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Pesca abusiva di ricci e prodotto ittico non tracciato: Agenti della Polizia stradale del distaccamento di Olbia e militari della Guardia Costiera sequestrano 150 kg di pescato diretto nella penisola.

Sassari, 30 Mar 2021 - Trasportava 150 chilogrammi di pescato privo della prevista documentazione di tracciabilità da destinare al mercato della penisola. La persona a bordo di un furgone frigo è stata fermata nel corso di un controllo all’ingresso del porto di Olbia dagli agenti della Polizia di Stato.

Da una prima verifica, gli agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Olbia, hanno constatato la presenza nel veicolo del prodotto ittico e pertanto hanno richiesto la collaborazione degli ispettori del 15° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Olbia – Guardia Costiera per sottoporre ad un’ispezione approfondita il carico, composto da numerosi contenitori in vetro contenenti polpa di riccio, aragoste vive e altro pescato locale.

Accertata l’irregolarità del trasporto si è subito dopo provveduto al sequestro di 17 chili di polpa di riccio di mare (ricavata da circa 14.000 esemplari di riccio), 17 aragoste vive, 110 Kg di polpo e diverse casse di altre specie ittiche quali caponi, triglie etc. e alla conseguente contestazione di sanzioni amministrative per un totale di 3000 euro a carico dell’azienda.

Sono in corso ulteriori indagini degli Ispettori del 15° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Olbia con gli agenti della Polizia Stradale per verificare la provenienza del pescato e, in particolare, della polpa di riccio sequestrata; il prelievo di questa specie ittica è infatti rigidamente disciplinato dalla normativa nazionale e regionale a salvaguardia dell’ambiente, della sostenibilità futura della filiera e dell’ecosistema marino.

Nei mari della Sardegna il decreto regionale n° 3918/DecA/51 del 4 novembre 2020 prevede, tra l’altro, che tale tipo di pesca è consentita fino al prossimo 17 aprile ed è esclusivamente riservata ai pescatori professionali in possesso di specifica autorizzazione regionale.

Le aragoste, ancora vive, saranno reimmesse in mare nella zona di protezione integrale dell’A.M.P. di Tavolara – Punta Coda Cavallo mentre il restante prodotto

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