative pertinenze.

Contestualmente alla notifica ed esecuzione del provvedimento, il personale dell’Arma ha assicurato l’immissione in possesso delle Società e di tutti gli altri beni oggetto del provvedimento ablativo all’amministratore giudiziario nominato dal medesimo G.I.P.

Il valore dei beni sottoposti a sequestro è al momento quantificato in circa 1 milione di euro.

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