Villacidro (Su), 20 Apr 2021 - Tutti i giorni ormai gli organi d’informazione isolani danno notizie di truffe, tante, compiute attraverso una ormai famigerata piattaforma “Subito.it”, sulla quale innumerevoli truffatori quasi sempre del meridione e specialmente campani ma nell’ultimo periodo si sono affacciati alla finestra di questo tipo di reati anche dei bengalesi che usano come prestano anche persone del nord Italia, mettono a segno i loro reati.
Questa volta, a rimanere impigliato nella rete dei malfattori, è stato un 64enne operaio di Villacidro (centro del Sud Sardegna dove nell’ultimo periodo si sono verificate varie truffe), volendosi disfare con qualche vantaggio di una stufa a pellet, l’aveva messa in vendita per 400 euro su “subito.it”. E subito dopo aveva trovato un acquirente telematico che non aveva fatto tante storie sul prezzo, sulla possibile inefficienza, sulle modalità e i costi di spedizione di un oggetto molto pesante, e si era detto disposto a pagare tutto subito e sull’unghia. Bastava, come al solito per portare a termine il reato, sarebbe stato sufficiente che il venditore si fosse recato presso un ufficio postale e l’acquirente lo avrebbe remunerato a dovere. Gratificato da tanta amabile disponibilità, il villacidrese si era recato presso il vicino ufficio postale dove, atteso il suo turno, aveva preso a digitare sulla tastiera dell’apparato Atmi tasti che il suo cliente gli dettava con assoluta precisione. Per qualche incomprensibile disfunzione telematica, prevista ad arte dal truffatore, per due volte il display dell’impianto aveva certificato che l’operazione non era riuscita. Al terzo tentativo il pagamento appariva però essere andato in porto. Ma chi era stato a pagare? L’acquirente o il venditore? Il giorno dopo l’improvvido inserzionista online si era reso conto di essere stato lui a pagare i 400 euro della transazione commerciale, e non una volta bensì tre. Infatti, ben 1200 euro avevano lasciato il suo conto per finire su quello di un truffatore.
In seguito, la vittima quando sé resa conto di essere stato fregato, si è rivolto ai carabinieri della Stazione di Villacidro che, questi, ormai esperti in questo ricorrente reato, hanno avviato le indagini e seguendo il tragitto del denaro, hanno verificato l’indebito arricchimento di una 39enne bresciana, non nuova a simili imprese, su un cui conto sono finiti i danari. Hanno poi identificato l’intestatario dell’utenza telefonica utilizzata per il raggiro, si tratta di un 35enne bengalese di Verona che probabilmente è solo l’intestatario fittizio di una caterva di schede telefoniche. Avranno entrambi un processo a Cagliari.
Comments are closed.