Press "Enter" to skip to content

Brasile, il negazionista nazi fascista Bolsonaro contro il confinamento: “Fa ingrassare”. Lui fa battute mentre il popolo muore. Ogni giorno migliaia di brasiliani sotterrati in fosse comuni.

Cagliari, 7 Apr 2021 - Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha sostenuto che il confinamento imposto dalla pandemia di coronavirus faccia ingrassare la gente. "Quando una persona rimane in casa, cosa fa? Dubito che non aumenterà un po' di peso. Anche la mia pancia è cresciuta un po'", ha detto il capo dello Stato parlando con alcuni simpatizzanti a Brasilia.

Le dichiarazioni sono state rese poco dopo la divulgazione del record di oltre quattromila morti da Covid-19 registrato nelle ultime 24 ore nel Paese sudamericano. "Oggi sono morte più di 4mila persone, ha visto?", ha chiesto una donna. Senza rispondere, il presidente ha ribadito la sua contrarietà al confinamento per il suo impatto su economia e occupazione. "Avete visto? La gente sta perdendo il lavoro e nessun sindacato fa nulla contro questo", ha sottolineato Bolsonaro.

Il Brasile ha registrato per la prima volta più di 4 mila decessi in un giorno legati al coronavirus, in una spirale che sembra senza fine e che fa presagire un aprile più cupo di marzo, finora il mese con il maggior numero di morti per la pandemia. In un momento in cui l'emergenza sanitaria è ai massimi livelli e con il presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro, che rifiuta di imporre misure rigide per limitare i danni all'economia, il Brasile, che conta 212 milioni di abitanti, ha registrato per la prima volta 4.185 morti in un giorno legati al Coronavirus per un totale di 336.947 decessi in tredici mesi, un bilancio superato solo dagli Stati Uniti. L'ultimo picco di decessi (3.869) era stato registrato il 31 marzo.

Il ministero della Salute ha anche registrato 86.979 nuovi contagi, per un bilancio totale di 13.100.580 infezioni, anche in questo caso secondo solo agli Usa: è il peggior momento dall'inizio della pandemia e il sistema di salute pubblica è sull'orlo del collasso. La campagna di vaccinazione, che ha preso il via il 17 gennaio, prosegue a rilento ed è stata anche oggetto di scontro politico: ad oggi, 20 milioni di persone (il 9,8% della popolazione) hanno ricevuto la prima dose e 5,8 milioni (il 2,7% della popolazione) la seconda. 

San Paolo, lo stato più ricco e sviluppato del Paese (circa 46 milioni di abitanti come Argentina o Spagna) ha registrato ancora una volta un nuovo record di morti giornaliere, 1.389. Nella regione è occupato quasi il 90% delle unità di terapia intensiva e nell'omonima capitale, visto l'aumento dei decessi, le autorità locali sono state costrette ad autorizzare sepolture notturne e a noleggiare scuolabus per il trasporto delle salme.

La stessa situazione si verifica praticamente negli altri 26 stati del Paese, dove la rete pubblica degli ospedali è al limite della sua capacità e alle prese con carenze di farmaci essenziali per l'intubazione dei pazienti Covid più gravi.

Inoltre, c'è preoccupazione per la circolazione di varianti considerate più contagiose, come quella emersa nello stato di Amazonas (Nord), nota come P.1 e già predominante in diversi stati, come Rio de Janeiro e San Paolo. Di questo nuovo ceppo, che secondo il ministero della Salute è "fino a tre volte" più contagioso, sono stati rilevati casi in 21 dei 27 stati brasiliani, mentre in 13 è' stata rilevata la variante britannica. Secondo l'Oswaldo Cruz Foundation (Fiocruz), uno dei principali centri di ricerca medica dell'America Latina, la situazione "potrebbe restare critica per tutto il mese di aprile", il che metterebbe ancora più sotto pressione il sistema sanitario.

Comments are closed.